FaceGod â013 Il Convegno Regionale della Pastorale Giovanile

di Zoti Elia
 
Sono stato felice di scoprire i giorni scorsi nello sguardo di tanti giovani educatori l’inconfondibile scintillìo della vita. Una vita scolpita nell’onesta e nella creatività, sul cammino di una fede in Cristo così bella e così faticosamente difficile da trasmettere alle nuove generazioni. Alle porte di Tropea, la Pastorale Giovanile delle dodici diocesi calabresi ha organizzato il secondo convegno regionale (a 26 anni dal primo) inaugurando così il decennio dedicato dalla Chiesa italiana alla sfida educativa.
«La condizione dei giovani nel Meridione d’Italia è particolarmente difficile». Lo ha affermato Papa Benedetto XVI, a una settimana dalla sua visita in Calabria durante la quale si recherà a Lamezia Terme e Serra San Bruno. Il messaggio del Santo Padre sottolinea come i giovani meridionali siano «portatori di valori profondi, ereditati dalle famiglie e animati dallo spirito cristiano» e come i «forti legami familiari e attaccamento alla loro terra, alla sua storia e alle sue tradizioni religiose; sincerità e fedeltà nei rapporti interpersonali; generosità nel servizio e nella condivisione con il prossimo e impegno nel contrastare la cultura mafiosa» siano le energie positive che, insieme alla fede, possono divenire la via di fuga dalle situazioni di difficoltà per tutti «i giovani che hanno scelto con maturità e responsabilità Cristo e la Chiesa». Un messaggio, questo del Papa, di speranza nel futuro e di stimolo a migliorare che è stato letto e acclamato anche durante il convegno.
«È un gran giorno per la Calabria». Con queste parole Monsignor Luigi Renzo, vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, ha salutato gli oltre 300 delegati tra giovani, religiosi, sacerdoti e vescovi, che si sono ritrovati per confrontarsi sulle nuove sfide educative che attendono le Chiese di Calabria all’apertura di ‘FaceGod. Tanti contatti, più relazione’.
A introdurre i lavori del convegno regionale è stato monsignor Fiorini Morosini, vescovo della Diocesi di Locri-Gerace, incaricato della pastorale giovanile in Calabria, il quale ha ringraziato tutti coloro i quali «hanno risposto alla chiamata della Chiesa» per questo importante appuntamento in cui «siamo chiamati ad aiutare i giovani a comporre il volto di Dio».
Gli interventi hanno visto susseguirsi il giornalista Rai, Enzo Romeo, e il sociologo Enzo Bova, docente Unical. L’intervento di Enzo Romeo, anticipato dalla presentazione di un filmato realizzato per l’occasione (sono stati ripresi anche alcuni ragazzi dell’Eparchia di Lungro), ha stimolato la platea ricordando che «ce la possiamo fare. Il deficit maggiore della Calabria ‘ ha detto ‘ è un deficit di speranza. Se chiedete a un padre calabrese cosa spera per i suoi figli vi risponderà nove volte su dieci che spera che i figli partano per trovare un futuro lontano da qui. Si parte per studiare all’università e spesso non si torna più. Per invertire la rotta non bastano le ricette economicistiche, occorre ritrovare motivazioni forti che diano un senso alla scelta di vivere in Calabria. Si può e si deve rimanere nella propria terra nonostante tutto. Ma servono ragioni di speranza ed una forte fede. Mai come in questa epoca ‘ ha concluso ‘ coscienza religiosa e senso civico camminano insieme. Sono le due gambe su cui devono fare affidamento i giovani calabresi per camminare verso un nuovo sviluppo».
Il professore Enzo Bova, infine, nel suo intervento, ha sollecitato tutti «a uscire fuori dalla soglia del sagrato» per portare «i valori del vivere cristiano» nel mondo. «Non basta che i nostri padri abbiano creduto. È necessario che questo diventi la nostra scelta e la nostra consapevolezza».
Dopo la presentazione dei dati relativi al questionario sulla situazione giovanile in Calabria rilevato su 981 parrocchie si è riflettuto sui dati cercando nuova proposte nei gruppi di lavoro.