Author:

Anno della fede e i giovani

L’ANNO DELLA FEDE E I GIOVANI
 
 
A Tivoli (30 km da Roma) è sorto un centro per i giovani, il quale si mette al servizio dei gruppi giovanili che desiderano sostare per un tempo adeguato di preghiera, formazione, preparazione nell’anno dedicato alla riscoperta della propria fede e di quella professata da tutta la Chiesa.
 
 
La proposta è per i gruppi che non hanno la possibilità di essere accompagnati dai propri sacerdoti ed assistenti ecclesiastici o che, assieme a loro, vogliono prepararsi al pellegrinaggio sulla tomba di Pietro.
 
 
Presso il Centro, in un luogo familiare in cui è possibile sostare in gruppo, saranno offerti due momenti tra cui scegliere a seconda delle necessità del gruppo: un week-end completo oppure una due giorni.
 
 
Il Centro può accogliere comodamente fino a 15 persone ed i gruppi vengono ospitati singolarmente in modo da mantenere un clima familiare tra i partecipanti. Il contributo per il vitto e l’alloggio è ad offerta.
 
 
Visitando questo link si possono avere maggiori informazioni:
 
 
 
(P. Elia)

Domenica 18 novembre 2012. La Parrocchia di Cosenza aspetta la gradita visita di Papàs Angelo Maria Belluscio.

Domenica 18 novembre Papàs Angelo Maria Belluscio sarà fraternamente accolto nella Chiesa del Santissimo Salvatore di Cosenza ove per alcuni anni ha servito, con tanto zelo e tanti sacrifici, la Comunità dei fedeli italo-albanesi. 
 
Il Parroco e i fedeli sono grati a Papàs Angelo che ha retto la Parrocchia in tempi difficili e se oggi raccogliamo frutti buoni lo si deve anche al servizio svolto da questo umile e paziente Sacerdote. 

17 novembre 2012. Acquaformosa. Convegno Avis

CONVEGNO AVIS  REGIONE CALABRIA
Nel quadro del programma per l’Anno della Fede, l’Eparchia di Lungro e il Presidente AVIS di Lungro, Dott. Gennaro BENARDINO, hanno organizzato per Sabato 17 novembre, ore 16,30 un convegno a più voci, nel Cinema Parrocchiale di Acquaformosa, su:
Donatori di Sangue Testimoni di Fede.
L’Associazione Volontari Italiani del Sangue AVIS, ha contribuito a sviluppare nella coscienza sociale sentimenti di altruismo e generosità attraverso la donazione del sangue come atto di umana solidarietà ed esemplare dovere civico. Con l’opera spontanea dei suoi aderenti ha gettato il seme del moderno volontariato.
 
 

29 novembre. Ritiro di Clero ad Acquaformosa

RITIRO DI CLERO
 
Giovedì 29 novembre, con inizio alle ore 9,30,
si terrà il Ritiro di Clero nella Parrocchia ‘San Giovanni Battista’ ad Acquaformosa,
nella Chiesa Madonna della Misericordia,
con la meditazione tenuta da P. Carmelo Giuffrida sj.
 

Acquaformosa è un paese di origine albanese, sito a 756 metri sul livello del mare, in provincia di Cosenza.
 
Sorge su un territorio, di 22,57 Kmq, contornato da boschi imponenti, dove scorrono acque limpidissime, da cui deriva il nome.
 
Il territorio di Acquaformosa si presenta in prevalenza collinare – montuoso, con punte altimetriche che vanno dai 500 ai 1500 metri s.l.m..
 
L’area montana propriamente detta ricade quasi interamente nel cuore del Parco Nazionale del Pollino.
 
Il comprensorio di Acquaformosa confina ad ovest-nord-ovest con il territorio di San Donato di Ninea, confine segnato dal Fiume Grondo, ad est-nord-est confina con il territorio del Comune di Lungro, qui il confine è segnato dalle gole del Galatro a sud confina con il territorio del Comune di Altomonte.
 
