La solenne benedizione delle acque nella festa dell’Epifania

             di Papàs Gabriel Otvos
La festa dell’Epifania del nostro Signore Gesù Cristo, celebrata il giorno 6 gennaio, ha riunito in preghiera anche quest’anno molti fedeli davanti agli altari delle Chiese Italo albanesi.
Nella Cattedrale Episcopale ‘San Nicola di Mira’di Lungro, la Divina Liturgia della Festa è stata celebrata da Sua Eccellenza Ercole Lupinacci, Vescovo emerito di Lungro, che attraverso la sua toccante omelia ha spiegato il significato della festa dell’Epifania del nostro Signore e l’importanza sua nella famiglia cristiana sottolineando i trenta anni della vita di Gesù prima della Sua Manifestazione divina nel Giordano, quando riceve il battesimo da Giovanni.
A conclusione della Divina Liturgia,  quando ha avuto luogo la Grande Benedizione delle Acque, il Vescovo insieme ai concelebranti presenti, cantando alcuni tropari: ‘La Voce del Signore echeggia sulle acque e dice: Su sia, del Cristo apparso ricevete tutti lo Spirito di sapienza, lo Spirito di inteletto, lo Spirito del timor di Dio’ (Fonì Kirìu epi ton idàton voà lègusa, Dèfte ,làvete pende Pnèvma sofìas’),   si sono avviati nel centro della Chiesa, dove era statopreparato un tetrapodio, un tavolo quadrangolare con sopra un’ampia conca d’acqua; in molti luoghi si va fuori, sulla riva di un fiume, di un lago, del mare o presso una fontana, dopo aver già anticipato una prima volta il rito della benedizione in chiesa il giorno precedente.
 
Benedizione delle Acque
 
Rito proprio dell’Epifania è la BENEDIZIONE DELLE ACQUE (Aghiasmòs – ‘Αγιασμòς ) celebrato in modo molto solenne ancora oggi in tutte le Chiese Orientali.
Questa cerimonia, con la quale la Chiesa implora Dio che discenda sull’acqua la potenza dello Spirito Santo, rinnova nei fedeli la grazia del battesimo e comunica abbondanti doni spirituali a quanti vi partecipano.
L’akoluthia è tutto un inno al Battesimo; nelle strofe che lo compongono sono meravigliosamente illustrate le circostanze in cui si svolge: venuta del Messia, esitazione del Battista, spettacolo incantevole della partecipazione della divina Trinità e perciò i fedeli con grande devozione seguono lo svolgimento della cerimonia.
Il Diacono, ad alta voce, invita alla preghiera, oltre che per le necessità comuni, particolarmente perché l’acqua divenga sorgente di vita eterna; perché possa divenire dono di santificazione; perché possa servire per la purificazione delle anime e dei corpi di tutti quelli che la prendono e la usano con fede. Il popolo, ad ogni invocazione, risponde Kìrie elèison (Signore, pietà).
L’attenzione dei presenti viene maggiormente attratta quando il celebrante benedice le acque con il Tricerio, a simboleggiare la partecipazione delle Tre Persone Divine.
Terminata la cerimonia, ognuno va a baciare la Croce che ha ricevuto al battesimo; il celebrante, con un mazzolino di fiori e di piante aromatiche, spruzza sul capo di ciascuno l’acqua santificata. Lo stesso giorno e nei giorni seguenti si benedicono le case.
Negli Orientamenti Pastorali e Norme Canoniche del II Sinodo Intereparchiale, con riguardo alla Grande Benedizione delle Acque, sta scritto:
art. 339. ‘La grande benedizione dell’acqua nella festa della Santa Teofania si svolgerà come è descritta nell’Eucologio e come è prescritta dal proprio Typikòn, sia nel giorno della vigilia sia in quello della festa, se in quest’ultimo giorno si suole celebrare presso fontane o fiumi.’
art.340. ‘La benedizione delle case e delle famiglie, con l’acqua benedetta il 6 gennaio, si svolgerà durante il periodo post ‘ festivo della Teofania: ogni consuetudine contraria è abolita. Infatti, la benedizione delle case, nella tradizione bizantina, con l’acqua benedetta del 6 gennaio è particolarmente legata al Battesimo di Cristo nel Giordano. Deve conservare questo significato.’