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Messaggio di Natale 2022 del Vescovo Donato

Cari fratelli e sorelle,

desidero in occasione del Santo Natale far giungere a tutti Voi il mio augurio più cordiale, accompagnato da qualche semplice riflessione.

Cristo nasce, rendete gloria; Cristo scende dai cieli, andategli incontro; Cristo è sulla terra, elevatevi. Cantate al Signore da tutta la terra, e con letizia celebratelo, o popoli, perché si è glorificato. (Domenica dei Progenitori, Mattutino, Katavasia ode I).

Oggi tutta la creazione si rallegra e gioisce, perché Cristo è nato da una Vergine (Megalinario, ode IX del Mattutino).

Il Natale celebra la festa del Dio che si fa uomo: “Oggi nasce dalla Vergine colui che tiene in mano tutta la creazione” (Idiomelon dell’ora IX del Natale).

Il Dio senza principio e senza tempo ineffabilmente nasce come un figlio della stirpe di Adamo, da una Vergine, unendo la sua natura divina a quella umana nella persona di Cristo. Il Verbo di Dio diventa simile a noi, si riveste della nostra stessa carne volontariamente e per amore, diviene uguale ai mortali. Colui che è generato dal Padre, veramente Dio perfetto, diventa uomo per noi e per realizzare così il suo piano salvifico. Egli diventa uomo, ma rimane Dio, infondendo alla nostra natura, deturpata dal peccato, una energia nuova e trasformatrice.

Non possiamo nasconderci che stiamo vivendo davvero “una notte del mondo”. Viviamo in un tempo di dolore, di disperazione, di guerra.

Pregare davanti al presepio, perché il Natale del Signore porti un raggio di pace ai bambini, alle donne e agli uomini del mondo intero, così ci ricorda Papa Francesco, specie “a quelli costretti a vivere i giorni terribili e bui della guerra”, come quella in corso in Ucraina che distrugge tante vite e tanti bambini.

Sua Beatitudine Shevchuk, Arcivescovo Maggiore greco-cattolico di Kyiv afferma: “Tutti mi domandano: Ci sarà la gioia natalizia, sarà lecito cantare o dobbiamo stare zitti e piangere? Ho detto sì e sì, Natale ci sarà. Abbiamo il diritto di festeggiare la gioia natalizia che non viene dal divertimento profano, ma dal Cielo perché nascerà il Principe della Pace”. Si festeggerà al freddo e al buio in tante città e villaggi dell’Ucraina, ma questo, dice l’Arcivescovo, “ci farà sperimentare sulla nostra pelle la storia della Sacra Famiglia, anch’essa al freddo e al buio, ma con la gioia celeste”.

Pregare davanti al presepio, perché il Natale del Signore porti un raggio di luce alle diverse e, talvolta, sofferte condizioni di molte famiglie delle nostre comunità. Sappiamo che il bene della società passa anzitutto attraverso la serenità delle famiglie: auspichiamo, perciò che le autorità civile le sostengano, con grande senso di responsabilità ed efficaci misure di vicinanza.

Papa Francesco è tornato più volte in questo periodo a parlare di speranza, esortandoci a guardare la nostra esistenza con occhi nuovi e a guardarla con gli occhi di Gesù, “autore della speranza”, per aiutarci a superare i giorni difficili, con la certezza che le tenebre si trasformeranno in luce.

La speranza è “una virtù che non delude mai: se speri, non sarai mai deluso” ha detto il Papa. Dove possiamo trovare, scoprire, toccare con mano i frutti dell’Incarnazione di Dio che si fa tenero Bambino?

Il bambino ha le mani vuote, perché il dono di Dio, il dono supremo all’umanità, è Lui. Ciò che appare è un bambino, ma non un fanciullo qualsiasi, è un pedhìon nèon, cioè un bambino nuovo, il Dio eterno, come canta il kondàkion della festa e come ci ricorda anche Isaia: “Un bambino è nato per noi ed è chiamato Dio potente” (9,5).

La Vergine Santissima, Madre di Dio, ci prenda per mano in questi giorni e ci aiuti a riconoscere nella piccolezza del Bambino la grandezza di Dio che viene.

 

Lungro, 19 dicembre 2022

 

+ Donato Oliverio, Vescovo

Circolare del Vescovo Donato, 6 novembre 2022

Al Rev.mo CLERO
alle Religiose e ai Fedeli Laici

Carissimi,
nella trazione bizantina a metà novembre inizia la quaresima di Natale, una preparazione fatta in modo discreto e umile. La Chiesa, mentre prepara l’umiliazione (kènosis) del Figlio di Dio nell’umiltà della liturgia, rimane sconvolta per il susseguirsi dei drammatici avvenimenti della guerra in Ucraina, in un tempo in cui è minacciata la convivenza pacifica tra i popoli. Nello sgomento emerge sempre più forte la convinzione che il mondo può camminare verso l’unità dei popoli e convivere in pace. “Il nostro mondo – sottolinea il Papa – ha bisogno di unità, è un’epoca in cui tutti abbiamo bisogno di unità, abbiamo bisogno di riconciliazione, di comunione e la Chiesa è Casa di comunione”. La Chiesa continua a pregare e a credere nella via del dialogo e del rispetto dell’altro, chiunque esso sia e di qualunque provenienza, credo religioso e appartenenza etnica. Insieme a Papa Francesco e a tutte le persone che amano la pace, ci uniamo con la preghiera alle sofferenze e al dolore di tutto il popolo ucraino.
Dio, Padre di misericordia, accolga le vittime nella pace della sua luce e porti il conforto e la speranza ai feriti e alle loro famiglie.
Betlemme è un faro generoso di Luce per tutti gli uomini che nella gloria dei cieli altissimi, nella pace sulla terra vogliono essere i figli della divina eudokìa, l’amore che salva.

