Alla conclusione della Quaresima…

Dell’Archimandrita Donato Oliverio
 
‘Alla conclusione della Quaresima’ chiediamo di poter vedere la santa settimana della tua passione, per glorificare le tue grandi opere e l’ineffabile piano della nostra salvezza’.
            Con queste parole, cantate al vespro del venerdì delle Palme, termina la quaresima e noi entriamo nella commemorazione annuale delle sofferenze di Cristo, della sua morte e della sua risurrezione. Comincia il sabato di Lazzaro. La doppia festa della risurrezione di Lazzaro e dell’entrata del Signore a Gerusalemme è chiamata nei testi liturgici ‘preludio della croce’ ed è dunque nel contesto della grande e santa settimana che si manifesta meglio il suo significato. Il tropario comune a questi due giorni ci dice: ‘Per confermare la fede nella comune risurrezione, prima della tua passione, hai risuscitato Lazzaro dai morti’.
            La gioia che risuona nell’ufficiatura sottolinea il tema principale: la vittoria ormai vicina di Cristo sull’ade e che ci fa entrare nel mistero liturgico della Pasqua.
Lazzaro, l’amico di Gesù, personifica ciascuno di noi e tutta l’umanità. Ogni uomo è stato creato amico di Dio, ed è chiamato a questa amicizia divina che consiste nella conoscenza di Dio, nella comunione con lui, nel condividere la sua stessa vita: In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini’ (Gv 1,4).
Ecco perché il sabato di Lazzaro inaugura allo stesso tempo la Croce come supremo sacrificio dell’Amore e la Risurrezione come suo ultimo trionfo, ed è proprio la potenza dell’Amore che restituisce la vita.