Circolare del Vescovo Donato, 2 marzo 2021

Al Rev.mo CLERO
alle Religiose e ai Fedeli Laici

Carissimi,
la terza Domenica di Quaresima è dedicata alla Adorazione della preziosa e vivificante Croce. Il tema della Croce è presente costantemente nella celebrazione della Chiesa, nella sua spiritualità, nel vissuto quotidiano di ogni uomo. La Croce è oggetto di venerazione il 14 settembre, giorno della sua esaltazione, ed il grande e santo venerdì. Se ne fa memoria ogni mercoledì e venerdì dell’intero anno liturgico.
A metà Quaresima viene riproposta con una solenne celebrazione, perché la Croce è l’ingresso alla resurrezione “comune” di noi tutti.
Alla fine del mattutino viene portata in processione dal celebrante la reliquia della Santa Croce, durante la quale vengono intonati gli stichirà della festa: “Rallegrati, o Croce portatrice di vita, trofeo invincibile della pietà, porta del paradiso, sostegno dei fedeli, baluardo della Chiesa. Per te viene sciolta la maledizione ed inghiottita la potenza della morte, e noi siamo innalzati dalla terra ai cieli. Arma non combattibile, avversario dei demoni, gloria dei martiri, vero ornamento dei Santi, porto di salvezza che dà al mondo la grande misericordia”.
La Croce viene posta al centro della Chiesa, dove i fedeli si recano a venerarla, al canto di: “Adoriamo, la tua Croce, o Sovrano, glorifichiamo la tua santa Resurrezione”.

ANNO SPECIALE DI SAN GIUSEPPE
GIUSEPPE, L’UOMO DEL SILENZIO

San Giuseppe non ha detto una parola registrata nell’evangelo, ma ha scritto un’importante e fondamentale pagina della storia della salvezza. Questo silenzio ci insegna che è più importante ascoltare Dio che parlare di Dio. Sono frequenti le parole di un Salmo: “Venite, figli, ascoltatemi” (Sal. 33,12).
Oggi, tuttavia, c’è un frastuono di voci concitate e chiassose intorno a noi; vi è strepito di grida, di minacce, di gemiti e di contese, che facilmente si perde il senso delle parole vere e degne di ascolto. Abbiamo bisogno di saper ascoltare e ascoltare vuol dire anzitutto tacere. Abbiamo bisogno tutti di silenzio. Di silenzio interiore, perché Dio parla nel silenzio interiore.
San Giuseppe che visse di silenzio, fu colui che per primo ascoltò la Parola. A colui che visse nell’oscurità della vita quotidiana fu dato di contemplare per primo la “luce” che – come dice l’evangelista Giovanni – “illumina ogni essere umano che viene in questo mondo”.
Il silenzio di Giuseppe non è il mutismo di chi non ha nulla da dire. Giuseppe avrebbe moltissimo da dire. Egli, essendo giusto, certamente fu conosciuto a Nazareth più per l’esempio che per le parole. Egli sa della sua missione, la compie fedelmente ed è totalmente presente quando bisogna essere presente.
San Giovanni Paolo II nella sua Esortazione Apostolica Redemptoris custos ha scritto: “Anche sul lavoro di carpentiere nella casa di Nazareth si stende lo stesso clima di silenzio, che accompagna tutto quanto si riferisce alla figura di Giuseppe. È un silenzio, però che svela in modo speciale il profilo interiore di questa figura. I Vangeli parlano esclusivamente di ciò che Giuseppe “fece”; tuttavia, consentono di scoprire nelle sue “azioni”, avvolte dal silenzio, un clima di profonda contemplazione. Giuseppe era in quotidiano contatto col mistero “nascosto da secoli”, che “prese dimora” sotto il tetto di casa sua”. Papa Francesco, nella Lettera Apostolica “Patris corde – Con cuore di Padre”, scrive: “Lo scopo di questa Lettera apostolica è quello di accrescere l’amore verso questo grande Santo, per essere spinti a implorare la sua intercessione e per imitare le sue virtù e il suo slancio”.

ANNO DELLA FAMIGLIA
2021 – 2022

Il 19 marzo 2021 la Chiesa celebra 5 anni dalla pubblicazione dell’Esortazione Apostolica “Amoris Laetitia” sulla bellezza e la gioia dell’amore familiare. In questo stesso giorno Papa Francesco inaugurerà l’Anno “Famiglia Amoris Laetitia”, che si concluderà il 26 giugno 2022 in occasione del X Incontro mondiale delle famiglie a Roma con il Santo Padre. L’annuncio è stato dato dallo stesso Pontefice lo scorso 27 dicembre.
“L’esperienza della pandemia ha messo maggiormente in luce il ruolo centrale della famiglia come Chiesa domestica – si legge nel comunicato del Dicastero per i laici, la Famiglia e la Vita – e ha evidenziato l’importanza dei legami tra famiglie, che rendono la Chiesa una <famiglia di famiglie> (AL 87)”.
Attraverso le iniziative spirituali e culturali programmate nell’Anno “Famiglia Amoris Laetitia”, Papa Francesco intende rivolgersi a tutte le comunità ecclesiale del mondo esortando ogni persona a essere testimone dell’amore familiare. Nelle Parrocchie, nelle Diocesi, nell’ambito dei movimenti ecclesiali e delle associazioni familiari saranno diffusi strumenti di spiritualità familiare, di formazione e azione pastorale sulla preparazione al matrimonio, l’educazione all’affettività dei giovani, sulla santità degli sposi e delle famiglie che vivono la grazia del sacramento nella loro vita quotidiana.
Quest’anno la nostra Assemblea Diocesana annuale si concentrerà su queste tematiche per approfondire i contenuti e le implicazioni dell’esortazione apostolica in relazione a tematiche di grande attualità che interessano le famiglie.
Tra le varie iniziative messe in campo, c’è anche una Giornata dei nonni e degli anziani.
In vista dell’apertura del 19 marzo, il Dicastero ha predisposto una brochure informativa da condividere con le diocesi, le parrocchie e le singole famiglie, che potranno scaricare dal sito www.amorislaetitia.va

RITIRO DEL CLERO

Giovedì 11 marzo, con inizio alle ore 9,30 avrà inizio il Ritiro del Clero nella Parrocchia “San Giovanni Battista” ad Acquaformosa, con la meditazione tenuta da Padre Pino Stancari.
Sotto il manto della Madre di Dio, Regina e Signora nostra, poniamo tutte le nostre speranze nella certezza della sua mediazione e di quella del suo castissimo Sposo, il veneratissimo Patriarca San Giuseppe.

 

Lungro, 2 marzo 2021

+ Donato Oliverio, Vescovo