“I CANTIERI DI BETANIA”
PROSPETTIVE PER IL SECONDO ANNO
DEL CAMMINO SINODALE

Si intitola “I Cantieri di Betania” il testo con le prospettive per il secondo anno del Cammino Sinodale che viene consegnato alle Chiese locali ed è disponibile su https://camminosinodale.chiesacattolica.it/.
Il testo propone tre cantieri: quello della strada e del villaggio, quello dell’ospitalità e della casa e quello delle diaconìe e della formazione spirituale. Questi cantieri potranno essere adattati liberamente a ciascuna realtà, scegliendo quanti e quali proporre nei diversi territori. A questi, ogni Chiesa locale potrà aggiungere un quarto cantiere che valorizzi una priorità risultante dalla propria sintesi diocesana e dal Sinodo Diocesano che ha celebrato.
Nel cammino sinodale è essenziale e costitutiva la dimensione ecumenica, l’Eparchia di Lungro si sente fortemente impegnata a promuovere questa dimensione in comunione con tutte le diocesi italiane.
Il Vedemecum del Sinodo ricorda che “il dialogo tra cristiani di diverse confessioni, uniti da un unico battesimo, occupa un posto speciale nel cammino sinodale”. È chiaro, ormai, che nel cammino sinodale non si può scegliere con chi camminare, ossia i cattolici non sono chiamati a camminare soltanto assieme ad altri cattolici, ignorando il dramma più grande di sempre nel cristianesimo: la divisione.
Il cammino sinodale, pertanto, potrà essere occasione di maggiore conoscenza, reale scambio di doni e ascolto di altre Chiese, affinché sempre più si affievoliscano le divisioni e diventi più spedito il camminare insieme dei cristiani verso l’unità in Cristo.

60/° ANNIVERSARIO
DEL CONCILIO ECUMENICO VATICANO II
11 ottobre 1962 – 11 ottobre 2022

Nella Basilica Vaticana di San Pietro, dove 60 anni fa prese il via l’assise conciliare, Papa Francesco l’11 ottobre u.s. ha presieduto una solenne celebrazione eucaristica, alla quale sono stato invitato dal Pro-Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, Mons. Rino Fisichella, come rappresentante delle Chiese Orientali Cattoliche in Italia.
“Riscopriamo il Concilio per ridare il primato a Dio, all’essenziale – ha affermato il Papa durante l’omelia – a una Chiesa che sia pazza di amore per il suo Signore e per tutti gli uomini, da Lui amati”.
“La Chiesa sia abitata dalla gioia. Se non gioisce smentisce se stessa, perché dimentica l’amore che l’ha creata”, ha sottolineato Papa Francesco. “Eppure, quanti tra noi non riescono a vivere la fede con gioia, senza mormorare e senza criticare? – ha domandato – Una Chiesa innamorata di Gesù non ha tempo per scontri, per veleni e polemiche”. Per il Pontefice, “essere Chiesa è testimoniare la bellezza del tuo amore”.
Il Patriarca Ecumenico, Bartolomeo in un articolo dell’Osservatore Romano, 11 ottobre 2022, ha dichiarato che con il Concilio Vaticano II “La via ecumenica è aperta e non potrà più chiudersi”. “Il Concilio Vaticano II di grande intereresse per il mondo ortodosso, per il suoi teologi e per i suoi pastori, seguito in tutte le sue fasi e in tutti i suoi documenti”.
Ricordando questo Concilio il Patriarca scrive che “tra i temi che hanno suscitato vivo interesse, uno di questi è la costituzione sulla Sacra Liturgia ed il suo richiamarsi alla tradizione, come una espressione viva della Chiesa”. “La centralità dell’Eucaristia, scrive il Patriarca, la preghiera comune, le letture bibliche, la concelebrazione, l’utilizzo della lingua viva, la possibilità della comunione nelle due specie, rimandano alle parole di San Giovanni Crisostomo: “Tutta l’Eucaristia è stata offerta una volta e non è mai esaurita. L’Agnello di Dio, sempre mangiato e mai consumato”.
“A noi tutti cristiani di oggi, conclude il Patriarca, il dovere di operare per ritrovare la nostra unità in quell’unico Pane e in quell’unico Calice, il Cristo Colui che è spezzato e non diviso, sempre mangiato e mai consumato, ma che santifica quelli che ne partecipano ” (Divina Liturgia di San Giovanni Crisostomo).

