PASSO PAROLA: Incontro diocesano di giovani

     L’Ufficio diocesano per la Pastorale Giovanile, guidato da Zoti Elia ha organizzato questo  incontro che si svolgerà a Vaccarizzo Albanese domenica 20 novembre dalle ore 10 alle ore 17 con il seguente programma:
 
ore 10,00, Accoglienza
ore 10,20, La vita buona (Palazzo Marino)
ore 11,30, Divina Liturgia
ore 13,00, pranzo al sacco
ore 13,30, visita turistica
ore 14,30, trofeo (calcio, pallavolo, giochi ludici)
 

Passo Parola del 20 novembre 2011 è un’iniziativa del servizio per la pastorale giovanile che si propone di aiutare i ragazzi a fare esperienza di Gesù e della Sua Chiesa. Parteciperanno anche ragazzi dalle parrocchie della provincia di Catanzaro e Vibo V. già l’anno scorso impegnate in questo progetto nelle loro diocesi. Sarebbe bello organizzare almeno altri due incontri nell’arco dell’anno per ‘starci’anche nella zona di Lungro e Frascineto.
Destinatari privilegiati di questo progetto sono i ragazzi di età compresa tra i 8 e i 19 anni dell’Eparchia di Lungro. Passo Parola è particolarmente raccomandato a quanti non amano restare in panchina ma vogliono regalarsi una vita senza confini.
 
Pronti a rispondere a chiunque ci domandi ragione della speranza che è in noi (cfr 1 Pietro. 3,15), convinti che per i giovani di oggi le parole di ieri risuonano spesso come prive di senso, se vogliamo continuare ad essere buoni evangelizzatori per domani, è necessario reinventare per loro un linguaggio comprensibile. Guai a noi se cessassimo di predicare la buona novella che riscalda i cuori e che brucia le labbra. Per rendere di nuovo interessante l’annuncio evangelico per i giovanissimi e per i giovani di oggi, destinati a diventare gli adulti di domani, è necessario saperli avvicinare nel loro contesto esistenziale, in quello che amano, per come si esprimono e continuare ad approfondire con loro il messaggio di questa buona novella che salva.
 
Passo parola, dunque, è una proposta di INCONTRO offerta ai giovanissimi attraverso giornate di cammino a cuore aperto, per condividere un’esperienza senza confini, che non si propone di cambiare loro la vita, ma di aiutarli a vivere quelle esperienze che avranno il potere di farlo. E’ un cammino di evangelizzazione e di promozione umana a sfondo psicopedagogico che si propone di aiutare i partecipanti a innamorarsi della vita, avere fiducia nel prossimo e a renderli protagonisti della propria esistenza in un grande gioco di squadra e di relazioni sociali profonde.
È la Chiesa infatti la comunità educante chiamata attraverso i suoi centri pastorali a esercitare la responsabilità educativa verso i suoi figli.
 
Nell’immaginario collettivo i giovanissimi di oggi vengono spesso percepiti come un problema da risolvere o una sfida educativa su cui scommettere. Le situazioni di disagio sociale, che pure sono tante e varie, non bastano per descrivere negativamente le nuove generazioni. L’incertezza e l’inquietudine, il relativismo e la secolarizzazione che travolgono quanto di bello, di buono e di grande è in ogni persona, allontanano da Dio e tanti rischiano la loro vita costruendo la loro esistenza sulla sabbia.
<<I giovani di oggi non ascoltano più i genitori, sono corrotti, vuoti, incapaci di assumersi responsabilità, fannulloni, non saranno capaci di conservare la nostra cultura … >>. Sembra di leggere articoli recenti di giornali; si tratta invece di leggere citazioni di Socrate (470 ‘ 399 a.C.), di Esiodo ( 720 a.C.), e l’ultima, vecchia di più di 3.000 anni, è stata trovata su una terracotta di argilla nelle rovine di Babilonia.
Tanti adulti, come nel passato, parlano anche oggi con molta facilità dei giovani e della perdita di valori nelle giovani generazioni, eppure, valori come famiglia, lavoro, amicizia e religione non sono estranei alla maggioranza dei nostri ragazzi. Spesso rappresentano le percentuali più alte delle indagini sociologiche.
Oggi manca l’ascolto. E se ascoltassimo un po’ meglio i giovani d’oggi?