Da Acquaformosa si può ammirare un panorama di impareggiabile bellezza, con un colpo d’occhio si domina la Piana di Sibari con l’arco di mare Jonio antistante, la Valle dell’Esaro, la catena del Pollino e le pendici settentrionali della Sila.
 
In queste terre giunsero, alla fine del XV° secolo, alcuni esuli albanesi, che dopo la morte del condottiero albanese Giorgio Castriota detto ‘Scanderbeg’, per evitare di diventare schiavi dei turchi, fuggirono dalla loro terra per cercare rifugio tra le popolazioni italiche.
 
Allora il territorio dove oggi è sita Acquaformosa, era di proprietà dei monaci cistercensi del Monastero di Santa Maria di San Leucio o di Acquaformosa.
 
Fu a loro che gli albanesi chiesero ospitalità. L’abate accolse la loro richiesta.
 
La prima prova che attesta la presenza degli albanesi nel territorio di Acquaformosa, è il documento ‘Capitolazioni degli albanesi di Acquaformosa col Monastero di Santa Maria’ conservato nell’Archivio Vaticano nel codice Vaticano Latino n. 14.386 f 9 ss.
 
Correva l’anno del Signore 1501 quando alcuni albanesi con a capo Pellegrino Caparello, e l’abate commendatario del Monastero di Santa Maria di Acquaformosa firmarono l’atto costitutivo della nuova comunità e, nello stesso tempo, la fonte delle norme regolatrici dei rapporti tra gli albanesi e il monastero.
 
Dunque il 1501 è la prima data certa della presenza degli albanesi nel territorio badiale, ma quando arrivarono effettivamente in quelle terre non è dato sapere.
 
Alcuni storici fanno risalire la partenza degli albanesi dalla loro terra tra il 1476 e il 1478, è una data probabile ma non certa.
 
Nessuno azzarda una data per quanto riguarda l’arrivo degli albanesi nei territori del monastero.
 
È presumibile che tra la data di stanziamento e le ‘Capitolazioni’ sia trascorso solo il breve tempo necessario ai monaci per conoscere i nuovi ospiti e agli albanesi per conoscere la lingua italiana volgare che si è impiegata nella stesura del documento.
 
Poco si sa degli albanesi che furono i primi abitanti di Acquaformosa: indirettamente si può dedurre che tra di essi ci fosse un sacerdote.
 
Infatti appartenevano alla Chiesa parrocchiale di Acquaformosa 8 codici greci che oggi sono custoditi nella Biblioteca del Monastero Esarchico di Grottaferrata.
 
Il primo luogo dove gli albanesi edificarono il loro casale fu la località chiamata ‘Arioso’. Ma il luogo prescelto, che oggi segna il confine tra i territori di Acquaformosa ed Altomonte, fu ben presto abbandonato; gli albanesi si spostarono e costruirono le loro abitazioni più vicino al Monastero.
 
I motivi che spinsero i primi abitanti di Acquaformosa a spostarsi da Arioso non sono certi, le ipotesi avanzate sono due.
 
La prima giustifica lo spostamento a causa dei numerosi serpenti che infestavano quella zona; la seconda lo giustifica per le difficoltà di approvvigionamento dell’acqua.
 
Lo spostamento in tutti i casi fu repentino, dato che già nel 1505 era in costruzione la Chiesa Matrice di San Giovanni Battista nel luogo dove tutt’oggi è ubicata.
 
In un primo tempo l’aggregato urbano di Acquaformosa era così ristretto da non essere considerato neppure casale di Altomonte. Solo dagli scritti del giureconsulto Giovanni Paolo Galterio, riguardanti gli statuti di Altomonte del dì 15 agosto 1602, viene nominato il casale di Acquaformosa, insieme a quelli di Lungro e di Firmo, come casali di Altomonte.
 
Verosimilmente le prime abitazioni furono costruite a ridosso del primo oratorio degli albanesi di Acquaformosa, la Chiesa della Concezione, edificata sin dai primissimi anni del 1500.
 