CAMPO INVERNALE DIOCESANO GIOVANI 2022
Aperte le Iscrizioni
27 – 28 – 29 dicembre 2022

Dopo l’esperienza dello scorso inverno, anche quest’anno la nostra Eparchia ha deciso di riproporre l’esperienza del Campo Invernale Giovanile. Sarà il Direttore dell’Ufficio Pastorale Giovanile, Papàs Giampiero Vaccaro, a indicare successivamente la struttura dove i giovani saranno ospitati. Le iscrizioni si possono effettuare fin da ora.
L’invito è rivolto ai giovani dai 16 ai 30 anni di tutte le Parrocchie della nostra Eparchia.
Le giornate che hanno vissuto i giovani lo scorso inverno sono state molto ricche, scandite da momenti di preghiera e di svago sulle piste innevate del villaggio di Camigliatello Silano. Di certo quelle giornate hanno avuto per i giovani una grande importanza in termini di incontro e confronto.

RITIRO DEL CLERO

Giovedì 17 novembre, con inizio alle ore 9,30 avrà inizio il Ritiro del Clero nella Parrocchia “San Giovanni Battista” ad Acquaformosa, con la meditazione tenuta da Padre Pier Giorgio Taneburgo, frate cappuccino, della Comunità di Santa Fara di Bari, docente di Ecumenismo alla Facoltà Teologica Pugliese e all’Istituto di Teologia Ecumenica di Bari.

Invoco su ciascuno di Voi e sulle Vostre Comunità la Benedizione del Signore.

Lungro, 06 novembre 2022

+ Donato Oliverio, Vescovo

Dalla 33a Assemblea Diocesana un invito a camminare insieme

 

LUNGRO – (a.t.) Si è conclusa la 33a Assemblea Diocesana – Corso di Aggiornamento Teologico, svoltasi a Lungro in un’unica giornata lunedì 31 agosto 2020, causa emergenza Covid-19, dal tema “L’Eparchia di Lungro in cammino tra tradizione e rinnovamento”. L’incontro diocesano si è tenuto nella Chiesa Cattedrale “San Nicola di Mira” in Lungro e si inserisce all’interno di quel cammino sinodale al quale il Vescovo Donato ha esortato tutta l’Eparchia, per manifestare la bellezza di una Chiesa che cammina assieme nell’ascolto dello Spirito Santo.

Oltre alle due relazioni, che saranno pubblicate integralmente sulla Rivista Lajme, la prima del prof. Gianpaolo Rigotti, Archivista della Congregazione per le Chiese Orientali, (’Eparchia di Lungro in cammino. Tra il dopoguerra e il concilio Vaticano II) e la seconda del prof. Riccardo Burigana, docente di Storia ecumenica della Chiesa e direttore del Centro Studi per l’Ecumenismo in Italia (“La sua indole essenzialmente pastorale”. L’enciclica Ut unum sint di Giovanni Paolo II e l’ecumenismo quotidiano), il Vescovo Donato ha consegnato alla Chiesa che è in Lungro alcune linee guida da seguire e approfondire nel prossimo anno ecclesiastico, che nel rito bizantino ha inizio con il 1° di settembre.

Le parole del Vescovo Donato, pronunciate durante l’Assemblea nella Introduzione e nelle Conclusioni, senza dimenticare quelle rivolte al popolo di Dio nell’Omelia della Divina Liturgia con la quale l’Assemblea Diocesana si è aperta, hanno invitato la Chiesa che è in Lungro a procedere nell’impegno ecumenico, per una rilettura della propria storia che possa aiutare nel cammino sinodale di Chiesa.

Ecco alcuni dei temi affrontati dal Vescovo: la necessità per la nostra Chiesa di camminare assieme nel testimoniare la bellezza dell’unità nella diversità; un cammino sinodale da vivere concretamente a tutti i livelli di Chiesa, attivando processi e istanze che invitino alla partecipazione di tutti i battezzati (laici e clero) nel processo decisionale della Chiesa locale; una centralità della testimonianza cristiana di vita per un annuncio evangelico che susciti nel cuore delle nuove generazioni meraviglia e stupore.

L’Assemblea si è conclusa dopo la preghiera del Vespro e l’ultima relazione della giornata, tenuta dal prof. Riccardo Burigana, al quale il Vescovo si è rivolto, complimentandosi con lui e con il protopresbitero Antonio Bellusci, per ringraziarlo della scrittura della Storia dell’Eparchia di Lungro, in due volumi, pubblicati in occasione del primo centenario di vita della nostra Eparchia.

Messaggio del Vescovo Donato in occasione della 15ª Giornata Nazionale per la Custodia del Creato

