Circolare del Vescovo Donato, 7 gennaio 2015

Al Rev.mo CLERO,

alle Religiose e ai Fedeli Laici

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Carissimi,

Gesù Cristo, il Principe della Pace, Vi benedica e Vi accompagni in tutte le Vostre strade in questo nuovo anno 2015.

All’inizio di un nuovo anno che accogliamo come una grazia e un dono di Dio, i miei fervidi auguri di pace, serenità, avendo davanti a noi il volto di Dio che brilla su di noi.

Ringraziamo il Signore per l’anno che si è chiuso, ciascuno di noi ha motivi propri di gratitudine. E vogliamo rivolgere il nostro pensiero al Signore e domandare un rinnovato coraggio nello svolgimento dei nostri doveri, per riprendere il cammino pastorale con più vigore e responsabilità ed è proprio la preghiera che ci rende il cuore più vigoroso. È doveroso chiederci: “Che cosa si aspetta il Signore da noi in questo svolgere del tempo?”. Il Signore ci chiede di essere all’altezza del nostro tempo, capaci di orientarlo verso una comunione più grande nelle nostre comunità, secondo il disegno di Dio.

“Ascoltate la divina voce: che essa risuoni per voi come risuona per me…Io sono la luce del mondo (Gv. 8,12). Perciò: Accostatevi a Lui e sarete illuminati e il vostro volto non sarà confuso (Salmo 33,6), ma contrassegnato dalla vera luce. Tempo di rigenerazione: nasciamo nuovamente; tempo di restaurazione: rivestiamo il primo Adamo. Non restiamo quelli che siamo, ma ridiveniamo ciò che eravamo (prima del peccato di Adamo). La luce risplende nelle tenebre (Gv. 1,5). Le tenebre la perseguitano, ma senza comprenderla. È l’avversa potenza che si scaglia ostinatamente contro l’Adamo visibile, ma si imbatte in Dio ed è vinta, affinché anche noi, rigettate le tenebre, aderiamo alla luce, divenendo luce pura, figli di perfetta luce. Vedete la grazia di questo giorno? Scoprite la virtù di questo mistero?” (San Gregorio Nazianzeno, Oratione, 39, 2).

San Gregorio ha veramente, con queste parole, dato una voce al mistero della Teofania, che è luce che tutto pervade. Se già Natale è una vera “epifania”, cioè un’irradiazione della divinità che trasforma il mondo, l’Epifania è propriamente la festa culminante del ciclo natalizio.

“In questo giorno, Signore, Tu sei apparso al mondo e la Tua luce si è manifestata a noi che avendoti conosciuto cantiamo: Tu sei venuto, Tu sei apparso, o Luce inaccessibile”. (Canone mattutino, Kontakion, ode 6).

La Chiesa Bizantina predilige chiamare questa festa “festa delle Luci” perché la Trinità Santissima, la Luce vera ed inaccessibile, si è manifestata sull’Uomo Gesù nel Battesimo del Giordano, e da quel momento Gesù porterà la Parola divina al mondo, Egli che è Parola divina.

Dal Giordano si irradia la luce del Vangelo, perché da quel momento, Gesù cominciò a predicare e ad annunciare: “Convertitevi, perché il Regno dei cieli è vicino”. Chi crede in Cristo è battezzato nel nome della Trinità.

Ma perché il battezzato, dunque ognuno di noi, accetti coscientemente il proprio battesimo e muoia al peccato e viva realmente per Dio, è necessaria tutta una vita. Perché l’opera di Cristo e dello Spirito Santo penetri l’intimo del cuore e dell’anima occorre ripetere ogni giorno: “Rinuncio a satana, a tutte le sue opere e a tutte le sue seduzioni…mi unisco a Cristo…Credo il Lui come Re e come Dio…adoro il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, Trinità consustanziale e indivisibile”.

MESSAGGIO DI PAPA FRANCESCO

PER LA GIORNATA MONDIALE DELLA PACE 2015

“Non più schiavi, ma fratelli” è il titolo del Messaggio del Santo Padre per la 48ª Giornata Mondiale della Pace.

Un tema che richiama la lettera di S. Paolo a Filemone (Fm 15-16). “L’inizio di una vita di discepolato in Cristo, costituisce una nuova nascita che rigenera la fraternità quale vincolo fondante della vita familiare e basamento della vita sociale”.

Purtroppo vi è la realtà negativa del peccato, che più volte ha interrotto e interrompe la fraternità e deforma la bellezza dell’essere fratelli e sorelle della stessa famiglia umana. Senza entrare in merito alle diverse cause di schiavitù, Papa Francesco invita ciascuno di noi, nel proprio ruolo a operare gesti di fraternità, “piccoli gesti quotidiani – questi gesti hanno tanto valore – come rivolgere una parola, un saluto, un ‘buongiorno’ o un sorriso, che non ci costano niente ma che possono dare speranza, aprire strade, cambiare la vita ad una persona che vive nell’invisibilità, e anche cambiare la nostra vita nel confronto con questa realtà.