Casale di Altomonte fino all’inizio del 1800 Acquaformosa divenne Comune autonomo a seguito delle leggi francesi che riorganizzarono amministrativamente il vecchio regno borbonico.
 
Solo nel 1848, a seguito di numerosissime dispute legali il territorio di Acquaformosa assunse la consistenza che ancora oggi conserva.
 
La popolazione di Acquaformosa parla ancora l’avita lingua albanese, appartiene alla Chiesa Cattolica di rito bizantino – greco, custodisce usi e tradizioni portate molti secoli fa dalla terra natia.
 


Lettera circolare nr. 4 del Vescovo Donato

Carissimi,
dopo quattro mesi di servizio episcopale, e dopo i numerosi incontri personali e comunitari che hanno intensificato la nostra condivisione, voglio ancora una volta rinnovare il mio grazie al Signore per il Vostro servizio generoso, che oggi deve affrontare notevoli difficoltà: conosco la fatica del ministero pastorale, l’amarezza che talvolta rimane dentro di fronte alla rete vuota dopo una notte di pesca. Voglio incoraggiarVi a prendere ancora il largo, e con rinnovata fiducia nella potenza dello Spirito Santo che nell’ordinazione presbiterale abbiamo ricevuto come fonte del nostro Sacerdozio ministeriale: ”riempi del dono del tuo Spirito Santo questi tuoi servi che ti sei compiaciuto di promuovere al grado del presbiterato affinchè diventino degni di stare senza macchia davanti al tuo Altare, di annunciare il Vangelo, di celebrare la parola della tua verità, di rinnovare il tuo popolo’.’.
Non dobbiamo mai dimenticare che la gratitudine al Signore si può e si deve tradurre in una testimonianza gioiosa, che è un aspetto qualificante della pastorale vocazionale della vita di un prete.
È interessante notare una preoccupazione crescente che si avverte all’interno delle nostre comunità: quella di avere Sacerdoti che siano vere guide spirituali e padri nella fede, mediante l’annuncio competente e innamorato della Parola di Dio, la celebrazione vissuta della Divina Liturgia e dei Sacramenti, la guida autorevole della comunità, la prontezza all’ascolto e all’accompagnamento spirituale di giovani e meno giovani. Per noi presbiteri, quest’attesa di tanti fedeli laici non può che essere invito a un serio esame di coscienza. Senza dubbio la risposta a questa problematica richiede una rinnovata assunzione di responsabilità da parte di ciascun presbitero. Però è chiaro che dobbiamo sostenerci a vicenda, mediante iniziative pastorali già collaudate.
Concludo raccomandando come mezzo sicuro e indispensabile per il cammino di santità sacerdotale la confessione regolare e accurata, che salverà il sacerdozio dalla superficialità, dalle illusioni e dalla tiepidezza.
SINODO DEI VESCOVI E NUOVA EVANGELIZZAZIONE
Tra gli autorevoli interventi dei Padri Sinodali emerge l’intervento pronunciato da S. Em. il Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali. Il cardinale facendo riferimento ai nn. 74 e 75 dell’Instrumentum laboris, ha ringraziato il Santo Padre per aver introdotto le Chiese orientali cattoliche al Sinodo sulla nuova evangelizzazione col dono dell’Esortazione apostolica Ecclesia in Medio Oriente.
‘Le Chiese Orientali, sottolinea il porporato, sono riconosciute come ‘testimoni viventi delle origini’ dal Concilio stesso (Orientalium Ecclesiarum, 1).