Carissimi,
anche quest’anno siamo chiamati a celebrare la 15ª Giornata Nazionale per la Custodia del Creato. Il tema consigliato dalla Chiesa Italiana, che ricorda questa Giornata sin dal 2004, è Vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà (Tt 2, 12). Per nuovi stili di vita.
Noi Chiese di tradizione costantinopolitana, nella celebrazione quotidiana della Divina Liturgia di san Giovanni Crisostomo, preghiamo «per la salubrità del clima, per l’abbondanza dei frutti della terra e per tempi di pace», mostrando con chiarezza che non può esserci pace se non vi è un clima salubre e una accessibilità ai beni della terra da parte di tutti.
Illuminati dalla sapienza divina, sappiamo che tutto ciò che esiste è stato creato dall’unico Dio «Re del cielo e della terra» (Mt 11, 15) e tutto ciò che proviene da Dio è «molto buono» (Gen 1, 31), in quanto il mondo è un dono di Dio ed è il luogo mediante il quale l’uomo può comunicare con Lui, così come ricordava San Giovanni Damasceno: «Dio non ci ha abbandonati nell’ignoranza. La conoscenza della sua esistenza è stata seminata da lui stesso nella natura».
Esorto ciascuno di noi a prendere maggiore consapevolezza del peccato contro il creato, che avviene ogni volta che l’uomo dimentica di essere creatura e si innalza a padrone delle cose e delle persone: è a partire da ciò che si distrugge la natura, si spoglia la terra delle sue risorse, si inquina l’acqua, il suolo e l’aria.
In una terra tanto ricca e bella, proprio in virtù delle molte situazioni di degrado che vediamo attorno a noi, soprattutto in questi luoghi dove la bellezza di Dio si può conoscere, ammirare e condividere, siamo chiamati nel cammino quotidiano a ridimensionare il nostro passo. Il 27 marzo scorso, Papa Francesco, pregando per la fine della pandemia in quella suggestiva piazza San Pietro vuota, ricordava come noi uomini di oggi «siamo andati avanti a tutta velocità, sentendoci forti e capaci in tutto. Avidi di guadagno, ci siamo lasciati assorbire dalle cose e frastornare dalla fretta. Non ci siamo fermati davanti ai richiami [di Dio], non ci siamo ridestati di fronte a guerre e ingiustizie planetarie, non abbiamo ascoltato il grido dei poveri e del nostro pianeta gravemente malato. Abbiamo proseguito imperterriti, pensando di rimanere sempre sani in un mondo malato».
Nei mesi appena trascorsi abbiamo toccato con mano la nostra fragilità, ma grazie a Dio abbiamo anche sperimentato la bellezza di un cuore trasformato dall’Amore di Dio, nei tanti gesti di vicinanza e solidarietà a cui abbiamo assistito. Con sentimenti di grande speranza, chiediamo al Padre la grazia della conversione, domandiamo la grazia di cambiare mentalità, di rompere ogni struttura di peccato verso l’ambiente e verso il nostro fratello, in modo da poter essere sempre più e sempre meglio custodi del creato, usufruendo dei beni della terra tanto quanto il nostro fabbisogno e senza alcuno spreco. Consumiamo davvero soltanto ciò di cui abbiamo bisogno? Quanto sprechiamo?
La Laudato Si’ di Papa Francesco si conclude, al n. 244, con un invito a camminare insieme cantando. Senza tristezza e disperazione, il Vangelo di Cristo, che chiama alla sequela – non alcuni ma tutti –, invita i cristiani a camminare insieme in una dimensione eucaristica, ossia ringraziando Dio per ogni cosa, vivendo con gioia e gratitudine per tutto, con uno sguardo pieno di stupore sulla creazione, mantenendo – e qui utilizzo le parole dell’Abate Isacco il Siro – un cuore pietoso che è «ardore interiore in favore di tutta la creazione, cioè degli uomini e degli uccelli, e degli animali e di tutte le creature», poiché, e concludo con le parole di sant’Efrem il Siro, è «Beato colui che con prudenza spirituale osserva il glorioso coro delle stelle, e la bellezza del cielo, e che ha il desiderio immenso di guardare il creatore di tutto».

