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21 marzo 2013, giovedì, Ritiro di clero ad Acquaformosa con meditazione di Padre Pino Stancari

RITIRO DI CLERO
 
Giovedì 21 marzo, con inizio alle ore 9.30,
si terrà il Ritiro di Clero nella Parrocchia ‘San Giovanni Battista’ ad Acquaformosa, 
con la meditazione tenuta da Padre Pino Stancari sj.
 
 
Programma della giornata
 
ore 9.30 Preghiera comunitaria – Ora Terza
ore 10.15 Meditazione di Padre Pino
ore 11.30 Ufficio della Confessione, confessioni individuali e direzione spirituale.
ore 12.20 Discussione in sala. Avvisi.
ore 13.15 Pranzo.
 
Si raccomanda la partecipazione puntuale di tutto il clero.

Circolare del Vescovo

           Carissimi,
                            la Quaresima ci offre ancora una volta l’opportunità di riflettere sul cuore della vita cristiana: la carità. Infatti questo è un tempo propizio affinché, con l’aiuto della Parola di Dio, rinnoviamo il nostro cammino di fede, sia personale che comunitario. E’ un percorso segnato dalla preghiera e dalla condivisione, dal silenzio e dal digiuno, in attesa di vivere la gioia pasquale.
 
La Quaresima si comprende se riferita alla Pasqua: quaranta giorni di preparazione e di attesa.
 
Il Triòdion, il libro liturgico bizantino del tempo quaresimale contiene questa prospettiva.
 
‘Secondo la tradizione bizantina, la liturgia eucaristica in Quaresima si celebra solo il sabato e la domenica e nella festa dell’Annunciazione; gli altri giorni sono aliturgici.
 
Il mercoledì e il venerdì si celebri la liturgia dei Presantificati. Si celebri nei giorni stabiliti l’Ufficiatura dell’Akathistos’. (Dichiarazioni e Decisioni della 1ª Assemblea Eparchiale di Lungro, nn.125-126).
 
La Quaresima è un periodo denso di riflessione per la conversione, un periodo di rinnovamento interiore, di purificazione, di attesa della liberazione che procura la presenza del Risorto con la celebrazione eucaristica all’alba del giorno di Pasqua. Di questo periodo, il digiuno è la caratteristica principale, digiuno come attesa.
 
Il digiuno si conclude nella celebrazione eucaristica del giorno di Pasqua, il banchetto pasquale. L’attesa è finita. La gioia è grande. Il perdono cancella il peccato. La vita ha vinto la morte. L’assenza si consuma nella presenza.
Per esplicitare questa prospettiva, a conclusione della celebrazione eucaristica, il giorno di Pasqua nelle chiese bizantine si suole leggere un discorso catechetico attribuito a S. Giovanni Crisostomo. Vi predomina il tema del banchetto. Ecco l’invito:
‘ Voi che avete digiunato e voi che non lo avete fatto, gli uni e gli altri oggi rallegratevi. La Tavola è imbandita. Gustate ogni cosa senza scopi nascosti. Il vitello grasso è abbondante. Che nessuno si allontani dalla Tavola senza essersi saziato. Tutti assaporino le ricchezze della misericordia.
 