Sappiamo che Dio chiederà a ciascuno di noi: ‘Che cosa hai fatto del tuo fratello?’”.

SETTIMANA DI PREGHIERA PER L’UNITÀ DEI CRISTIANI

18-25 Gennaio 2015

“Dammi un po’ d’acqua da bere”

(Cfr. Giovanni 4,7)

La proposta di preghiera e di riflessione nella Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani, ci porta quest’anno a sederci tutti attorno al pozzo di Giacobbe: forse affaticati per il viaggio, come Gesù, forse incuriositi, turbati, ma anche aperti alla conoscenza di quell’uomo capace di un discorso chiaro e profondo, così come succede alla donna di Samaria. È l’evangelista Giovanni a presentarci questo racconto (4,1-12), che costituisce il tema di fondo di quest’anno.

“Sul cammino dell’unità non siamo soli; il desiderio di intravvedere il traguardo di una comunione sempre più piena non è un desiderio solo nostro o di chi si spende per l’ecumenismo e il dialogo tra i discepoli del Maestro; no, è il Maestro stesso che condivide questo cammino, è Egli stesso che lavora, spinge, incoraggia, prega affinché questo traguardo si avvicini. Possa allora il Signore benedire tutti i gesti di comunione di cui si fanno costruttori i nostri pastori in via ufficiale e tanti nostri fedeli nella ferialità dell’esistenza” (dalla presentazione dei Responsabili di alcune Chiese Cristiane in Italia).

“Un mezzo particolarmente espressivo di partecipazione di tutto il popolo di Dio al movimento ecumenico è la preghiera… Pertanto si celebri solennemente la ‘Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani’, adeguatamente preparata e vissuta, anche in comunione con i fratelli di altre Chiese e Comunità ecclesiali”. (II Sinodo intereparchiale, art. 589).

ANNO DELLA VITA CONSACRATA

Come sapete Papa Francesco ha annunciato che l’anno 2015 sarà dedicato alla Vita Consacrata, che consideriamo un tempo di grazia per la vita consacrata e per la Chiesa, nel contesto dei 50 anni del Concilio Vaticano II, e più in particolare nella ricorrenza dei 50 anni dalla pubblicazione del Decreto conciliare Perfectae Caritatis sul rinnovamento della Vita Consacrata.

Invito tutti voi, presbiteri e laici, ad unirvi in questo anno al ringraziamento per il dono delle nostre Suore “Piccole Operaie dei Sacri Cuori e Suore Basiliane Figlie di S. Macrina” alla nostra Eparchia e alla Chiesa, che svolgono un encomiabile servizio ecclesiale. Con lo sguardo positivo su questo tempo di grazia che va dal Concilio ad oggi, vogliamo abbracciare il futuro con speranza. Questa speranza non deve risparmiare le Religiose di vivere il presente con passione. Le nostre Suore raccolgono il testimone lasciato dai rispettivi fondatori e fondatrici. Spinti anche dal Papa Francesco, i Religiosi e le Religiose in questo Anno vogliono “svegliare il mondo” con la loro testimonianza profetica, particolarmente le nostre Suore nella nostra Eparchia, che invito in Cattedrale, domenica 8 Febbraio alle ore 10,30 per la celebrazione della Divina Liturgia, in occasione di questo Anno speciale e della Giornata Diocesana per la Vita Consacrata.

Dopo la Liturgia ci ritroveremo nei locali delle Suore di Lungro per un momento di agape fraterna.

RITIRO DI CLERO

Giovedì 22 Gennaio, con inizio alle ore 9,30 avrà inizio il Ritiro di Clero nella Parrocchia “S. Giovanni Battista” ad Acquaformosa, con la riflessione tenuta dal Prof. Riccardo Burigana, ecumenista, dottore in Lettere e Filosofia e in Scienze Storiche; docente presso l’Istituto di Studi Ecumenici S. Bernardino; Direttore del Centro di Documentazione del Movimento Ecumenico in Italia; Membro del Comitato dei Referenti della Società Biblica in Italia; dal 2008 Direttore del Centro per l’Ecumenismo in Italia e dal 2010 membro del Comitato Scientifico della Fondazione Giovanni Paolo II; collaboratore de ‘L’Osservatore Romano’.

Invoco su ciascuno di Voi e sulle Vostre Comunità la benedizione del Signore.

 

Lungro, 07 Gennaio 2015

 

+ Donato Oliverio, Vescovo