11 novembre 2012

Domenica 11 novembre 2012                                 Domenica XXIV (VIII di Luca)
 
Memoria dei Santi Menà, Vittore e Vincenzo martiri. Santa Stefania martire. San Teodoro Studita.
San Bartolomeo da Rossano.
 
Apolytikia
 
TONO VII
 
Katèlisas to Stavrò su ton thànaton; * inèoxas to listì ton paràdhison; * ton Mirofòron ton thrìnon metèvales; * ke tis sis Apostòlis * kirìttin epètaxas, * òti anèstis, Christè o Theòs, * parèchon to kòsmo to mèga èleos.
 
Dërmove me Kryqen tënde vdekjen, * i hape parrajsin kusarit; * e ndërrove vajin e gravet Mirofore, * dhe Apostulvet të tu * porosi i dhe të predhikojnë, * se Ti u ngjalle, o Krisht Perëndi, * dhe jetës i fale të madhen lipisi.
 
Hai annientato con la tua Croce la morte; hai dischiuso al buon ladrone il Paradiso; hai mutato in gaudio il pianto delle Mirofòre, e ai tuoi Apostoli hai comandato di annunziare che Tu, Cristo Dio, sei risorto, elargendo al mondo la grande misericordia.
 
Tropario dei martiri
I màrtires su Kìrie, *en ti athlìsi aftòn *stefànos ekomìsanto tis aftharsìas* ek su tu Theù imòn; *èchontès tin ischìn su, *tus tirànnus kathìlon, *èthravsan ke dhemònon *ta anìschira thràsi. *Aftòn tes ikesies, Christè o Theòs, *sòson tas psichàs imòn.
Dёshmorёt tёnd, o Zot* po nё tё tyrin luftìm * fituan kurorёn e mos-shatёrrimit *nga Ti Perёndia ynё; *tue pasur fuqinё tёnde *pёrultin tiranёt *mundёn edhe tё djelvet sulmet e pavlershme; *Me lutjet e tyre, o Krisht Perёndi, *shpirtrat tanё shpёtona.
I tuoi martiri, o Signore, nella lotta hanno conseguito la corona dell’immortalità da Te, nostro Dio. Infatti per mezzo della tua potenza, essi hanno sconfitto i tiranni ed hanno infranto l’audacia impotente dei demòni. Per la loro intercessione, o Cristo Dio, salva le anime nostre.
 Kondakion
O katharòtatos naòs * tu Sotìros, * i politìmitos pastàs * ke Parthènos, * to ieròn thisàvrisma tis dhòxis tu Theù * sìmeron isàghete * en to ìko Kirìu, * tin chàrin sinisàgusa * tin en Pnèvmati thìo; * in animnùsin àngheli Theù; * àfti ipàrchi skinì epurànios.
Më i pastruari tempull i Shpëtimtarit * dhe më e shëjta nuserore * e Virgjëreshë * thesari i shëjtë i lavdisë së Perëndisë tonë * sot është e kallur * në shtëpinë e Zotit, * me të tue qellur * hirin e Shpirtit Shëjtë. * Atë e himnojnë ëngjëjt e Perëndisë, * se Ajo është * tënda përmbiqiellore.
 
Il tempio purissimo del Salvatore, il preziosissimo tàlamo e Vergine, il tesoro sacro della gloria di Dio viene introdotto in questo giorno nella casa del Signore, recando con sé la grazia dello Spirito divino; a Lei inneggiano gli Angeli di Dio: Questa è tabernacolo sovraceleste.
 
APOSTOLO (2 Lettera ai Corinti 4, 6-15)
Fratelli, Dio che disse: ‘ Rifulga la luce dalle tenebre’, rifulge nei nostri cuori, per far risplendere la conoscenza della gloria divina, che rifulge sul volto di Cristo.
Però noi abbiamo questo tesoro in vasi di creta, perché appaia che questa potenza straordinaria viene da Dio e non da noi.
Siamo infatti, tribolati da ogni parte, ma non schiacciati; siamo sconvolti, ma non disperati; perseguitati ma non abbandonati; colpiti, ma non uccisi, portando sempre e dovunque nel nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo.
Sempre infatti noi che siamo vivi veniamo esposti alla morte e a causa di Gesù, perché anche la vita di Gesù sia manifestata nella nostra carne mortale. Di modo che in noi opera la morte, ma in voi la vita.
Animàti tuttavia da quello spirito di fede di cui sta scritto: ‘ Ho creduto, perciò ho parlato’, anche noi crediamo e perciò parliamo, convinti che Colui che ha risuscitato il Signore Gesù, risusciterà anche noi con Gesù e ci porrà accanto a lui insieme con voi.
Tutto, infatti, è per voi perché al grazia, ancora più abbondante ad opera di un maggior numero moltiplichi l’inno di lode alla gloria di Dio.
 
Vangelo (Luca 10, 25-37)
 
In quel tempo un dottore della legge si alzò per metterlo alla prova: «Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?».  
Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Che cosa vi leggi?».  Costui rispose: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso».  
E Gesù: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai».
 Ma quegli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è il mio prossimo?».  Gesù riprese:
«Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò nei briganti che lo spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto.  
Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e quando lo vide passò oltre dall’altra parte.  
Anche un levita, giunto in quel luogo, lo vide e passò oltre.  
Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n’ebbe compassione.  Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui.  Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all’albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno.  
Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato nei briganti?».  
Quegli rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ lo stesso».