Quest’anno, nel contesto dell’Anno della fede, il tema del messaggio del Santo Padre si focalizza sul rapporto tra fede e carità: ‘Credere nella carità suscita carità. Abbiamo conosciuto e creduto l’amore che Dio ha in noi’. Fede e carità vanno insieme, e dunque Vangelo e opere vanno insieme. Quanto vale nell’esperienza personale, vale anche per la Chiesa in quanto comunità.
La fede vera non si dà senza le opere; chi crede impara a darsi all’altro. La carità suscita la fede, e dunque è testimonianza.
‘La Quaresima, sottolinea Benedetto XVI, è un tempo propizio per spalancare lo sguardo del nostro cuore verso i fratelli più bisognosi, condividendo con essi del nostro. In questo particolare momento storico, occorre sottolineare l’importanza di una carità informata, documentata, attenta ai numerosi contesti di povertà, miseria, sofferenza’dal peggioramento delle condizioni di vita di molte famiglie, anche a seguito della crisi economica e finanziaria che colpisce molti Paesi dell’Europa e non solo, con l’aumentare della disoccupazione, soprattutto giovanile, fino ai contesti dove il lavoro c’è ma è sfruttato, sottopagato, e senza le tutele minime, tali da garantire la dignità del lavoro stesso e, di conseguenza, della persona umana’.
Credo che questo Messaggio sia perciò di grande attualità. Non solo perché si situa nell’Anno della Fede e dunque in questo contesto è bene ricordare che fede e carità sono due facce della stessa medaglia, cioè la nostra appartenenza a Cristo. Ma è attuale anche perché in questa fase storica, in cui l’uomo fatica a riconoscere se stesso e a trovare una via per il futuro, la parola del Papa presenta una proposta unitaria, un percorso di vita nel quale l’accoglienza di Dio ingenera accoglienza dell’altro in tutte le sue dimensioni, espressioni ed esigenze e così la Chiesa può essere faro di una umanità rinnovata e quindi contribuire all’avvento della ‘Civiltà dell’Amore’.
 
VISITA ‘ad Limina Apostolorum’
Nelle sessione invernale della Conferenza Episcopale Calabra (CEC) riunitasi a Reggio Calabria nei giorni 4,5 e 6 febbraio, il presidente S.E. Mons. Vittorio Mondello, Arcivescovo Metropolita di Reggio Calabria-Bova, ha iniziato il suo intervento riassumendo i momenti salienti della Visita ad limina e ringraziando il Santo Padre per la sua amabilità e per le parole di incoraggiamento espresse a tutti noi.
Il Papa ci ha paternamente ascoltati. Ognuno di noi ha avuto modo di presentare al Santo Padre brevemente il cammino della propria Chiesa, che con sollecitudine segue la vita ed il cammino di tutte le Chiese. Naturalmente il colloquio è accompagnato, come da antica tradizione, da una relazione scritta che contiene i dati, i numeri, le attività e una descrizione accurata sulla propria Chiesa.
Nel descrivere la situazione, ho avuto modo di dire al Santo Padre che la nostra Eparchia, sempre fedele alla Sede Apostolica, rende visibile in Calabria la bellezza della Chiesa che, come corpo unico, respira con i suoi due polmoni, in piena comunione e sintonia con le altre 11 Diocesi sorelle, del primo millennio della storia della Chiesa, quando greci e latini, nella differenza delle lingue e tradizioni, lodavano lo stesso Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo, sotto la guida paterna e unitaria del Papa di Roma.
Questa particolare testimonianza profetizza la realizzabilità e la bellezza dell’unità dei cristiani.
Le nostre comunità, ho detto a Benedetto XVI, potrebbero essere valorizzate come palestre per sperimentare dal vivo situazioni di unità già vissuta.
E ancora: nelle parrocchie dove sono andato in questi sei mesi, ho incontrato chierici e laici che, corroborati e sostenuti dalla ricchezza spirituale basata sugli insegnamenti dei Padri della Chiesa, diffusi dai buoni e zelanti sacerdoti della Diocesi, sono pieni di energie belle e vive, che, nei luoghi e nel quotidiano, si impegnano per il bene delle persone e a maggior gloria di Dio.
Assieme agli altri confratelli abbiamo parlato della disoccupazione giovanile, della pietà popolare, delle bellezze della Calabria e del rinnovato impegno nell’evangelizzazione.
Benedetto XVI, che è rimasto molto attento a quanto ciascun Vescovo riferiva ha raccomandato: ‘il maligno non dorme, noi siamo chiamati a non dormire con la nostra fede’.
Il Papa ha mostrato ‘una grande preoccupazione per il problema della disoccupazione giovanile’ mettendo in evidenza che a una fede profonda corrisponde una rinascita in tutti i settori.
Riconoscenti al Signore per tanti doni di grazia e di luce, nel confermare la nostra piena comunione di preghiera e di fedeltà a Sua Santità Benedetto XVI, restiamo confermati dal Suo magistero e dalla Sua Apostolica Benedizione, che i nostri fedeli hanno accolto con devozione filiale.
 
