San Basile - Shën Vasili

Parrocchia San Giovanni Battista – Famullia Shën Janjit Pagëzor

San Basile è un comune di 1.025 abitanti. Sorge alle falde del Monte Pollino, nel versante nord/est della catena costiera nel Parco nazionale del Pollino.

Il paese, fondato verso il 1475-1480 da albanesi giunti in Italia per sfuggire alla conquista turca dei Balcani, sorse intorno al cenobio di San Basilio Craterete, da cui deriva anche il nome. I profughi ripopolarono la zona intorno al monastero basiliano (oggi Santuario) di Santa Maria Odigitria, cioè “Colei che indica la via”.

L’unica parrocchia presente è dedicata a San Giovanni Battista. La chiesa omonima è stata costruita dopo la venuta degli albanesi, verso la metà del XVIII secolo, ed inaugurata nel 1791. Lavori ben più ampi furono eseguiti sulla costruzione per interessamento della Curia Vescovile di Cassano, da cui San Basile dipendeva, conferendo alla chiesa uno stile che non è propriamente bizantino, ma tardo-barocco, a tre navate. L’esterno dell’edificio si mostra semplice, con un campanile non molto alto, dotato di campane costruite nel XVI secolo, sicuramente appartenute al Monastero di Colloreto. Per adattare lo stile alle particolari esigenze del rito bizantino, negli anni ‘30 è stato sostituito l’altare maggiore con un altare quadrato, sormontato da un baldacchino: una lapide all’interno della chiesa ci informa che l’inaugurazione dell’altare greco e dell’iconostasi avvenne il 21 novembre 1938 da Mons. Giovanni Mele, primo vescovo dell’Eparchia di Lungro, essendo parroco Giuseppe Schirò. Come in tutte le chiese bizantine, l’altare è separato dal resto della chiesa da un tramezzo ligneo detto “iconostasi”. Le icone dell’iconostasi centrale sono opera di Stefano Armakolas. Anche le due navate laterali terminano con due iconostasi dello stesso stile di quella centrale: quella di sinistra è stata dipinta da Maria Galie ed è dedicata a S. Giovanni Battista; quella di destra è dedicata alla Madre di Dio e le icone sono opera di Felice Fiore. Sono presenti in chiesa anche opere di altri iconografi: l’Archimandrita Mario Pietro Tamburi di San Basile, Luigi Manes, Josif Droboniku, Anna Marinaro. Sono presenti affreschi della vita di S. Giovanni Battista sulla navata centrale e affreschi di scene del Vangelo sulle pareti del Vima, tutte opere di Riccardo Turrà, eseguite nel 1955.

In paese, poi, è presente la chiesa di S. Anna che sorge sulla parte alta del paese. Si tratta di una piccola cappella di pochi metri quadrati con altare a muro, sovrastato da un affresco raffigurante S. Anna; altri affreschi si trovano nelle pareti laterali.

In via Veneto si trova un’altra piccola chiesetta denominata Kopela Don Çiçillit.

In parrocchia dal 1927 sono presenti le Rev. Suore “Piccole Operaie dei Sacri Cuori”, congregazione fondata dal Beato Francesco Maria Greco. Opera principale delle suore è l’educazione dei più piccoli con l’asilo parrocchiale e la catechesi.

 

Manifestazioni religiose:   

Gennaio
La Grande Santificazione delle acque
Febbraio
Triduo in preparazione alla Commemorazione di tutti i defunti
Maria Odigitria – 12 febbraio
Marzo-Aprile
Domenica I di Quaresima: Processione con le Icone
San Giuseppe, sposo di Maria – 19 Marzo
Grande e Santa Settimana.
Santa Pasqua.
Maggio-Giugno
Lunedì e martedì dopo Pentecoste: Festa dell’Odigitria;
San Giovanni Battista, in occasione del III ritrovamento del venerando Capo – 25 maggio Corpus Domini;
13 giugno: S. Antonio da Padova;
Agosto
Dormizione della SS. Madre di Dio – 14 agosto
Dicembre
Immacolata Concezione di Maria (concezione di S. Anna) – 8 Dicembre
Santo Natale.

La sera del 18 marzo in tutte la gjitonie (rioni) sono allestiti falò votivi in onore di San GiuseppeFukarecat. Fino a qualche decennio fa intorno al fuoco si cantava la kalimera della Passione di Cristo.
Il Giovedì Santo, al termine delle celebrazioni liturgiche, ci si riunisce in chiesa per il canto della Kalimera della Passione di Cristo, opera attribuita al Sac. Giulio Variboba. Gli uomini si riuniscono intorno all’altare mentre le donne stanno in chiesa, cantando tutta l’opera in albanese per oltre un’ora.
La Vallja, che anticamente si svolgeva il pomeriggio della domenica di Pasqua, il lunedì e il martedì, oggi si svolge solo il martedì. Secondo la tradizione, essa aveva luogo per rievocare e festeggiare una grande vittoria riportata da Skanderbeg sugli invasori turchi proprio nell’imminenza della Pasqua cristiana, la battaglia di Kruja il 24 aprile 1467.