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21 novembre. Ingresso di Maria Santissima nel tempio.

 

È la seconda ricorrenza mariana del Santorale bizantino. Consta di un giorno di vigilia (proeòrtia) e quattro giorni di dopo festa (metheòrtia). L’apòdosis avviene il 25 novembre. Viene considerata come una festa d’obbligo ed è elencata tra le 12 principali feste dell’anno.
Cenni storici
La festa è senza dubbio di origine gerosolimitana. Sarebbe stata celebrata sin dal VI secolo e avrebbe tratto spunto dalla dedica della Chiesa di Santa Maria Nova, costruita dall’Imperatore Giustiniano (527-565) sulle rovine del tempio di Gerusalemme, probabilmente a ricordo della Presentazione di Maria bambina al tempio. Detta dedicazione, avvenuta nel novembre del 543, avrebbe dato origine, con molta probabilità, alla festa della Presentazione. Durante questo stesso secolo la festa veniva celebrata anche in Antiochia ed a Costantinopoli e successivamente in tutto l’Oriente.
 Dalla fine del VII secolo, o dall’inizio dell’VIII, abbiamo tre omelie di Sant’Andrea di Creta (660-740), un Menologio del Sinai del 715, che fa menzione della festa, e, alla stessa  data, una omelia pronunciata da Germano, Patriarca di Costantinopoli.
All’VIII secolo risale buona parte dei testi dell’ufficiatura. Giorgio di Nicomedia, autore del I canone dell’Orthros, avrebbe dato all’ufficiatura del giorno la sua forma attuale. Nel tempo dell’Imperatore Emmanuele Commneno (1166), la festa era giorno di vacanza in foro.
Per quanto riguarda l’Occidente, la festa era celebrata durante il secolo X nei Monasteri Greci dell’Italia Meridionale; nell’XI secolo, lo era in Inghilterra. Nel 1371 Gregorio XI, ad istanza di Filippo di Maizières, ne autorizzò la celebrazione in alcune Chiese e nella Curia Papale di Avignone, e, più tardi, Sisto IV la introdusse in Roma. Soppressa da Pio V per la sua stretta dipendenza dagli Apocrifi, la festa venne ristabilita da Sisto V (1585) ed imposta a tutta la Chiesa latina.
 
Significato della festa
La festa, come quella della Natività, si riallaccia al Protoevangelo di Giacomo, secondo il quale la Vergine, all’età di tre anni, venne portata dalla vicina casa dei genitori a Gerusalemme per esserVi consacrata nel tempio al servizio di Dio.
Omelisti ed innografi gareggiano nella lode alla Vergine e, prendendo spunto dal racconto leggendario, si sforzeranno di mettere in luce il mistero della Divina Predestinazione di Maria, a partire dai primi istanti della Sua vita.
Maria vi appare, così, come il tempio vero, ove il Verbo ha scelto di stabilirsi definitivamente, quasi un Santuario vivo.
A questa idea si collega quella della Vergine, Ostioa viva, consacrata al Signore dal priomo istante della sua esistenza.
A questo stesso concetto si riporta la sua consacrazione a Cristo tramite spirituali sposalizi che fanno si che Essa le appartenga dal primo istante della sua apertura alla vita.
Incontriamo insomma, in questi testi, una teologia della vita contemplativa consacrata a Dio nella verginità e nella preghiera, che trova il suo modello nella Vergine.
Deve aggiungersi che questa bellezza concettuale va di pari passo con una rara bellezza formale, poetica e musicale.
(Gerorges Gharib, Pontificia Facoltà Teologica Marianum, Roma, 1972)
 
 
 Apolitikion
 
Simeron tís evdokías Theú tó proímion, ké tís tón anthrópon sotirías i prokírixis. En Naó tú Theú tranós i Parthénos díknite, ké tón Christón tís pási prokatanghéllete. A̓ftí ké imís megalofónos voísomen: Chére tís ikonomías tú Ktístu i ekplírosis.
 
Sot zё fill pёlqimi i Perёndise tonё *edhe lajmёrimi i shpёtimit tё njerzimit; *nё tempullin e Perёndise *buthtohet po Virjёresha *dhe gjithve Krishtin na paralajmёron. *Asaj edhe na me zё tё madh i thёrresim: *Tё falemi Tyi plotёsimit *tё kujdesit tё Krijuesit.
 
Oggi è il preludio della divina benevolenza, e l’annunzio della salvezza degli uomini, nel Tempio di Dio la Vergine si mostra apertamente e a tutti preannunzia il Cristo. Gridiamole anche noi ad alta voce: Salve, o adempimento dell’economia del Creatore.
 
Kondakion
 
O katharòtatos naòs * tu Sotìros, * i politìmitos pastàs * ke Parthènos, * to ieròn thisàvrisma tis dhòxis tu Theù * sìmeron  isàghete * en to ìko Kirìu, * tin chàrin sinisàgusa * tin en Pnèvmati thìo; * in animnùsin àngheli Theù; * àfti ipàrchi skinì epurànios.
 
Më i pastruari tempull i Shpëtimtarit * dhe më e shëjta nuserore * e Virgjëreshë * thesari i shëjtë i lavdisë së Perëndisë tonë * sot është e kallur * në shtëpinë e Zotit, * me të tue qellur * hirin e Shpirtit Shëjtë. * Atë e himnojnë ëngjëjt e Perëndisë, * se Ajo është * tënda përmbiqiellore.
 
Il tempio purissimo del Salvatore, il preziosissimo tàlamo e Vergine, il tesoro sacro della gloria di Dio viene introdotto in questo giorno nella casa del Signore, recando con sé la grazia dello Spirito Divino; a Lei inneggiano gli Angeli di Dio: Questa è tabernacolo sovraceleste.
 
Apostolo                           Lettera agli Ebrei (9,1-7)
 
Fratelli, la prima alleanza aveva norme per il culto e un santuario terreno. Fu costruita infatti una Tenda: la prima, nella quale vi erano il candelabro, la tavola e i pani dell’offerta: essa veniva chiamata il Santo.
Dietro il secondo velo poi c’era una Tenda, detta Santo dei Santi, con l’altare d’oro per i profumi e l’arca dell’alleanza tutta ricoperta d’oro, nella quale si trovavano un’urna d’oro contenente la manna, la verga di Aronne che aveva fiorito e le tavole dell’alleanza.
E sopra l’arca stavano i cherubini della gloria, che facevano ombra al luogo dell’espiazione. Di tutte queste cose non è necessario ora parlare nei particolari.
Disposte in tal modo le cose, nella prima Tenda entrano sempre i sacerdoti per celebrarvi il culto; nella seconda invece solamente il sommo sacerdote, una volta all’anno, e non senza portarvi del sangue, che egli offre per se stesso e per i peccati involontari del popolo.
 
Vangelo                                   Luca (10,38-42; 11,27-28)
 
In quel tempo Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo accolse nella sua casa.
Essa aveva una sorella, di nome Maria, la quale, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola;  Marta invece era tutta presa dai molti servizi.
Pertanto, fattasi avanti, disse: «Signore, non ti curi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti».  
Ma Gesù le rispose: «Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose,  ma una sola è la cosa di cui c’è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta».
Mentre diceva questo, una donna alzò la voce di mezzo alla folla e disse: «Beato il ventre che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte!».
Ma Egli disse: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano».