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Circolare del Vescovo Donato, 17 aprile 2023

Al Rev.mo CLERO
alle Religiose e ai Fedeli Laici

Carissimi,
risuona forte nel nostro cuore il grido di gioia e di esultanza: Christòs anèsti! Krishti u ngjall! Cristo è risorto!

Nella nostra vita possa sempre risuonare questo annuncio di speranza, che porta luce e gioia lì dove la tentazione delle tenebre e del male rischiano di attecchire. Noi cristiani, colmi dell’esperienza della Resurrezione, prendendo luce dalla luce che non ha tramonto, supplichiamo il Signore che illumini le nostre menti, i nostri cuori e tutta la nostra vita, elevi i nostri passi verso ogni opera buona e rafforzi noi Suo popolo nel testimoniare il Vangelo d’Amore a gloria del Suo nome “che è al disopra di ogni nome”. Tutto il mondo è risorto con la Resurrezione del Signore, perché Cristo, capo della nuova umanità, è la vita di tutto l’universo. Ecco perché abbiamo bisogno di risorgere, abbiamo bisogno che risorga la speranza in noi per una nuova vita, che risorga una passione per poter non solo superare i momenti difficili, ma per poter costruire un futuro migliore per tutti, particolarmente per i più giovani. Oggi la vita cristiana, occorre che si converta in profumo prezioso. Il mondo ha bisogno di noi, non può fare a meno del nostro “esserci” come “profumo”. Profumo e profezia di resurrezione che si espande, come amore versato nella quotidianità dei giorni, profumo di vita.

IL PAPA AI VESCOVI, FORMATORI E SEMINARISTI DELLA CALABRIA
IL CORAGGIO DI CAMMINARE INSIEME NELLA FRATERNITÀ
27 marzo 2023

Il coraggio di camminare insieme nella fraternità è stato raccomandato da Papa Francesco a noi Vescovi, ai formatori e ai seminaristi della Calabria, durante l’udienza svoltasi nella Sala Clementina il 27 marzo u.s. chiedendo a noi tutti di “orientare tutte le energie umane, spirituali e teologiche”. Il Santo Padre, ha esordito “mi piace ricordare che siete figli dell’antica civiltà greca e ancora oggi custodite tesori culturali e spirituali che uniscono l’Oriente e l’Occidente….la vostra terra, gemma incastonata tra il Tirreno e lo Ionio. Ed essa brilla anche come luogo di spiritualità, che annovera importanti Santuari, figure di santi e di eremiti, nonché la presenza della Comunità greco-bizantina. Tuttavia, questo patrimonio religioso rischierebbe di restare solo un bel passato da ammirare, se non ci fosse ancora oggi, da parte vostra, un rinnovato impegno comune per promuovere l’evangelizzazione e la formazione sacerdotale”.

VENITE PRENDETE LA LUCE
PER UNA DATA COMUNE DELLA CELEBRAZIONE DELLA PASQUA
GIOVEDÌ 20 APRILE 2023 – ORE 17,00 – ZOOM

Il 2025 sarà il 1700° anniversario dalla celebrazione del Concilio di Nicea (325), che nei suoi sacri canoni ha stabilito le modalità del calcolo della data della Pasqua. Tuttavia, per vicende storiche e teologiche e per calendari diversi, ancora oggi i cristiani si ritrovano a celebrare la Resurrezione del Nostro Signore Gesù Cristo in date diverse. Proprio in vista dell’anniversario del Concilio di Nicea e del fatto che nel 2025 cattolici e ortodossi celebreranno la Resurrezione di Cristo il 20 aprile, da più parti, all’interno delle diverse Chiese, è giunto l’auspicio che i cristiani possano, a partire dal 2025, tornare a celebrare per sempre la Pasqua nella stessa data, dal momento che le date diverse della Pasqua costituiscono una contro testimonianza al Vangelo di Cristo.