Lungro, I settembre 2020

                                                                                                                    + Donato Oliverio, Vescovo

Circolare del Vescovo Donato, 1 giugno 2020

Al Rev.mo CLERO
alle Religiose e ai Fedeli Laici
Carissimi,
la Chiesa è in festa perché celebra la sua nascita, celebra il dono della Pentecoste, la discesa dello Spirito santo sugli Apostoli, cinquanta giorni dopo la Pasqua, che segna la nascita della Chiesa di Gesù Cristo. La Chiesa è nata in un clima tutt’altro che sereno e pacifico. I discepoli dopo la Resurrezione del Signore sono colmi di inquietudine e incertezza e qui c’è una certa somiglianza con lo stato d’animo che stiamo vivendo un po’ tutti in questa fase della pandemia. Abbiamo riaperto le Chiese e sono riprese le celebrazioni eucaristiche domenicali e quotidiane con la partecipazione dei fedeli, però respiriamo insicurezza e siamo logorati da una certa ansia sottintesa, che si protrae da molte settimane e non accenna a finire, ma siamo fiduciosi, con le dovute precauzioni, che tutto andrà bene. La promessa di Gesù è chiara: “Riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di Voi”. È il dono del Signore risorto, è lo Spirito di Dio, è la vita di Dio. L’amore di Dio è stato riversato su di noi, nei nostri cuori. Ed è lo Spirito che guida la Chiesa, guida la vita di ogni cristiano, lo Spirito di Verità che è presente in ogni luogo e tutto riempie: “Vieni ed abita in noi e purifica le nostre anime”, così lo invochiamo. Ed è grazie allo Spirito che noi oggi possiamo testimoniare la speranza che portiamo nei nostri cuori, che infonde in noi la consolazione di Dio.
UN ANNO SPECIALE DEDICATO ALLA LAUDATO SI’
“Un anno speciale di anniversario della Laudato Si’, un anno per riflettere sull’Enciclica, dal 24 maggio di quest’anno fino al 24 maggio del prossimo anno”. È l’annuncio fatto da Papa Francesco al termine del Regina Coeli di domenica 24 maggio u.s., quando ha ricordato il quinto anniversario dell’Enciclica “con la quale si è cercato di richiamare l’attenzione al grido delle Terra e dei poveri”. Grazie alla “Settimana Laudato Si’” che abbiamo appena celebrato, “sboccerà un intero Anno speciale di riflessione sulla cura del creato”. Quale realtà ecclesiale in comunione con il successore di Pietro e da sempre con lo sguardo rivolto all’Oriente cristiano, l’Eparchia di Lungro sente forte la necessità di un tempo di riflessione sul Creato, un tema dalla profonda valenza ecumenica e che vede le sue radici nei rapporti tra la Chiesa Cattolica e la Chiesa Ortodossa.
GESTI PROFETICI SULLA STRADA VERSO L’UNITÀ
Lettera pontificia per i venticinque anni della “Ut unum sint”
di Giovanni Paolo II
Lo Spirito Santo “ispiri nuovi gesti profetici e rafforzi la carità fraterna tra tutti i discepoli di Cristo”. È l’auspicio con cui si chiude la lettera che il Papa ha inviato al Cardinale Kurt Koch, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, in occasione del venticinquesimo anniversario dell’Enciclica “Ut unum sint” di Giovanni Paolo II: un testo, sottolinea Papa Francesco, che ha confermato “in modo irreversibile l’impegno ecumenico della Chiesa Cattolica”. “In questo anniversario, scrive il Papa, rendo grazie al Signore per il cammino che ci ha concesso di compiere come cristiani nella ricerca della piena comunione…lo Spirito Santo ispiri nuovi gesti profetici e rafforzi la carità fraterna tra tutti i discepoli di Cristo, perché il mondo creda e si moltiplichi la lode al Padre che è nei cieli”.
INTERVENTI CARITAS EMERGENZA PANDEMIA
In questa situazione di emergenza sanitaria Caritas Italiana è in prima linea per attuare un piano contro il diffondersi della pandemia e per prestare le cure necessarie, anche la nostra Caritas Diocesana è immersa in questa gara di solidarietà e di aiuti materiali e spirituali. Il Direttore, Papàs Remus Mosneag che ringrazio, ha inoltrato a tutti i Parroci dell’Eparchia un questionario per rilevare la situazione di bisogno provocata dalla pandemia. Sulla base dei dati pervenuti la Caritas Diocesana ha avviato una nuova progettazione per la durata di tutto l’anno 2020 al fine di venire incontro alle famiglie in grave stato di disagio socio economico. Radicati nella fede, è importante camminare insieme con spirito, cuore e testa, ci ricorda il Presidente di Caritas Italiana. Un altro intervento che ci deve accomunare è quello dell’ascolto, anche per via telefonica, con un’attenzione in particolare ad anziani e malati, pensato anche come sostegno psicologico per quanti sono provati e disorientati da questa pandemia. Questo è un tempo che richiede più solidarietà e continuare ad essere in prima linea e dare un segno di presenza e di speranza.
CHIROTONIA PRESBITERALE
Con cuore riconoscente verso Dio, vi comunico che il 06 agosto p.v. – Trasfigurazione di Nostro Signore Gesù Cristo – nella Chiesa Cattedrale “San Nicola di Mira” di Lungro, lo Spirito Santo con l’imposizione delle mie mani conferirà la grazia del Sacerdozio al diacono Giampiero Vaccaro. Sarà un giorno di esultanza per tutta la comunità diocesana, che accoglierà con fede il dono di un nuovo Presbitero, che il Signore, nella sua misericordia, le fa. Vi invito ad accompagnarlo in questi due mesi nel suo cammino verso l’Altare con preghiera fervente, affinché egli diventi strumento di santificazione per le anime.
XXXIII ASSEMBLEA ANNUALE DIOCESANA
Corso di aggiornamento teologico
31 agosto 2020 – Chiesa Cattedrale – Lungro
In questo anno particolare e difficile segnato dalla pandemia abbiamo pensato di non interrompere la bella tradizione della nostra Eparchia dell’Assemblea Annuale Diocesana. Così secondo il calendario predisposto invece di due giorni, ci ritroviamo per un sol giorno, il 31 agosto nella Chiesa Cattedrale. Successivamente verrà diffuso
il programma. Relazioneranno: il Dott. Giampaolo Rigotti, Archivista della Congregazione per le Chiese Orientali; e il Prof. Riccardo Burigana, Direttore del Centro per l’Ecumenismo in Italia a Venezia. Invoco su di Voi e sulle Vostre Comunità la benedizione del Signore.
Lungro, 1 giugno 2020
Lunedì dello Spirito Santo
+ Donato Oliverio, Vescovo

Camminiamo insieme verso il giorno della piena unità! Il messaggio del Vescovo di Lungro alle comunità ortodosse della Calabria.

 

di Alex Talarico.

Comparso già in «Veritas in caritate», 13/4-5 (2020), p. 35.

