Convegno Regionale di studio sul tema: “L’Islam in mezzo a noi: dialogo, approccio pastorale, annuncio”.

Convegno di studio sul tema ‘L’Islam in mezzo a noi: dialogo, approccio pastorale, annuncio’, organizzato dalla Commissione per la Cooperazione Missionaria tra le Chiese della Conferenza Episcopale Calabra.
 
         Dopo tre giorni di intenso dibattito, si è chiuso a Vibo Valentia il convegno di studio sul tema ‘L’Islam in mezzo a noi: dialogo, approccio pastorale, annuncio’, organizzato dalla Commissione per la Cooperazione Missionaria tra le Chiese della Conferenza Episcopale Calabra. Hanno partecipato Direttori e membri degli uffici Missionari, Migrantes e Caritas delle diocesi calabresi, assieme a tanti catechisti, insegnanti di Religione cattolica, responsabili di altri Uffici pastorali che si sono confrontati intorno a quella che è stata la domanda di fondo di questa iniziativa: ‘Può la Chiesa rinunciare ad annunciare il Vangelo ai musulmani?’.
         I lavori del convegno, moderati da don Paolo Martino, Segretario dell’Ufficio Missionario della Cec, sono stati aperti dal saluto di monsignor Luigi Renzo, Vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea che ha indicato nella conoscenza reciproca il primo passo per facilitare la convivenza tra cristiani e musulmani. E proprio per questo, è stato chiamato a relazionare un profondo conoscitore dell’Islam, padre Aldo Giannasi, missionario dei Padri Bianchi, docente presso il CUM (Centro unitario missioni) di Verona,che ha operato per 40 anni in Algeria e Mali. Ad introdurre i lavori è stato il vescovo di Locri-Gerace, monsignor Giuseppe Fiorini Morosini, nella qualità di Presidente della Commissione missionaria regionale, ed a lui è toccato fornire le prime indicazioni a conclusione del convegno.
         Padre Giannasi ha ripercorso le tappe storiche della nascita dell’Islam e della sua diffusione nel mondo; ne ha spiegato il dogma e il culto, ha illustrato la grande varietà della religione musulmana. Si è soffermato, quindi, sul rapporto dell’Islam con il cristianesimo, le nette differenze (come la negazione della divinità di Gesù e della Trinità), ma ha evidenziato anche i tanti valori che avvicinano le due religioni (ad esempio la difesa della vita, il senso della giustizia). Il missionario ha spiegato che occorre creare relazioni umane con i musulmani, senza fermarsi alle azioni della Caritas, così come diventa sempre più impellente valorizzare figure di persone impegnate, che hanno contatti nel mondo del lavoro con i musulmani. A volte basta rivolgersi a loro con gesti semplici, tenendo presente che l’apertura dei musulmani nei confronti della sensibilità cristiana necessita di tempi lunghi. Padre Giannasi, esprimendo compiacimento per la significativa presenza di giovani al convegno, ha esortato a prendere coscienza di essere chiamati tutti alla missione, ha invitato tutti a fare squadra e ad operare in comunione con vero amore fraterno e con uno stile libero e trasparente.
         Molto proficuo è stato il dialogo serrato tra i convegnisti ed il relatore, ed altrettanto proficuo si è rivelato il lavoro dei quattro gruppi studio formati per rispondere ad otto quesiti appositamente formulati. Si sono arricchite le conoscenze già possedute da ognuno, sono state rese note tante iniziative in atto nelle varie realtà locali, molte testimonianze sono servite ad evidenziare che il dialogo tra cristiani e musulmani è di fatto in corso in tutta la Calabria. Sono stati sottolineati anche tanti casi di illegalità e di ingiustizia perpetrati ai danni dei musulmani e, più in generale, degli immigrati. Sono stati richiesti maggiore spazio nella pastorale ordinaria del rapporto con i fratelli musulmani presenti in mezzo a noi e la formazione di esperti di Islam (sacerdoti, suore o laici) capaci di supportare gli operatori ed i volontari delle diocesi calabresi nella loro azione pastorale.
         Nelle conclusioni, monsignor Fiorini Morosini ha annunciato la pubblicazione degli atti del convegno ed un nuovo appuntamento di verifica fra due anni. Il vescovo, senza nascondere le difficoltà del momento e i continui attacchi da parte dei media a cui è soggetta la Chiesa (sulla pedofilia, sull’Ici), ha auspicato una “pastorale del confronto per far crescere la fede nei nostri cristiani”. Vanno messi in atto piccoli segni, piccoli gesti d’incontro, con i singoli musulmani che hanno un volto, un nome e che camminano assieme a noi. Si rivelerà importante la preparazione all’annuncio dei nostri giovani “perché i giovani frequentano con i ragazzi musulmani le stesse scuole e giocano con loro nelle stesse squadre di calcio”. Si rivelerà importante la testimonianza fedele ai principi evangelici, specialmente nel campo della legalità: nel dare la giusta mercede e nel pagare i contributi ai lavoratori immigrati e a non fare speculazione sugli affitti. Per monsignor Fiorini Morosini occorre una nuova mentalità, in ogni ambito pastorale, in modo da affrontare efficacemente i tempi in cui viviamo caratterizzati da una crescente secolarizzazione e scristianizzazione.
         Il convegno ha vissuto anche dei momenti di intrattenimento, come la proiezione del film “Uomini di Dio”.
 
 
A cura Giovanni Lucà