Giovedì 20 aprile 2023, alle ore 17,00 su piattaforma Zoom, si terrà l’incontro: “Dhèfte làvete fòs. Venite prendete la luce. Per una data comune della celebrazione della Pasqua”, organizzato dalla Nostra Eparchia, in collaborazione con il Centro Studi per l’Ecumenismo in Italia e con l’Universidade Catolica de Pernambuco – Recife (Brasile). Esorto ognuno a partecipare all’incontro, nel quale interverranno Sua Eminenza il Cardinale Kurt Koch, Prefetto del Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani e Sua Eminenza il Metropolita Job di Pisidia, del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli, Copresidente della Commissione mista internazionale del dialogo teologico ufficiale cattolico-ortodosso. Per partecipare all’incontro, moderato da Nikos Tzoitis, Analista per conto del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli, è necessario richiedere il link a ecumenismo@lungro.chiesacattolica.it

GIORNATA DIOCESANA DELLA GIOVENTÙ
San Cosmo Albanese 2 giugno 2023
VERSO la Giornata Mondiale della Gioventù di LISBONA

Condivisione, riflessione, ma anche festa, è lo spirito che deve accompagnare il raduno a San Cosmo Albanese per la Giornata Diocesana della Gioventù. Ogni anno è un momento veramente bello per la nostra Eparchia, per la nostra Chiesa poter vedere tanti giovani mobilitati per questi pensieri così alti, è una gioia, una consolazione per tutti. L’invito che vogliamo offrire ai giovani è proprio quello di mettersi in movimento, affinché la Giornata eparchiale sia vissuta pienamente come momento di celebrazione “per i giovani” e “con i giovani”. La Giornata a livello diocesano può generare un impegno nei giovani, tale da cambiare il volto della società in cui vivono, e accrescere il loro senso di appartenenza. Apriamoci alle sorprese di Dio, che vuole far risplendere la sua luce nel nostro cammino. Apriamoci ad ascoltare la sua voce, anche attraverso i nostri fratelli e le nostre sorelle. Così ci aiuteremo gli uni gli altri a rialzarci insieme, pieni di speranza. Vi invito a prepararvi a questo appuntamento con la gioia e l’entusiasmo di chi vuole essere partecipe alla manifestazione del 2 giugno p.v. a San Cosmo Albanese, che è un importante momento di condivisione con tutti i giovani, secondo il programma preparato dall’Ufficio della Pastorale Giovanile Diocesana.

RITIRO DEL CLERO

Giovedì 27 aprile, alle ore 9,30 avrà inizio il Ritiro del Clero nella Parrocchia “San Giovanni Battista” ad Acquaformosa con la meditazione tenuta da Mons. Antonio DONGHI.

Invoco su ciascuno di Voi e sulle Vostre Comunità la Benedizione del Signore.

Lungro, 17 aprile 2023
San Simeone ieromartire

+ Donato Oliverio, Vescovo

Messaggio di Pasqua 2023 del Vescovo Donato

Carissimi,

risuona forte il grido di gioia e di esultanza:

Christòs Anèsti! Krishti u ngjall! Cristo è risorto!

Nella nostra vita possa sempre risuonare questo annuncio di speranza, che porta luce e gioia lì dove la tentazione delle tenebre e del male rischiano di attecchire.

Noi cristiani, colmi dell’esperienza della Resurrezione, prendendo luce dalla luce che non ha tramonto, supplichiamo il Signore che illumini le nostre menti, i nostri cuori e tutta la nostra vita, elevi i nostri passi verso ogni opera buona e rafforzi noi Suo popolo nel testimoniare il Vangelo d’Amore a gloria del Suo nome “che è al di sopra di ogni nome”.

La Liturgia della Grande e Santa Domenica di Pasqua, che costituisce una fonte preziosa per il nostro cammino di fede, è ricca di spunti per aiutarci a vivere con gioia questo tempo di grazia, in cui con maggiore vigore ricordiamo l’amore infinito di Dio che, desideroso di salvare l’umanità dal peccato e dalla distruzione eterna, ha innalzato l’umanità fino al cielo, spalancando le porte del paradiso a quanti si lasceranno, in vita, afferrare dall’amore di Dio e a quanti proclameranno al mondo la morte e risurrezione di Gesù Cristo, Figlio di Dio e Salvatore nostro.

«Andiamo incontro, con lampade in mano, a Cristo che sorge dal sepolcro, come uno sposo, e con le schiere festanti celebriamo la Pasqua di Dio, che ci dà salvezza» (Mattutino di Pasqua).