Domenica 19 aprile, per i cattolici di rito bizantino domenica dell’apostolo Tommaso e per i cattolici di rito latino domenica in albis e della divina misericordia, il vescovo della Eparchia di Lungro, mons. Donato Oliverio, durante l’omelia nella Divina Liturgia ha voluto rivolgere un messaggio ai fratelli ortodossi di tutto il mondo in occasione della Grande e Santa domenica di Pasqua, la festa delle feste che ancora oggi, per questioni di calendario, è festeggiata a volte in date separate da cattolici e ortodossi, dando vita, in questa separazione, alla più grande «contro testimonianza del nostro essere cristiani»; il presentarsi divisi, in lotta, ancorati a logiche di potere e di dominio che nulla hanno a che vedere con la diakonìa del farsi ultimi, come Cristo ha fatto lavando i piedi ai suoi discepoli, sono tutti elementi che tolgono credibilità alla nostra testimonianza. La vicinanza tra le Chiese ortodosse e l’Eparchia di Lungro, una «realtà orientale in piena comunione con il successore di Pietro», seppure veda i suoi albori all’indomani del concilio Vaticano II, è stata rafforzata in questo ultimo decennio, soprattutto con il governo del vescovo Donato, il quale «guarda ad Oriente per creare nuovi ponti di dialogo, per testimoniare la bellezza dell’unità e della comunione in Cristo», ed esorta affinché «Come i discepoli di fronte alla morte di Cristo in Croce non avvenga che anche noi, in quest’ora di prova, quale quella del coronavirus, fuggiamo e ci dileguiamo; piuttosto la potenza della gloriosa risurrezione ci avvolga e ci inondi della grazia vivificante». Nello stesso giorno un messaggio di auguri, rivolto a tutte le comunità ortodosse della Calabria, è stato inviato dal vescovo di Lungro a sua Eminenza Gennadios Zervos, Arcivescovo Metropolita di Italia e Malta, e a Sua Eccellenza Siluan, Vescovo della Diocesi Ortodossa Rumena d’Italia, con l’auspicio che la resurrezione di Cristo possa donare a tutti la possibilità di «fare esperienza della vita eterna», affinché sempre più sorga nei cristiani «il desiderio di poter, un giorno, quando Dio vorrà, celebrare assieme la Santa Pasqua, in una stessa data. Quel giorno berremo tutti da uno stesso calice per manifestare visibilmente l’unità della Chiesa Una».

 

Messaggio del Vescovo Donato Oliverio alle Comunità Ortodosse in Calabria, Lungro, 19 aprile 2020.

 

Cari fratelli e sorelle,

Χριστός ανέστη! Cristo è risorto! Krishti u ngjall!

In questo giorno in cui le Comunità Ortodosse della Calabria festeggiano la Santa e Grande Domenica di Pasqua, mi rivolgo ai tanti fratelli e sorelle che in questo tempo di prova sono invitati dalla Parola di Dio a non avere paura e a non disperare. Come i discepoli di fronte alla morte di Cristo in Croce non accada che, in quest’ora di prova, anche noi fuggiamo e ci dileguiamo; la potenza della Risurrezione gloriosa di Cristo ci avvolge e ci inonda di grazia vivificante.

Vi scrivo come Vescovo di Lungro, una realtà orientale in pieno contesto occidentale, e come Vescovo delegato per l’ecumenismo in Calabria, in virtù proprio del ruolo che l’Eparchia ha nella comunione delle Chiese di Calabria, favorendo i rapporti tra la Chiesa Cattolica e le Chiese Ortodosse, in una terra, la nostra amata Calabria, dove per secoli hanno vissuto assieme diverse tradizioni quali diverse espressioni dell’unica Chiesa di Cristo a testimonianza dell’unità nella diversità.

Oggi, provati dalla pandemia del coronavirus, nuove sofferenze si aggiungono alle sofferenze del passato, ma siamo chiamati ad accogliere in noi la vera Luce che è Cristo, in modo da poter diventare luce del mondo. Nel Mesoniktikòn di questa Santa notte, anche voi fratelli ortodossi, avete cantato come noi la settimana scorsa: “Venite, prendete la luce dalla luce che non ha tramonto e glorificate Cristo, il risorto dai morti”. In questa ora di prova e di preoccupazione sia forte in noi la certezza che dal Cristo siamo continuamente presi per mano, come Adamo nell’Icona dell’Anastasis. Questa prova passerà. La pandemia avrà termine. Ogni ferita verrà sanata dal Medico delle nostre anime e dei nostri corpi.

Possa la risurrezione di Cristo farci fare esperienza della vita eterna. Rivolgiamo a lui il nostro sguardo perché sani le ferite dell’umanità intera. Possa questa esperienza di sofferenza far sorgere in noi, sempre più forte, il desiderio di poter, un giorno, quando Dio vorrà, celebrare assieme la Santa Pasqua, in una stessa data. Quel giorno berremo tutti da uno stesso calice per manifestare visibilmente l’unità della Chiesa Una. Così come ricorda Papa Francesco, chiediamo al Signore “la grazia di essere fedeli anche davanti ai sepolcri, davanti al crollo di tante illusioni” che questo tempo di prova sta provocando.