VEGLIA DIOCESANA DI PREGHIERA MISSIONARIA
L’Uffficio Missionario Diocesano anche quest’anno ha programmato per la terza Domenica di Quaresima ‘ Adorazione della Santa e Vivificante Croce ‘ una Veglia diocesana di preghiera missionaria.
Ci incontreremo Domenica 3 Marzo p.v. a Cosenza, nella Chiesa Parrocchiale del Santissimo Salvatore, alle ore 16,45.
Siamo grati a S.E.R. Mons. Giuseppe Morosini, Vescovo di Locri-Gerace, Presidente della Commissione Regionale per la Cooperazione fra le Chiese, che terrà la meditazione.
 
RITIRO DI CLERO
Mercoledì 20 febbraio, con inizio alle ore 9,30, si terrà il Ritiro di Clero nella Parrocchia ‘S. Giovanni Battista’ ad Acquaformosa, Chiesa Madonna della Misericordia con la meditazione tenuta da S.E. Monsignor Luigi Bettazzi, Vescovo emerito di Ivrea. E’ tra le figure più significative del cattolicesimo italiano. Ha partecipato al Concilio Vaticano II in quanto ausiliare del Cardinale Lercaro. Tra i pochissimi testimoni viventi di quel grande evento che cambiò la storia della Chiesa Cattolica.
Invoco su ciascuno di Voi e sulle Vostre Comunità la Benedizione del Signore,
      Lungro, 07 febbraio 2013
 
                                                                 + Donato Oliverio, Vescovo

Domenica 24 febbraio 2013

 

24 Febbraio: Seconda Domenica di quaresima: San Gregorio Palamas
 
         Da oggi e le altre tre domeniche successive la lettura evangelica proposta è presa dal Santo Vangelo secondo Marco, come anche nei primi cinque sabati della Quaresima.
 
Questo Vangelo è molto agile e vi si coglie una testimonianza oculare che è quella dell’apostolo Pietro. Esso si apre con il Battesimo di Gesù e propone soprattutto i miracoli da lui operati per sottolineare il mistero della sua Persona che sarà capito da Pietro quando lo riconoscerà come il Cristo promesso ed atteso.
 
Da qui il discorso si incentra sulla passione di Cristo come via della sua glorificazione ed è a ciò che il Signore Gesù richiama l’attenzione dei discepoli. Segue la Passione di Cristo, vissuta in tutti i suoi momenti, si conclude con la testimonianza della Resurrezione. Questo schema sarà ripreso dagli altri tre evangelisti.
 
Anticamente questa domenica celebrava la memoria di san Samuele, sacerdote profeta e giudice dell’Antico Testamento.
 
Dall’età moderna la Chiesa greca celebra la memoria di San Gregorio Palamas (+1359), che ha dato un contributo decisivo alla teologia bizantina portandola al suo compimento.
 
Egli distingue in Dio Essenza ed Energie per meglio spiegare la reale divinizzazione dell’uomo: il Dio totalmente trascendente si fa realmente presente, il Dio inconoscibile è veramente conosciuto, il Dio incomunicabile e irraggiungibile entra in piena comunione con l’uomo donandogli la sua vita divina; e questo avviene perché Dio lo vuole, come solo Egli sa, e solo per sua Grazia.

Domenica 17 febbraio 2013

 

17 Febbraio: Domenica dell’Ortodossia
 
         Oggi si celebra il solenne ristabilimento della venerazione delle Immagini Sacre, le Icone, avvenuto l’ 11 marzo del 843. Ma già il secondo Concilio ecumenico di Nicea (787) aveva definito la piena legittimità della venerazione delle Immagini Sacre basandosi su due motivazioni.
 
La prima è che il Figlio di Dio da incircoscritto è diventato per sua volontà, con l’Incarnazione, circoscritto nella natura umana, e ha dimorato tra noi, ha sofferto ed è risorto per la nostra salvezza. Cristo, l’uomo-Dio, l’uomo concreto di Nazaret e il Figlio di Dio eterno sono uniti e congiunti indissolubilmente in una sola Ipostasi, perciò l’Incarnazione non è stata un evento momentaneo, ma è un evento eterno che rende possibile la salvezza degli uomini, innestati su Cristo con il Battesimo e di Lui rivestiti.
 
