Foglietto domenicale 8 gennaio 2023

EPARCHIA DI LUNGRO degli Italo Albanesi dell’Italia Continentale
Diocesi Cattolica Bizantina
Cari fratelli e sorelle,
desidero in occasione del Santo Natale far giungere a tutti Voi il mio augurio più cordiale, accompagnato da qualche semplice riflessione.
Cristo nasce, rendete gloria; Cristo scende dai cieli, andategli incontro; Cristo è sulla terra, elevatevi. Cantate al Signore da tutta la terra, e con letizia celebratelo, o popoli, perché si è glorificato. (Domenica dei Progenitori, Mattutino, Katavasia ode I).
Oggi tutta la creazione si rallegra e gioisce, perché Cristo è nato da una Vergine (Megalinario, ode IX del Mattutino).
Il Natale celebra la festa del Dio che si fa uomo: “Oggi nasce dalla Vergine colui che tiene in mano tutta la creazione” (Idiomelon dell’ora IX del Natale).
Il Dio senza principio e senza tempo ineffabilmente nasce come un figlio della stirpe di Adamo, da una Vergine, unendo la sua natura divina a quella umana nella persona di Cristo. Il Verbo di Dio diventa simile a noi, si riveste della nostra stessa carne volontariamente e per amore, diviene uguale ai mortali. Colui che è generato dal Padre, veramente Dio perfetto, diventa uomo per noi e per realizzare così il suo piano salvifico. Egli diventa uomo, ma rimane Dio, infondendo alla nostra natura, deturpata dal peccato, una energia nuova e trasformatrice.
Non possiamo nasconderci che stiamo vivendo davvero “una notte del mondo”. Viviamo in un tempo di dolore, di disperazione, di guerra.
Pregare davanti al presepio, perché il Natale del Signore porti un raggio di pace ai bambini, alle donne e agli uomini del mondo intero, così ci ricorda Papa Francesco, specie “a quelli costretti a vivere i giorni terribili e bui della guerra”, come quella in corso in Ucraina che distrugge tante vite e tanti bambini.
Sua Beatitudine Shevchuk, Arcivescovo Maggiore greco-cattolico di Kyiv afferma: “Tutti mi domandano: Ci sarà la gioia natalizia, sarà lecito cantare o dobbiamo stare zitti e piangere? Ho detto sì e sì, Natale ci sarà. Abbiamo il diritto di festeggiare la gioia natalizia che non viene dal divertimento profano, ma dal Cielo perché nascerà il Principe della Pace”. Si festeggerà al freddo e al buio in tante città e villaggi dell’Ucraina, ma questo, dice l’Arcivescovo, “ci farà sperimentare sulla nostra pelle la storia della Sacra Famiglia, anch’essa al freddo e al buio, ma con la gioia celeste”.
Pregare davanti al presepio, perché il Natale del Signore porti un raggio di luce alle diverse e, talvolta, sofferte condizioni di molte famiglie delle nostre comunità. Sappiamo che il bene della società passa anzitutto attraverso la serenità delle famiglie: auspichiamo, perciò che le autorità civile le sostengano, con grande senso di responsabilità ed efficaci misure di vicinanza.
Papa Francesco è tornato più volte in questo periodo a parlare di speranza, esortandoci a guardare la nostra esistenza con occhi nuovi e a guardarla con gli occhi di Gesù, “autore della speranza”, per aiutarci a superare i giorni difficili, con la certezza che le tenebre si trasformeranno in luce.
La speranza è “una virtù che non delude mai: se speri, non sarai mai deluso” ha detto il Papa. Dove possiamo trovare, scoprire, toccare con mano i frutti dell’Incarnazione di Dio che si fa tenero Bambino?
Il bambino ha le mani vuote, perché il dono di Dio, il dono supremo all’umanità, è Lui. Ciò che appare è un bambino, ma non un fanciullo qualsiasi, è un pedhìon nèon, cioè un bambino nuovo, il Dio eterno, come canta il kondàkion della festa e come ci ricorda anche Isaia: “Un bambino è nato per noi ed è chiamato Dio potente” (9,5).
La Vergine Santissima, Madre di Dio, ci prenda per mano in questi giorni e ci aiuti a riconoscere nella piccolezza del Bambino la grandezza di Dio che viene.
Lungro, 19 dicembre 2022
+ Donato Oliverio, Vescovo
(Fonte: Agensir 1° dicembre 2022)
“Concilio Vaticano II: a 60 anni dall’apertura. Chiese in dialogo per l’unità. Spunti per una formazione continua”. Questo il titolo del ciclo di conferenze organizzato per il 2023 dall’Eparchia di Lungro in collaborazione con il Centro studi per l’Ecumenismo in Italia. Un’iniziativa – viene spiegato in una nota – che “vuole proporsi come momento formativo, offerto e aperto a tutti, ed è da leggere nell’orizzonte di una maggiore formazione del popolo di Dio al dialogo teologico, al dialogo ecumenico e ad una presa di coscienza maggiore della continua recezione del Concilio Vaticano II, che ha segnato un ripensamento nelle forme e nei contenuti della partecipazione della Chiesa cattolica al Movimento ecumenico”.
Nell’annunciare il progetto, mons. Donato Oliverio, vescovo di Lungro degli Italo-Albanesi dell’Italia Continentale, cita le parole pronunciate da Papa Francesco lo scorso 11 ottobre, nel 60° anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II: “Il Signore non ci vuole così. Tutti, tutti siamo figli di Dio, tutti fratelli nella Chiesa, tutti Chiesa, tutti. Noi siamo le sue pecore, il suo gregge, e lo siamo solo insieme, uniti. Superiamo le polarizzazioni e custodiamo la comunione, diventiamo sempre più ‘una cosa sola’, come Gesù ha implorato prima di dare la vita per noi (cfr Gv 17,21)”.
Diversi gli appuntamenti in calendario a partire dal mese di gennaio, all’interno della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, fino a giugno: il 23 gennaio, Riccardo Burigana, direttore del Centro studi per l’Ecumenismo in Italia su “La nuova stagione del Concilio Vaticano II in Italia”; il 20 febbraio, padre Hyacinthe Destivelle, officiale del Dicastero per la Promozione dell’Unità dei cristiani, su “Uno dei frutti del Concilio: il Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani”; il 27 marzo, Stefano Parenti, ordinario di Liturgie orientali presso il Pontificio Ateneo Sant’Anselmo-Roma, su “Liturgia e Oriente Cristiano dopo il Concilio Vaticano II”; l’8 maggio, Dimitrios Keramidas, docente incaricato presso la Pontificia Università di San Tommaso d’Aquino Angelicum-Roma, su “La sinodalità nelle Chiese ortodosse”; il 5 giugno, Nikos Tzoitis, analista per conto del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli su “Uno sguardo all’oggi dei rapporti tra le Chiese ortodosse e la Chiesa cattolica”. Tutti gli incontri, introdotti da mons. Oliverio e moderati da papàs Alex Talarico e da don Mauro Lucchesi, potranno essere seguiti su piattaforma Zoom richiedendo il link all’indirizzo mail ecumenismo@lungro.chiesacattolica.it.