Circolare del Vescovo Donato, 9 aprile 2016

Al Rev.mo CLERO,

alle Religiose e ai Fedeli Laici

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Carissimi,

nella seconda domenica dopo Pasqua la liturgia commemora le Mirofòre (portatrici d’ unguento).

“Le donne mirofòre, sopraggiunte di buon mattino al sepolcro del Datore di vita,

trovarono l’angelo seduto sulla pietra che rivolgendo loro la parola così diceva: Perché cercate il Vivente tra i morti? Perché piangete l’Incorruttibile, come se fosse nella corruzione? Andate ad annunziare ai suoi discepoli: Cristo è risorto dai morti!”.

È fonte di tanta consolazione entrare, nei testi liturgici, dove non solo la morte e la vita misteriosamente si scontrano, ma la Risurrezione di Gesù aleggia e pervade l’ambiente, come l’effondersi di un profumo d’invincibile valore.

Secondo i Santi Padri, Gesù è per antonomasia l’Unto: la santa umanità del Signore è “unta” con la divinità. Essa è permeata dalla divina gloria al punto da divenire fonte di ogni vita divina nelle creature.

Unta con la divinità, l’umanità di Gesù è elevata all’unione personale con la natura divina e perciò vivificata dallo Spirito di Dio. Secondo il pensiero dei Santi Padri, il Figlio fa sì che lo Spirito si diffonda, in quanto egli riceve lo Spirito dal Padre e attraverso se stesso lo fa espandere nelle creature. I Santi Padri considerano la Trinità divina come l’albero di vita i cui fiori diffondono il profumo che è immagine dello Spirito Santo.

La Chiesa, quale fonte spirituale, prolunga il soffio del Risorto.

Lo Spirito appare alla liturgia anzitutto quale soffio di amore, di pace, di gioia nella glorificazione e nella magnificenza della bellezza divina.

L’apolytikion esalta la gloria di Cristo che, con la sua discesa agli inferi, ha riempito perfino l’Ade del profumo della sua divinità: “Allorchè scendesti nel regno della morte, Tu vita immortale, uccidesti l’Ade col fulgore della tua divinità; quando poi dalle regioni infernali risuscitasti i morti, tutte le potenze celesti gridarono: Gloria a Te, o Cristo datore di vita”. (Apolytikion del Vespro)

GIORNATA DIOCESANA DELLA GIOVENTÙ

2 Giugno 2016

Accoglienza, testimonianza, condivisione e preghiera sono i momenti che caratterizzeranno la Giornata Diocesana della Gioventù in programma, Giovedì 2 Giugno a Lungro. Appuntamento alle ore 9,30 davanti all’Episcopio. A seguire, i giovani entreranno in Cattedrale passando per la Porta Santa e ascolteranno alcuni testimoni raccontare la propria esperienza di misericordia.

Alle 12,00 presiederò la celebrazione della Divina Liturgia.

Dalle 16,00 si vivrà un importante momento di condivisione con tutti i giovani nella piazza sottostante la Cattedrale.

Il tema della XXXI Giornata per i Giovani, proposto a livello mondiale e celebrato in ogni diocesi, sarà “Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia” (Mt. 5,7).

PELLEGRINAGGIO DIOCESANO A ROMA

3-4 Settembre 2016

Anche l’Eparchia di Lungro sarà presente a Roma il 3 e 4 settembre per il Giubileo della Misericordia, che culminerà con la Liturgia presieduta da Papa Francesco in piazza San Pietro, in occasione della canonizzazione della Beata Madre Teresa, fissata per la domenica 4 Settembre 2016.

“Sono albanese di sangue, indiana di cittadinanza. Secondo la mia vocazione, appartengo al mondo”. Si definiva così Madre Teresa. La sua missione di vita è stata quella di servire i più poveri tra i poveri.

La più piccola dei cinque figli di Nikola e Drane Bojaxhiu, Gonxha Agnes è nata il 26 Agosto 1910 a Skopje, crocevia dei Balcani ed è cresciuta nelle ristrettezze economiche lasciate dalla morte prematura del padre.

A 18 anni entrò nell’istituto della Beata Vergine Maria in Irlanda, dove ricevette il nome di suor Mary Teresa. A dicembre dello stesso anno partì per l’India.

Il 10 Settembre 1946, durante un viaggio in treno a Calcutta, Madre Teresa ricevette “l’ispirazione” che la portò a fondare la comunità religiosa delle Missionarie della Carità. Il 17 Agosto 1948, indossò per la prima volta il sari bianco bordato d’azzurro. Il 7 Ottobre 1950 la nuova congregazione delle Missionarie della Carità veniva riconosciuta ufficialmente. Agli inizi del 1960 Madre Teresa iniziò a inviare le sue sorelle in altre parti dell’India e poi nel mondo.

Morì il 5 Settembre 1997. La sua tomba è luogo di pellegrinaggi e di preghiera per pellegrini di ogni credo. Meno di due anni dopo la sua morte, a causa della diffusa fama di santità e delle grazie ottenute per sua intercessione, Papa Giovanni Paolo II permise l’apertura della Causa di Canonizzazione, il 20 Dicembre 2002 approvò i decreti sulle sue virtù eroiche e sui miracoli, e il 19 Ottobre 2003 lo proclamò Beata.

Durante il viaggio del settembre 2014 a Tirana Papa Francesco aveva raccontato il suo incontro con Madre Teresa durante il Sinodo del 1994. La Beata era una donna che non si lasciava impressionare, neanche dall’assemblea del Sinodo, e “diceva sempre quello che voleva dire”, aveva confidato Papa Francesco al sacerdote che ha fatto da interprete durante il viaggio in Albania. “Era seduta proprio dietro di me durante i lavori”, disse il Papa. “Ne ho ammirato la forza, la decisione dei suoi interventi, senza lasciarsi impressionare dall’assemblea dei vescovi”.

RITIRO DEL CLERO

Giovedì 21 Aprile, con inizio alle ore 9,30 si terrà il ritiro del Clero nella Parrocchia “San Giovanni Battista” ad Acquaformosa, con la meditazione tenuta da Padre Rinaldo Iacopino, docente di Liturgia orientale. La sua appartenenza alla minoranza linguistica dei “Greci di Calabria” lo porta ad una particolare sensibilità ecumenica con la Chiesa di tradizione greca e da alcuni anni trascorre periodi di soggiorno presso l’Università Aristotele di Thessaloniki e in diversi monasteri ortodossi della Grecia.

 

Lungro, 09 Aprile 2016

 

+ Donato Oliverio, Vescovo