La seconda motivazione è che la venerazione delle Immagini Sacre non è idolatria, poiché l’onore reso all’immagine è diretto al Prototipo cioè a Colui che è raffigurato.
 
Oggi si ripudia e si condanna l’iconoclasmo, la più funesta delle eresie, che propugnato dal governo imperiale, a due riprese nel VIII e IX secolo, rifiutò, distrusse e vietò le Immagini Sacre, perseguitò la Chiesa, colpì monaci e monasteri giungendo all’estremo disprezzo per la vita ascetica cristiana e mise perfino in discussione il realismo eucaristico sostenendo che l’Eucaristia è l’unica immagine di Cristo.
 
Per questo con l’iconoclasmo vengono condannate tutte le altre eresie, perché la Chiesa vuole mantenere integra e pura la verità rivelata dal Signore Gesù, predicata dagli Apostoli e accolta pienamente dalla fede dei cristiani.

Domenica 10 febbraio 2013

 

10 Febbraio: Domenica dei latticini
 
La settimana dei latticini, che si conclude con la domenica di oggi, è un periodo di transizione alla Quaresima; è infatti l’ultima settimana in cui si possono mangiare formaggio e uova mentre ci si astiene solo dalla carne.
 
Nel Kondàkion odierno chiediamo l’aiuto del Signore per poter cambiare il nostro intimo e vivere la Quaresima come una continua ed incessante richiesta di perdono per i nostri peccati e per quelli di tutti i nostri fratelli.
 
L’Epistola di oggi ci invita a vivere la Quaresima, che inizia domani, con un radicale cambiamento allontanando ogni peccato, essendo in pace con tutti e imitando Gesù facendoci simili a Lui.
 
Il Vangelo poi ci traccia delle linee di vita per la Santa Quaresima: necessità del perdono fraterno per ricevere il perdono divino dei nostri peccati; digiuno non ostentato, ma fatto nel segreto; opere buone verso i bisognosi.
 
Nella Santa Quaresima si celebra la Divina Liturgia solo il sabato, la domenica e le feste; nelle domeniche si celebra la Divina Liturgia di San Basilio.
 
Attualmente di mercoledì e venerdì sì celebra la Divina Liturgia dei Presantificati, ma secondo il Concilio Trullano (692)  la si può celebrare dal lunedì al venerdì. Tranne il sabato e la domenica, i giorni quaresimali sono di stretto digiuno; digiuno, che ci aiuta a volgere di più la nostra attenzione a Dio e a impegnarci nel vero digiuno, che è l’astensione dal peccato.

Domenica 3 febbraio 2013

 

3 Febbraio: Domenica di Carnevale
 
In preparazione alla Santa Quaresima la Santa Chiesa ci propone nelle tre settimane di preparazione alcune idee-guida: l’umiltà, la conversione, la realtà della morte, e con la domenica di oggi il giudizio universale.
 
Noi crediamo che il Signore Gesù Cristo verrà di nuovo nella gloria a giudicare i vivi ed i morti. Egli giudicherà tutti gli uomini, che dovranno rendere conto di ogni loro azione, anche di una parola inutile.
 
Il Vangelo di oggi ci dice che il giudizio consisterà nel verificare l’agire concreto a favore degli altri da parte di tutti gli uomini.
 
Il Signore Gesù nel descrivere la materia di questo giudizio si ispira a Giobbe, ad Isaia e allarga l’ambito della carità fraterna, e soprattutto si identifica con chiunque ha avuto bisogno concreto di aiuto e di solidarietà.
 
Per chi ha usato misericordia verso i fratelli bisognosi il giudizio sancirà l’ingresso nel Regno di Dio; chi è rimasto egoista e duro di cuore davanti ai bisogni del povero, dell’ammalato e del pellegrino sarà escluso dal Regno di Dio perché non ha soccorso Cristo stesso nei bisognosi.
 
Sapendo questo viviamo tutti nella solidarietà effettiva verso gli altri con grande generosità e carità, perché anche chi ha dato solo un bicchiere di acqua al bisognoso riceverà dal Signore la ricompensa e gli userà misericordia per i suoi peccati.