Messaggio di Pasqua 2023 del Vescovo Donato

Carissimi,

risuona forte il grido di gioia e di esultanza:

Christòs Anèsti! Krishti u ngjall! Cristo è risorto!

Nella nostra vita possa sempre risuonare questo annuncio di speranza, che porta luce e gioia lì dove la tentazione delle tenebre e del male rischiano di attecchire.

Noi cristiani, colmi dell’esperienza della Resurrezione, prendendo luce dalla luce che non ha tramonto, supplichiamo il Signore che illumini le nostre menti, i nostri cuori e tutta la nostra vita, elevi i nostri passi verso ogni opera buona e rafforzi noi Suo popolo nel testimoniare il Vangelo d’Amore a gloria del Suo nome “che è al di sopra di ogni nome”.

La Liturgia della Grande e Santa Domenica di Pasqua, che costituisce una fonte preziosa per il nostro cammino di fede, è ricca di spunti per aiutarci a vivere con gioia questo tempo di grazia, in cui con maggiore vigore ricordiamo l’amore infinito di Dio che, desideroso di salvare l’umanità dal peccato e dalla distruzione eterna, ha innalzato l’umanità fino al cielo, spalancando le porte del paradiso a quanti si lasceranno, in vita, afferrare dall’amore di Dio e a quanti proclameranno al mondo la morte e risurrezione di Gesù Cristo, Figlio di Dio e Salvatore nostro.

«Andiamo incontro, con lampade in mano, a Cristo che sorge dal sepolcro, come uno sposo, e con le schiere festanti celebriamo la Pasqua di Dio, che ci dà salvezza» (Mattutino di Pasqua).

«Coloro che erano stretti con le catene dell’Ade, vedendo la tua immensa misericordia, o Cristo, si affrettavano con passo esultante verso la luce, applaudendo alla Pasqua eterna». (Mattutino di Pasqua)

Camminiamo dunque insieme, in un mondo che fa di tutto per isolare ciascuno di noi ed eliminare dall’orizzonte delle nostre vite Dio. Andiamo incontro al Cristo che risorge dal sepolcro dei nostri peccati, dei nostri limiti, delle nostre mancanze. Lì dove Egli è presente, sovrabbonda la grazia, la remissione dei peccati, la vita eterna. Nei cuori in cui Egli dimora riaffiorano la conversione e la penitenza, per implorare a Dio il perdono dei nostri peccati e la salvezza eterna.

«Una Pasqua sacra oggi ci è stata rivelata; Pasqua nuova, santa; Pasqua mistica, Pasqua degna di venerazione; Pasqua, il Cristo Liberatore; Pasqua immacolata; Pasqua grande, Pasqua dei credenti, Pasqua che ci schiude le porte del Paradiso. Pasqua che santifica tutti i fedeli». (Mattutino di Pasqua)

I canti colmi di gioia che innalzeremo a Dio durante il Pentikostàrion tengano il nostro cuore vigile, in attesa dell’incontro con «il Sole che è prima del sole e che era tramontato un tempo nella tomba» (Mattutino di Pasqua).

Cadano in ciascun cuore le barriere del peccato, dell’idolatria del proprio io (Sant’Andrea di Creta, Grande Canone), i desideri di potere, di successo, di sottomissione dell’altro, le invidie. Da tutto ciò hanno origine le guerre e le distruzioni reciproche. Senza una guarigione dei nostri cuori da tutto ciò, non troverà spazio l’amore di Dio e la pace vera, il Cristo in mezzo a noi.

La vera pace, la guarigione della storia e la cessazione dei conflitti, tra di noi e tra le Nazioni, giungeranno quando il nostro cuore porrà al centro di tutto Dio, quando, eliminate le incrostazioni del peccato e degli idoli del mondo, riusciremo ad udire la voce di «Colui che è risorto il terzo giorno dal sepolcro», che è «voce divina, voce amica, voce dolcissima!».

Possa la luce di Cristo, Luce che non ha tramonto, donarci un cuore nuovo, capace di amare Dio e amare il prossimo: «È il giorno della Risurrezione! Risplendiamo di luce in questa solennità e abbracciamoci gli uni gli altri. Diciamo, fratelli, anche a quelli che ci odiano: “Perdoniamo tutto nel giorno della risurrezione” e gridiamo così: “Cristo è risorto dai morti, con la morte ha sconfitto la morte, e a coloro che giacevano nei sepolcri ha dato la vita”» (Mattutino di Pasqua).

A tutti Voi il mio Augurio cordialissimo di Buona Pasqua.

 

Lungro, 2 aprile 2023

 

+ Donato Oliverio, Vescovo