La Liturgia ci prepara alla Grande Quaresima.

Dell’Archimandrita Donato Oliverio
Prima di celebrare la Pasqua, ‘feste delle feste’, la Chiesa ci indica il cammino della penitenza e della consapevolezza del peccato per renderci degni della salvezza, della remissione dei peccati e della rinascita che Cristo ha offerto agli uomini con la sua morte e resurrezione. Gli inni liturgici vogliono ispirare una fervente preghiera e una vera conversione, perché si possa celebrare con cuore puro la festa gioiosa della Pasqua: a questo servono le cinque settimane di quaresima, assieme alle quattro precedenti.
Nella prima domenica prequaresimale [quest’anno il 13 febbraio, ndr], la DOMENICA DEL FARISEO E DEL PUBBLICANO, veniamo ammoniti ad abbandonarci non all’autocompiacimento, ma solo alla grazia di Dio. ‘Non preghiamo alla maniera dei farisei, o fratelli, perché chi si esalta sarà umiliato. Pieni di umiltà quindi restiamo dinanzi al Signore’‘.
Se la prima domenica mette in rilievo la necessità di un autentico atteggiamento di penitenza, la seconda domenica, quella del FIGLIOL PRODIGO [20 febbraio] richiama alla bontà inesauribile di Dio verso tutti i peccatori autenticamente pentiti che si rivolgono a Lui. Il ‘ritorno alla casa paterna‘ è necessario per chiunque si sia allontanato dal Padre per una ‘libertà spirituale‘ malintesa.
In armonia con il profondo sentimento comunitario della Chiesa, a questo punto si ricordano coloro che si sono addormentati nella fede e coloro che sono stati strappati prematuramente alla vita. A questa COMMEMORAZIONE DEI DEFUNTI è dedicato il sabato prima della terza domenica prequaresimale [26 febbraio].
Nella terza domenica [27 febbraio, Domenica di Carnevale] si volge la mente al ritorno del Signore e al GIUDIZIO UNIVERSALE, di cui nessuno conosce il tempo. Ognuno viene ammonito a dare ascolto alle richieste di Dio, cioè ad esercitare l’amore e la misericordia nei confronti del prossimo, in particolare verso i bisognosi.
Segue poi la quarta ed ultima domenica prequaresimale, la DOMENICA DEI LATTICINI [6 marzo]. Gli inni liturgici ricordano la cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso. Al centro di questa liturgia c’è l’invito del Signore a essere pronti a perdonare gli altri: ‘Perché se perdonerete agli uomini le loro colpe, il vostro Padre celeste perdonerà anche a voi’‘.