Castrovillari

Parrocchia di Santa Maria di Costantinopoli

Il 9 aprile 2003 con Decreto di Mons. Ercole Lupinacci veniva istituita la parrocchia “ad personam” Santa Maria di Costantinopoli a Castrovillari, e nominato parroco il Protopresbitero papàs Antonio Bellusci. L’operato del Papàs nel dare riconoscimento giuridico ecclesiale ai cinquemila arbëreshë presenti in città è stato perseguito con tenacia e dedizione.

La comunità arbëreshe di Castrovillari, dopo molti anni, finalmente aveva una rappresentanza giuridica ecclesiastica ricadente nella Diocesi di Lungro; ciò fu possibile grazie alla disponibilità del vescovo di Cassano all’Ionio, Mons. Domenico Graziani, favorevole all’istituzione di una parrocchia di rito bizantino in un territorio esclusivamente di rito romano. A Castrovillari gli arbëreshë accolsero con fervore tale concessione, anche perché già da anni, nella cappella dedicata ai Santi Medici Cosma e Damiano, di proprietà della famiglia Vigna, nel territorio della parrocchia di San Girolamo, la prima e la terza domenica del mese la Divina Liturgia veniva celebrata in rito bizantino.

L’anno 2009 ha visto, alla presenza di Mons. Ercole Lupinacci, del Vescovo di Cassano Vincenzo Bertolone e del sindaco Franco Blaiotta, in un quartiere della città, la posa della prima pietra della nuova Chiesa e contemporaneamente l’avvio dei lavori di realizzazione della casa canonica. Attualmente la Chiesa è in fase di ultimazione.

La pianta della chiesa è di stile architettonico bizantino a triconco, ossia con tre absidi; la cupola si eleva su un tamburo ed è in rame. L’Illuminazione interna è assicurata da tre finestre per ciascun’abside e quattro per ogni lato della Chiesa. La facciata centrale è anticipata da un triportico.
Il campanile ad arco ha, al suo interno, tre campane poste su due registri: nel superiore la campana presenta un’incisione della Madre di Dio in Trono (l’affresco presente nella Chiesa Madonna di Costantinopoli) e la scritta Santa Maria di Costantinopoli in Castrovillari; nel livello inferiore, la campana sinistra ha raffigurato lo stemma dell’Eparchia e la scritta Ercole Lupinacci, Vescovo; quella di destra la raffigurazione della Calabria e la scritta “Calabria lavori di Aldo Montalto – Colucci S.”.

All’interno è installata l’iconostasi in legno composta da due ordini. Il primo ordine contiene le icone del Cristo Pantrokrator, della Madre di Dio, di San Giuseppe e di San Giovanni Battista; quello superiore le icone dei dodici apostoli, disposte in due file da sei e separate dall’icona della cena mistica.Gli ordini sono separati da una base in cui vi è l’iscrizione greca: Ἅγιος ὁ Θεός, Ἅγιος ἰσχυρός, Ἅγιος ἀθάνατος, ἐλέησον ἡμᾶς”.
Sulla sommità è collocata l’icona del Cristo crocefisso con ai lati la madre di Dio e S. Giovanni evangelista.
Le porte diaconali contengono le icone dei santi diaconi Lorenzo e Stefano; mentre le porte regie l’Annunciazione. 

Pregevoli intagli ornano l’iconostasi: i rami e tralci della vite ai due estremi; due pavoni sopra le porte regie, oltre a figure floreali e frutti. Inoltre sotto l’icona di San Giuseppe e San Giovanni Battista è raffigurata l’aquila bicipite, mentre sotto le icone della Madre di Dio e del Cristo, la croce a forma greca.

Le icone sono state scritte dall’iconografo albanese Josif Droboniku.

Nell’abside è collocato l’altare di forma quadrata, sorretto da cinque colonne – rappresentanti Cristo ed i quattro evangelisti –  poste sopra una base marmorea.
A destra, nel nartece, è presente il trono vescovile; sulla sinistra è ubicato l’ambone al quale si accede per il tramite di alcuni gradini; significativa è l’aquila bicipite in legno che funge da leggio. Inoltre in basso si legge l’iscrizione “Ky është Biri im i zgjedhuri Atë dëgjoni”.
Attualmente la divina liturgia è celebrata ogni domenica alle 10.30 nella cappella Vigna, dedicata ai Santi Medici.