Circolare del Vescovo Donato, 2 dicembre 2016

Al Reverendissimo Clero,

alle Religiose e a tutti i Fedeli dell’Eparchia

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Carissimi,

abbiamo vissuto con gioia e speranza l’Anno Giubilare che si è appena concluso. Molte sono state le grazie ricevute e condivise durante l’Anno Santo. Siamo convinti che i frutti di questo tempo santo continueranno ad arricchire il cammino di fede della nostra Chiesa.

Oggi c’è bisogno di sostenere la speranza, di guardare al futuro con fiducia, con nuove forme di solidarietà.

Cogliamo con entusiasmo l’invito di Papa Francesco, presente nella lettera apostolica “Misericordia et misera”, a rafforzare la nostra conoscenza della Parola di Dio e la nostra pratica sacramentale, riscoprendo specialmente il sacramento della confessione.

Dopo che la porta del cielo si è aperta a donarci il Signore della verità e della vita, è necessario che ad accoglierlo si apra anche la porta del nostro cuore.

Il Natale ritorna sempre con la consolazione del suo messaggio di speranza, con il fascino dei sentimenti di bontà e di pace che suscita, con l’incanto della sua atmosfera serena.

La pagina del Vangelo di Luca ha però una pungente nota di tristezza quando dice a proposito di Maria e del nascituro: “Non c’era posto per loro” (Lc. 2,7). L’albergatore di Betlemme aveva trovato posto per tutti, tranne che per il suo Salvatore e Signore.

Non càpiti anche a noi di fare altrettanto: di lasciare che la mente, il cuore, la coscienza si ingombrino di mille pensieri senza sapienza, di mille preoccupazioni effimere e vane.

C’è il rischio che colui che viene e picchia alla nostra porta interiore non trovi più spazio nella nostra intelligenza, nei nostri affetti, nella nostra vita.

Nel Natale brillano di una luce più calda e più emozionante le parole che Gesù rivolge a ciascuno di noi dal libro misterioso e splendente dell’Apocalisse: “Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui; e a tu per tu noi ceneremo insieme” (Ap. 3,20).

LETTERA APOSTOLICA DI PAPA FRANCESCO

MISERICORDIA ET MISERA

Al termine della Liturgia, a conclusione del Giubileo straordinario, di domenica 20 Novembre, il Papa ha firmato la lettera apostolica Misericordia et misera indirizzata a tutta la Chiesa per continuare a vivere la misericordia sperimentata durante il giubileo. Nel documento Papa Francesco parte dall’immagine dell’incontro tra Gesù e l’adultera per delineare il percorso di una Chiesa che vuole essere sempre strumento di misericordia. La lettera si regge sull’assunto che la misericordia richiede di essere celebrata e vissuta. Ne scaturiscono utili linee pastorali e alcune novità: la prima è che i missionari della misericordia vengono confermati nel loro servizio; anzi Francesco estende “a tutti i sacerdoti, in forza del loro ministero, la facoltà di assolvere quanti hanno procurato peccato d’aborto. Quanto avevo concesso limitatamente al periodo giubilare viene ora esteso nel tempo, nonostante qualsiasi cosa in contrario. Vorrei ribadire con tutte le mie forze che l’aborto è un grave peccato, perché pone fine a una vita innocente. Con altrettanta forza, tuttavia, posso e devo affermare che non esiste alcun peccato che la misericordia di Dio non possa raggiungere e distruggere quando trova un cuore pentito che chiede di riconciliarsi con il Padre. Ogni sacerdote, pertanto, si faccia guida, sostegno e conforto nell’accompagnare i penitenti in questo cammino di speciale riconciliazione”.

Un’altra iniziativa nasce dall’invito a dare spazio alla Parola di Dio, attraverso l’istituzione di una domenica dedicata alla Sacra Scrittura. Infine nel contesto del “carattere sociale” della misericordia, il Papa ha proposto anche di celebrare una giornata mondiale annuale dei poveri.

MODIFICHE DEL CODICE DI DIRITTO CANONICO CON IL MOTU PROPRIO “DE CONCORDIA INTER CODICES”

È stata pubblicata sul bollettino della Sala stampa della Santa Sede del 15 Settembre 2016 la Lettera apostolica “De concordia inter Codices” resa in forma di Motu proprio da Papa Francesco, con la quale vengono modificate alcune norme del Codice di diritto canonico.

Il provvedimento papale interviene per armonizzare alcune norme dei due Codici di diritto canonico della Chiesa, quello latino e quello delle Chiese orientali. “I due Codici – scrive il Papa – possiedono da una parte norme comuni e dall’altra peculiarità proprie, che li rendono vicendevolmente autonomi”. Su alcuni specifici punti tuttavia le discrepanze potrebbero incidere negativamente sulla prassi pastorale, da qui la necessità dell’intervento attuato con il Motu proprio, firmato da Papa Francesco il 31 Maggio 2016.

Il Motu proprio interviene in particolare sulle questioni relative ai rapporti tra soggetti appartenenti alla Chiesa latina e a una Chiesa orientale. “Ciò si verifica in modo particolare ai nostri giorni – si legge ancora nel prologo del documento – nei quali la mobilità della popolazione ha determinato la presenza di un notevole numero di fedeli orientali in territori latini”.

La mobilità delle persone dunque, collegata anche ai flussi migratori sempre più ingenti, genera nuove questioni che richiedono un’adeguata regolamentazione giuridica.

L’auspicio è che l’armonizzazione normativa tra i due Codici apportata dalla riforma giovi “a promuovere lo sviluppo dei venerabili riti orientali”, permettendo alle Chiese orientali di agire in modo più efficace.

L’obiettivo è quello di “trovare un giusto equilibrio tra la tutela del diritto proprio della minoranza orientale e il rispetto della storica tradizione canonica della maggioranza latina, in modo da evitare indebite interferenze e conflitti e promuovere la proficua collaborazione tra tutte le comunità cattoliche presenti in un dato territorio”, attraverso “una disciplina concorde che offra certezza nel modo di agire” nei casi concreti.

RITIRO DEL CLERO

Giovedì 15 Dicembre, con inizio alle ore 9,30 avrà inizio il Ritiro del Clero nella Parrocchia “S. Giovanni Battista” ad Acquaformosa, con la meditazione tenuta da S.E. Mons. Angelo Massafra OFM, dell’Ordine dei Frati Minori, di origine arbëresh.

Dal 1998 Arcivescovo Metropolita di Scutari (Shkodrë-Pult). Dal 2000 è Presidente del Tribunale Ecclesiastico per il processo di canonizzazione dei martiri albanesi uccisi durante la dittatura comunista. Dal 2012 è Presidente della Conferenza Episcopale dell’Albania.

È con grande gioia che Vi porgo i miei Auguri di Buon Natale e di Buon Anno che auspico possa essere, nella vita di ognuno di Noi, benedetto e felice.

 

Lungro, 2 Dicembre 2016

 

+ Donato Oliverio, Vescovo