 + Donato Oliverio, Vescovo

Circolare del Vescovo Donato, 11 gennaio 2013

Al Rev.mo Clero,

 alle Religiose e Fedeli laici

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Carissimi,

ogni Anno Nuovo porta con sé l’attesa di un mondo migliore. In tale prospettiva, preghiamo il Signore Dio, di concederci la concordia e la pace. Il testo del Messaggio del Santo Padre per la 46° Giornata Mondiale della pace ha per tema: “Beati gli operatori di pace”. Rileviamo la concretezza del messaggio di Benedetto XVI, che è estremamente aderente alla realtà. Il Papa constata l’esistenza di molteplici operatori di pace, in mezzo a tanti conflitti, tensioni e violenze nel mondo; nella spiegazione della beatitudine evangelica “beati gli operatori di pace”, sottolinea come si tratti di una promessa che è certezza, in quanto proviene da Dio, che già si realizza in questa vita. Indica il Papa chiaramente cosa devono fare gli operatori di pace: promuovere e difendere la vita nella sua integralità, quindi in tutte le dimensioni della persona umana; richiama l’attenzione sui problemi più urgenti, la retta visione del matrimonio, il diritto all’obiezione di coscienza, la libertà religiosa, la questione del lavoro e della disoccupazione, la crisi finanziaria, il ruolo della famiglia nell’educazione. L’aspetto educativo-pedagogico sta sempre a cuore alla Chiesa, la quale ha fra i suoi compiti quello di “formare le coscienze”.

IL PRESIDENTE DELL’AZIONE CATTOLICA ITALIANA HA VISITATO L’EPARCHIA DI LUNGRO

Martedì 8 gennaio 2013, attorniato dagli associati dell’Azione Cattolica della nostra Eparchia e da un buon numero di presbiteri che ringrazio, ho accolto, nella Cattedrale di S. Nicola di Mira, il Presidente dell’Azione Cattolica Italiana, Prof. Franco MIANO.

Ringrazio la Prof.ssa Domenica MARTINO, Presidente Diocesana AC.

Ho rivolto al Presidente i più sentiti ringraziamenti, a nome di tutti i fedeli della nostra Eparchia, per il lavoro che quotidianamente svolge a favore dell’AC e che la sua visita possa essere di arricchimento per le nostre comunità.

L’augurio è che la presenza dell’AC nella nostra Eparchia, che è significativa, possa contribuire a rinnovare il volto missionario della nostra Chiesa, a iniziare dalle nostre parrocchie e che in ogni comunità possa nascere e crescere l’AC.

 SETTIMANA DI PREGHIERA PER L’UNITÀ DEI CRISTIANI

18-25 gennaio 2013

“Quel che esige il Signore da noi” (cfr. Michea 6, 6-8)

Quest’anno la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani ci invita a riflettere sull’importantissimo e ben noto testo del profeta Michea: “…In realtà il Signore ha insegnato agli uomini quel che è bene quel che esige da noi: praticare la giustizia, ricercare la bontà e vivere con umiltà davanti al nostro Dio”.

Noi, come seguaci del “Dio della vita e della pace”, secondo l’Innologia dell’Oriente cristiano, dobbiamo camminare nel sentiero della giustizia, della misericordia e dell’umiltà.

“Come coinvolgimento dell’intera Eparchia, si celebri regolarmente in ogni comunità parrocchiale la settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, adeguatamente preparata nel corso dell’anno con eventuali conferenze, gruppi di studio sugli altri cristiani e possibilmente con qualche presenza di fratelli non cattolici” (Sinodo Diocesano n° 305).

Domenica 20 gennaio a partire dalle ore 10,45

sarà trasmessa su RAI UNO dalla Cattedrale di Lungro,

la Divina Liturgia di S. Giovanni Crisostomo.

Siamo grati alla Conferenza Episcopale Italiana.

 

PENA CANONICA DI SOSPENSIONE TEMPORANEA NEI RIGUARDI DEL SACERDOTE GODINO FRANCESCO

In data 3 gennaio 2013 ho convocato il Consiglio Presbiterale Diocesano per trattare il doloroso caso del sacerdote Francesco Godino. Ho portato a conoscenza dei membri del Consiglio le lettere che gli ho scritto, nelle quali l’ho ammonito con fermezza e rimproverato paternamente, con la speranza di vederlo rientrare in sé stesso, come uomo, come battezzato, come sposo, come presbitero di questa Chiesa.

Ho dovuto dolorosamente prendere atto che gli sforzi attuati non sono risultati fruttuosi e che l’aiuto che gli è stato offerto non è valso a riportarlo sulla buona strada di un luminoso esempio di vita familiare e sacerdotale.

Visto e considerato che ha abbandonato sua moglie e non si è voluto ricongiungere ad essa e che si è allontanato dal luogo di missione, la Parrocchia Santa Maria di Costantinopoli di Macchia Albanese, provocando grave sconcerto dei fedeli, ho deciso di sospenderlo a divinis fino a quando non si ricongiungerà con colei che il Signore gli ha donato come corona e che lui ha accettato liberamente e consapevolmente e che gli ha donato l’imprescindibile consenso per accedere all’Ordine sacro.

IMEROLOGHION 2013

L’Eparchia di Lungro ha già messo in circolazione l’Imerologhion 2013, l’Ordo bizantino che regola le celebrazioni quotidiane dell’intero anno liturgico. È un servizio prezioso che l’Ufficio Liturgico Eparchiale rende alla Comunità. Quest’anno con una veste nuova.

Inoltre, in occasione dell’Anno della Fede – Viti i Besёs – una edizione tascabile dell’Imerologhion consente a chi lo utilizza di essere in sintonia con la vita della Chiesa e, ovunque ci si trova, di lodare il Signore in unione coi Santi venerati nel Calendario della nostra Chiesa bizantina e le preghiere di santificazione dei vari momenti della giornata.

Ringrazio Papàs Arcangelo Capparelli, direttore dell’ufficio liturgico eparchiale.