«Coloro che erano stretti con le catene dell’Ade, vedendo la tua immensa misericordia, o Cristo, si affrettavano con passo esultante verso la luce, applaudendo alla Pasqua eterna». (Mattutino di Pasqua)

Camminiamo dunque insieme, in un mondo che fa di tutto per isolare ciascuno di noi ed eliminare dall’orizzonte delle nostre vite Dio. Andiamo incontro al Cristo che risorge dal sepolcro dei nostri peccati, dei nostri limiti, delle nostre mancanze. Lì dove Egli è presente, sovrabbonda la grazia, la remissione dei peccati, la vita eterna. Nei cuori in cui Egli dimora riaffiorano la conversione e la penitenza, per implorare a Dio il perdono dei nostri peccati e la salvezza eterna.

«Una Pasqua sacra oggi ci è stata rivelata; Pasqua nuova, santa; Pasqua mistica, Pasqua degna di venerazione; Pasqua, il Cristo Liberatore; Pasqua immacolata; Pasqua grande, Pasqua dei credenti, Pasqua che ci schiude le porte del Paradiso. Pasqua che santifica tutti i fedeli». (Mattutino di Pasqua)

I canti colmi di gioia che innalzeremo a Dio durante il Pentikostàrion tengano il nostro cuore vigile, in attesa dell’incontro con «il Sole che è prima del sole e che era tramontato un tempo nella tomba» (Mattutino di Pasqua).

Cadano in ciascun cuore le barriere del peccato, dell’idolatria del proprio io (Sant’Andrea di Creta, Grande Canone), i desideri di potere, di successo, di sottomissione dell’altro, le invidie. Da tutto ciò hanno origine le guerre e le distruzioni reciproche. Senza una guarigione dei nostri cuori da tutto ciò, non troverà spazio l’amore di Dio e la pace vera, il Cristo in mezzo a noi.

La vera pace, la guarigione della storia e la cessazione dei conflitti, tra di noi e tra le Nazioni, giungeranno quando il nostro cuore porrà al centro di tutto Dio, quando, eliminate le incrostazioni del peccato e degli idoli del mondo, riusciremo ad udire la voce di «Colui che è risorto il terzo giorno dal sepolcro», che è «voce divina, voce amica, voce dolcissima!».

Possa la luce di Cristo, Luce che non ha tramonto, donarci un cuore nuovo, capace di amare Dio e amare il prossimo: «È il giorno della Risurrezione! Risplendiamo di luce in questa solennità e abbracciamoci gli uni gli altri. Diciamo, fratelli, anche a quelli che ci odiano: “Perdoniamo tutto nel giorno della risurrezione” e gridiamo così: “Cristo è risorto dai morti, con la morte ha sconfitto la morte, e a coloro che giacevano nei sepolcri ha dato la vita”» (Mattutino di Pasqua).

A tutti Voi il mio Augurio cordialissimo di Buona Pasqua.

 

Lungro, 2 aprile 2023

 

+ Donato Oliverio, Vescovo

Per una data comune della celebrazione della Pasqua. Il 20 aprile 2023 il Cardinale Kurt Koch e il Metropolita Job di Pisidia su Zoom

PER UNA DATA COMUNE DELLA CELEBRAZIONE DELLA PASQUA
Giovedì 20 aprile 2023, 17,00 – Zoom

Il 2025 sarà il 1700° anniversario dalla celebrazione del Concilio di Nicea. Proprio in vista di questo anniversario da più parti, all’interno delle Chiese, è giunto l’auspicio che i cristiani possano giungere a celebrare la Pasqua in una stessa data, dal momento che le date diverse della Pasqua costituiscono una contro testimonianza al Vangelo di Cristo.

          L’Eparchia di Lungro, in collaborazione con il Centro Studi per l’Ecumenismo in Italia, ha organizzato per giovedì 20 aprile 2023, alle ore 17, un incontro su piattaforma Zoom, dal titolo “Venite prendete la luce. Per una data comune della celebrazione della Pasqua”.

All’incontro, introdotto da S.E. Mons. Donato Oliverio, Vescovo di Lungro, saranno presenti S.E. il Cardinale Kurt Koch, Prefetto del Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani e S.E. il Metropolita Job di Pisidia, Copresidente della Commissione mista internazionale del dialogo teologico ufficiale cattolico-ortodosso. Concluderà l’incontro, moderato dal dott. Nikos Tzoitis, Analista per conto del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli, il prof. Riccardo Burigana, Direttore del Centro Studi per l’Ecumenismo in Italia.

