Circolare del Vescovo Donato, 3 febbraio 2014

Al Rev.mo Clero,

 alle Religiose e Fedeli laici

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Carissimi,

in armonia con il profondo sentimento comunitario della Chiesa, quest’anno il 22 febbraio, si ricordano coloro che si sono addormentati nella fede e coloro che sono stati strappati prematuramente alla vita. Alla commemorazione dei defunti è dedicato il sabato precedente la domenica di Carnevale “il sabato delle anime”, è il grande giorno di preghiera della Chiesa per i suoi fratelli defunti; la vigilia di Pentecoste,  è il secondo sabato delle anime nel corso dell’anno liturgico.

La Chiesa ci invita a fare la commemorazione universale “di tutti quelli che si sono addormentati nella speranza della resurrezione e della vita eterna”. I morti si trovano già, prima del giudizio finale, nel tempo eterno che verrà: “aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà”. (Credo niceno-costantinopolitano)

La Chiesa prega incessantemente per i suoi figli e non solo per coloro che sono ancora in vita, ma anche per quanti sono già morti. Al Signore Gesù, ricco di misericordia e amico degli uomini, si chiede di essere clemente nel giorno del giudizio e di concedere ai defunti il riposo nel seno di Abramo, nelle tende dei giusti, là dove non esiste né dolore, né gemito, ma vita eterna.

La Chiesa fin dai primi tempi ha coltivato con una grande pietà la memoria dei defunti e ha offerto per loro suffragi, in particolare il sacrificio eucaristico: “Ricordati anche di tutti quelli che si sono addormentati nella speranza della resurrezione per la vita eterna. E fa che riposino ove risplende la luce del tuo volto” (dalla liturgia di S. Giovanni Crisostomo).

Il rito dei “collivi”, in occasione della commemorazione dei defunti deve essere conservato e introdotto, ha un profondo significato mistico: come il chicco di grano per germogliare ha bisogno di essere sotterrato, così coloro che devono essere partecipi dell’eterna beatitudine devono prima subire la morte. Questo simbolismo è ispirato al ben noto passo evangelico: “Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto” (Gv. 12, 24).

 XXII GIORNATA MONDIALE DEL MALATO

Fede e carità: “Anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli” (1 Giov. 3,16)  è il tema scelto dal Santo Padre per il Messaggio in occasione della XXII Giornata Mondiale del Malato.

“La Chiesa – scrive il Papa – riconosce in voi, cari ammalati, una speciale presenza di Cristo sofferente…Il Figlio di Dio fatto uomo non ha tolto dall’esperienza umana la malattia e la sofferenza, ma, assumendole in sé, le ha trasformate e ridimensionate. Ridimensionate, perché non hanno più l’ultima parola, che invece è la vita nuova in pienezza; trasformate, perché in unione a Cristo da negative possono diventare positive. Gesù è la via, e con il suo Spirito possiamo seguirlo. Come il Padre ha donato il Figlio per amore, e il Figlio ha donato se stesso per lo stesso amore, anche noi possiamo amare gli altri come Dio ha amato noi, dando la vita per i fratelli”.

Noi celebriamo la Giornata, Domenica 16 febbraio, alle ore 16,30 nel Santuario dei Ss. Medici Cosma e Damiano con l’Ufficio del Vespro.

Il responsabile dell’Ufficio Diocesano per la pastorale della salute, il Protopresbitero Mario Aluise, ha già distribuito il materiale occorrente.

RITIRO DEL CLERO

Giovedì 27 febbraio, con inizio alle ore 9,30 avrà inizio il Ritiro di Clero nella Parrocchia “S. Giovanni Battista” ad Acquaformosa, con la meditazione tenuta da Mons. Antonio DONGHI, docente di Liturgia e di Teologia Sacramentaria.

Invoco su ciascuno di Voi e sulle Vostre Comunità la benedizione del Signore.

Lungro, 03 febbraio 2014

 

+ Donato Oliverio

Vescovo