Lettera Pastorale “La Divina Parola fuoco che riscalda” (2016)

INTRODUZIONE

di Donato Oliverio, Vescovo

Carissimi Sacerdoti, Religiose e Fedeli, fratelli e sorelle nel Signore,
la presente lettera vuole unicamente sottolineare alcuni punti che servono alla Comunità Eparchiale per rendere sempre più esplicito e vissuto quel primato della Parola di Dio, che è fondamento e radice di ogni attività della Chiesa, e per inquadrare l’impegno pastorale di quest’anno 2016-2017 nel cammino della nostra Chiesa locale verso il primo centenario.
Per mettersi in sintonia con questo “primato della Parola” è necessario avvicinarsi ad essa con una certa umile e disarmata semplicità.
Vedremo come la Parola di Dio risuona nella liturgia, e come dobbiamo disporci al suo ascolto, in particolare nella Divina Liturgia. Un simile ascolto deve essere tale da trasformare l’esistenza.
Attraverso la liturgia, la parola di Dio si assicura un ingresso più largo nella esistenza dei cristiani, secondo l’auspicio del Concilio Vaticano II .
Vogliamo anche ricordare l’importanza della lettura e dell’ascolto delle Sacre Scritture nel cammino ecumenico.
Ci domanderemo dunque come vivere e verificare il rapporto Parola-vita.
Avviciniamoci, dunque, al mistero della Parola di Dio senza la pretesa di un’esposizione organica, ma col semplice intento di richiamare alcuni punti essenziali più direttamente connessi con i comportamenti attuali della comunità cristiana.
Seguiranno alcune indicazioni operative.
“La Parola era presso Dio, la Parola era Dio, la Parola si fece carne e prese ad abitare in mezzo a noi” (Gv. 1,1.14).
I gesti di Gesù, i suoi discorsi, i suoi comportamenti verso gli altri uomini, i suoi miracoli, il suo modo di affidarsi al mistero del Padre, la sua libertà coraggiosa, i suoi confronti con i personaggi dell’Antico Testamento, le esigenze che propone ai discepoli, il suo sguardo lungimirante lanciato sul futuro conducono ad affermare che la presenza di Dio si attua in lui in modo eccezionale. Dio non solo è presente in lui, ma è una cosa sola con lui. In lui Dio non solo ha comunicato con l’uomo, ma si è comunicato: “Piacque a Dio nella sua bontà e sapienza rivelare se stesso” .
Egli, dunque, è la Parola piena e definitiva. La vita di Gesù, dall’Incarnazione fino all’effusione pasquale dello Spirito, è Parola di Dio in modo definitivo. In essa Dio dice chi Egli è propriamente: è comunione di vita, è amore, è Trinità.

Lettera Pastorale 2016