La differenza di date tra la Pasqua per i cattolici e la Pasqua per gli ortodossi, oltre a dipendere dai calendari giuliano e gregoriano, è frutto anche della prassi della Chiesa Ortodossa, conformemente alle decisioni del primo Concilio di Nicea, di rinviare la Pasqua quando questa capita in concomitanza con quella ebraica.

          Questa norma di Nicea venne rispettata per più di un millennio, fino all’introduzione del calendario voluto da Papa Gregorio XIII, nell’ottobre del 1582, quando, proprio per riportare il calendario civile in armonia con il calendario solare, si passò dal 4 ottobre 1582 al 15 ottobre 1582 in un sol giorno, proprio per eliminare lo scarto accumulatosi dalla differenza dell’anno astronomico sull’anno civile. Il calendario Gregoriano, infatti, andava a sostituire il calendario Giuliano, voluto dall’Imperatore Giulio Cesare nel 46 a.C., che aveva come limite quello di essere più breve del calendario solare.

          In campo ortodosso fu la prima Conferenza panortodossa di Rodi, nel 1961, ad inserire nel programma della preparazione del futuro Concilio panortodosso il tema del calendario e della Pasqua.

          Anche il Consiglio Ecumenico delle Chiese si impegnò per trovare una soluzione alla controversia sulla data della Pasqua. Già nel 1970 il Consiglio Ecumenico delle Chiese, nato nel 1948 a Ginevra, organizzò una consultazione fra le Chiese che sedevano in Consiglio, con specialisti ortodossi, anglicani, protestanti e cattolici che arrivarono a queste conclusioni: era necessario mantenere il principio di Nicea — “usando astronomicamente dati precisi” e “accordandosi su un luogo fisso per il calcolo di questa data» (si suggerì Gerusalemme) — o celebrare la Pasqua in una domenica di aprile (si indicò la domenica successiva al secondo sabato di aprile, cioè tra il 9 e il 15 aprile).

          Un anno dopo, nel 1971, il Comitato centrale del Consiglio Ecumenico delle Chiese incaricò la Commissione Fede e Costituzione di affrontare la questione. Sarà così che dal 5 al 10 marzo del 1997 assieme alle Chiese del Medio Oriente ad Aleppo si avvia una consultazione che avanzò alcune proposte: mantenere il principio di Nicea; calcolare scientificamente i dati astronomici; usare come punto di riferimento per il calcolo il meridiano di Gerusalemme. Questo orientamento tradizionale contiene l’esigenza nuova di un calcolo astronomico scientificamente aggiornato. Così le raccomandazioni di Aleppo, ancora oggi, sembrano essere l’unica strada da intraprendere per arrivare a una celebrazione comune della Pasqua.

          Nel 2014 Papa Tawadros II, patriarca dei copti ortodossi d’Egitto, suggerì un’unica data per la Pasqua. La proposta era stata rilanciata da Papa Francesco, nel 2014, durante il pellegrinaggio in Terra Santa (24-26 maggio 2014), in cui il papa, anch’egli in continuità con quanto era emerso dal Concilio Vaticano II, aveva proposto di celebrare la Pasqua per tutti i cristiani nella seconda domenica di aprile. In quella occasione il metropolita Hilarion di Volokolamsk, presidente del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca, aveva risposto che una unificazione della data di Pasqua non era all’ordine del giorno della Chiesa ortodossa russa, soprattutto dal momento che una tale scelta avrebbe interrotto il tradizionale computo che vedeva le sue origini proprio nel Concilio di Nicea. Nel 2021 l’arcivescovo Job di Telmessos, rappresentante del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli al Consiglio Ecumenico delle Chiese, avanzava come proposta quella di celebrare la Pasqua in una stessa data a partire dal 2025, a 1700 anni dal Concilio di Nicea. La proposta venne recepita e rilanciata da parte cattolica dal Cardinale Kurt Koch, Prefetto del Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani. Allo stato attuale si attendono i frutti della proposta, nuovamente avanzata da Papa Francesco nel 2022, questa volta con il sostegno del Patriarca Bartolomeo, di celebrare in una stessa data la resurrezione del Signore Gesù Cristo. Questo desiderio troverà adempimento nel 2025, anniversario del Concilio di Nicea, quando cattolici e ortodossi celebreranno la Pasqua nello stesso giorno.