Koch: da una storia di divisione può nascerne una di riconciliazione

(Da Vaticannews.va 8 gennaio 2021)

Il presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani riflette sul significato e l’importanza della nuova traduzione italiana della Dichiarazione Congiunta sulla Dottrina della Giustificazione che risale al 1999. Ne emerge un nuovo impegno sulla strada del dialogo ecumenico

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Non possiamo cancellare la storia di divisione, ma essa può diventare parte della nostra storia di riconciliazione. È quanto in sintesi esprime il cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, a pochi giorni dalla nuova pubblicazione in traduzione italiana riveduta, della “Dichiarazione congiunta sulla Dottrina della Giustificazione” (DC). Il testo chiave nel dialogo tra cattolici e luterani, del 1999, in quanto passo verso il superamento del nodo fondamentale di divisione tra le due Chiese, la questione della salvezza, è stato successivamente recepito da metodisti, anglicani e Chiese riformate. L’iniziativa, a vent’anni di distanza, è stata annunciata dal Dicastero per l’Unità dei Cristiani e dalla Federazione Luterana Mondiale, proprio il 3 gennaio scorso nel 500.mo anniversario della scomunica di Martin Lutero, il 3 gennaio 1521. Una ferita ancora dolorosa sulla quale però, spiega il cardinale, si innesta la ferma volontà di proseguire, guidati dal Vangelo, sulla via della riconciliazione:

R.-  La “Dichiarazione Congiunta sulla Dottrina della Giustificazione” del 1999 rappresenta una tappa importante sulla via della riconciliazione cattolico-luterana. La domanda cruciale per la nostra esistenza cristiana: “Come si arriva alla salvezza e come si rimane nella salvezza?” suscitò aspre polemiche nel XVI secolo, polemiche che alla fine condussero alla divisione nella Chiesa. Dopo secoli di polemiche confessionali, nel 1999 cattolici e luterani hanno potuto confessare insieme, in un consenso differenziante: “non in base ai nostri meriti, ma soltanto per mezzo della grazia, e nella fede nell’opera salvifica di Cristo, noi siamo accettati da Dio e riceviamo lo Spirito Santo, il quale rinnova i nostri cuori, ci abilita e ci chiama a compiere le buone opere” (DC 15).