RADUNO DEI CATECHISTI DIOCESANI

Sabato 2 febbraio, Presentazione di Nostro Signore Gesù Cristo al Tempio, sono convocati in Cattedrale tutti i catechisti della Diocesi, alle ore 16,00.

Sarà un’occasione per ricordare il ventesimo anniversario della pubblicazione del Catechismo della Chiesa Cattolica con la consegna del compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica ed il mandato catechistico; inoltre per meglio valorizzare strumenti catechistici nell’ottica orientale consegneremo ai nostri catechisti un sussidio come strumento utile per il loro servizio alla Parola: Il Credo Niceno-Costantinopolitano.

Si auspica un rinnovato impegno da parte dell’Ufficio Catechistico che ha il dovere di curare la formazione dei catechisti sul piano dei contenuti della fede.

GIORNATA DEL MALATO

“Va e anche tu fa’ lo stesso” è il tema scelto dal Santo Padre per il Messaggio in occasione della XXI Giornata Mondiale del Malato.

Noi celebriamo la Giornata, Domenica 10 febbraio, alle ore 16,00 nel Santuario dei Ss. Medici Cosma e Damiano con l’Ufficio del Vespro.

RITIRO DEL CLERO

Giovedì 31 gennaio, nella Chiesa di San Girolamo di Castrovillari, con inizio alle ore 9,30 avrà luogo il Ritiro di Clero assieme ai Sacerdoti della Diocesi di Cassano all’Jonio.

Raccomando di partecipare, dando testimonianza di comunione e amore fraterno.

Sin d’ora ringraziamo Mons. Nunzio Galantino, per l’ospitalità e per la benevolenza, con il quale manteniamo una comunione affettiva ed effettiva.

 

Invoco su ciascuno di Voi e sulle Vostre Comunità la benedizione del Signore.

Lungro, 11 gennaio 2013

 

+ Donato Oliverio

Vescovo

Circolare del Vescovo Donato, 11 dicembre 2012

Al Rev.mo Clero,

alle Religiose e Fedeli laici

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Carissimi,

avvicinandosi a celebrare le imminenti grandi festività, auguro di vero cuore una partecipazione piena alla “grande Gioia”, annunciata dall’Angelo per la Nascita di Gesù Cristo.

Il Natale di Gesù Cristo richiama al credente la propria redenzione. Le espressioni di gioia e di festa che assumono multiformi colorazioni popolari secondo i diversi paesi, mi auguro che accentuino il mistero della “benevolenza” di Dio.

Nell’indagare le ragioni della incarnazione del Verbo di Dio, che “per noi uomini e per la nostra salvezza discese dai cieli e si fece uomo”, i Santi Padri scrivono che “Noi siamo stati il motivo della sua incarnazione”.

Per ristabilire l’uomo ad immagine e somiglianza di Dio, era necessario restaurare nell’uomo l’immagine di Dio e trasfigurarlo a sua somiglianza. “Perciò venne personalmente il Verbo di Dio, come immagine del Padre, per riformare l’uomo secondo l’immagine divina”. Appunto per questo egli prese un corpo mortale, per poter distruggere in sé stesso la morte e così gli uomini potessero essere rinnovati ad immagine di Dio.

La celebrazione del Natale pertanto ci riporta al centro del mistero cristiano e ci ripropone la vocazione divina, che è quella dei figli di Dio, redenti a prezzo del sangue di Cristo e destinati a vivere in “novità di vita”.

L’incarnazione del Verbo di Dio “per rialzare l’icona decaduta dell’uomo” (Apolytikion della Vigilia di Natale) offre la prospettiva essenziale di un nuovo comportamento nei rapporti fra le persone e le comunità. L’uomo restaurato a immagine di Dio è destinato a diventare a sua somiglianza, a “crescere”, secondo l’espressione di S. Paolo, secondo la “misura” di Cristo stesso, vera Immagine di Dio.

CONFESSO LA MIA FEDE

Il Credo Niceno-Costantinopolitano

La nostra Eparchia ha scelto il Simbolo Niceno-Costantinopolitano come riferimento all’Anno della Fede che Papa Benedetto XVI ha promulgato per tutte le Chiese nel cinquantesimo anniversario dell’apertura del Concilio Ecumenico Vaticano II.

Abbiamo preparato un sussidio che consegniamo ai nostri catechisti come uno strumento utile per il loro servizio alla Parola, un modello nell’ottica orientale di introduzione alla fede.

È il nostro contributo secondo le peculiarità della tradizione che viviamo e che ci rende compagni di viaggio di tanti nostri fratelli nel mondo.

Ringrazio il diacono Luigi Fioriti che ha curato l’edizione, e Fr. Roberto dei Fratelli delle Scuole Cristiane che ha realizzato le tavole.

RITIRO DEL CLERO

Giovedì 20 dicembre, con inizio alle ore 9,30 si terrà il Ritiro di Clero nella Parrocchia “S. Giovanni Battista” ad Acquaformosa, Chiesa Madonna della Misericordia, con la meditazione tenuta da P. Carmelo Giuffrida sj.

 

Invoco su ciascuno di Voi e sulle Vostre Comunità la Benedizione del Signore.

Lungro, 11 dicembre 2012

 

+ Donato Oliverio

Vescovo