Camminiamo insieme verso il giorno della piena unità! Il messaggio del Vescovo di Lungro alle comunità ortodosse della Calabria.

 

di Alex Talarico.

Comparso già in «Veritas in caritate», 13/4-5 (2020), p. 35.

Domenica 19 aprile, per i cattolici di rito bizantino domenica dell’apostolo Tommaso e per i cattolici di rito latino domenica in albis e della divina misericordia, il vescovo della Eparchia di Lungro, mons. Donato Oliverio, durante l’omelia nella Divina Liturgia ha voluto rivolgere un messaggio ai fratelli ortodossi di tutto il mondo in occasione della Grande e Santa domenica di Pasqua, la festa delle feste che ancora oggi, per questioni di calendario, è festeggiata a volte in date separate da cattolici e ortodossi, dando vita, in questa separazione, alla più grande «contro testimonianza del nostro essere cristiani»; il presentarsi divisi, in lotta, ancorati a logiche di potere e di dominio che nulla hanno a che vedere con la diakonìa del farsi ultimi, come Cristo ha fatto lavando i piedi ai suoi discepoli, sono tutti elementi che tolgono credibilità alla nostra testimonianza. La vicinanza tra le Chiese ortodosse e l’Eparchia di Lungro, una «realtà orientale in piena comunione con il successore di Pietro», seppure veda i suoi albori all’indomani del concilio Vaticano II, è stata rafforzata in questo ultimo decennio, soprattutto con il governo del vescovo Donato, il quale «guarda ad Oriente per creare nuovi ponti di dialogo, per testimoniare la bellezza dell’unità e della comunione in Cristo», ed esorta affinché «Come i discepoli di fronte alla morte di Cristo in Croce non avvenga che anche noi, in quest’ora di prova, quale quella del coronavirus, fuggiamo e ci dileguiamo; piuttosto la potenza della gloriosa risurrezione ci avvolga e ci inondi della grazia vivificante». Nello stesso giorno un messaggio di auguri, rivolto a tutte le comunità ortodosse della Calabria, è stato inviato dal vescovo di Lungro a sua Eminenza Gennadios Zervos, Arcivescovo Metropolita di Italia e Malta, e a Sua Eccellenza Siluan, Vescovo della Diocesi Ortodossa Rumena d’Italia, con l’auspicio che la resurrezione di Cristo possa donare a tutti la possibilità di «fare esperienza della vita eterna», affinché sempre più sorga nei cristiani «il desiderio di poter, un giorno, quando Dio vorrà, celebrare assieme la Santa Pasqua, in una stessa data. Quel giorno berremo tutti da uno stesso calice per manifestare visibilmente l’unità della Chiesa Una».