Il Beato Giovanni Paolo II le ha presentate come secondo polmone dell’unico Corpo di Cristo e Papa Benedetto le ha segnalate come portatrici dell’autenticità cristiana per la Chiesa intera, la quale guarda con sicurezza al futuro solo se rimane ancorata a ciò che è ‘fin dal principio’. Esse non possono rinunciare alla piena configurazione ecclesiale che il Concilio ha loro assicurato, e nemmeno alla specifica missione dell’unità di tutti i discepoli di Cristo, specie orientali, loro affidata. Col sostegno del Santo Padre e della nostra Congregazione, si prodigheranno, pertanto, affinchè siano loro accordate ovunque le formule di presenza e di giurisdizione almeno essenziali, in attesa di quelle più adeguate”Grazie, confratelli latini, per l’accoglienza che riservate agli orientali Cattolici come protagonisti della nuova evangelizzazione. Desideriamo che essi siano fino in fondo se stessi, con la loro articolazione spirituale, rituale e disciplinare. A bene di tutti crescerà prorompente l’opera dello Spirito, l’unico garante della piena unità nella pluriformità’.
 CONVEGNO AVIS  REGIONE CALABRIA
Nel quadro del programma per l’Anno della Fede, l’Eparchia di Lungro e il Presidente AVIS di Lungro, Dott. Gennaro BENARDINO, hanno organizzato per Sabato 17 novembre, ore 16,30 un convegno a più voci, nel Cinema Parrocchiale di Acquaformosa, su:
Donatori di Sangue Testimoni di Fede.
L’Associazione Volontari Italiani del Sangue AVIS, ha contribuito a sviluppare nella coscienza sociale sentimenti di altruismo e generosità attraverso la donazione del sangue come atto di umana solidarietà ed esemplare dovere civico. Con l’opera spontanea dei suoi aderenti ha gettato il seme del moderno volontariato.
 SENSIBILIZZAZIONE OFFERTE DEDUCIBILI
Le parrocchie hanno ricevuto i manifesti e i pieghevoli illustrativi con gli appositi bollettini di conto corrente postale per i fedeli che vogliono effettuare l’offerta per il sostentamento del clero. Ricordiamo ai fedeli che l’offerta per il sostentamento del clero, deducibile dalla dichiarazione dei redditi, è una via di condivisione fraterna.
INCONTRO DEI VESCOVI CATTOLICI ORIENTALI D’EUROPA
A metà novembre mi recherò a Zagabria per l’incontro annuale dei Vescovi Cattolici Orientali d’Europa che si svolgerà nei giorni 22-25 novembre a Zagabria e Kri’evci. Le sedute si svolgeranno nella sede della Conferenza Episcopale di Croazia.
 RITIRO DI CLERO
Giovedì 29 novembre, con inizio alle ore 9,30, si terrà il Ritiro di Clero nella Parrocchia ‘S. Giovanni Battista’ ad Acquaformosa, Chiesa Madonna della Misericordia, con la meditazione tenuta da P. Carmelo Giuffrida sj.
Il Sindaco del Comune di S. Basile ha disposto con l’ordinanza n°28/2012 la chiusura immediata delle Chiesa di Santa Maria Odigitria ed annessi locali per la salvaguardia della pubblica incolumità, essendosi verificato un evento sismico di magnitudo 5,0 in data 26.10.2012, che ha interessato il territorio del Comune di S. Basile.
Invoco su ciascuno di Voi e sulle Vostre Comunità la Benedizione del Signore.
      Lungro, 07 novembre 2012
                                                                  + Donato Oliverio, Vescovo

Domenica 18 novembre 2012

Domenica XXV (IX di Luca)
Memoria dei Santi Platone e Romano, martiri.
TONO VIII
 
Ex ìpsus katìlthes, o èfsplanchnos, * tafìn katedhèxo triìmeron, * ìna imàs eleftheròsis ton pathòn. * I zoì ke i anàstasis imòn, * Kìrie, dhòxa si.
 
Ti erdhe nga larti, * o Lipisjar; * pranove varrim të triditshëm, * se të na lirosh neve nga çdo pësim. * Ti çë je jeta edhe ngjallja jonë, * o Zot, lavdi tyj.
 
O Misericordioso, sei sceso dall’alto, accettando la sepoltura per tre giorni, per liberarci dalle passioni. A Te, Signore, Vita e Risurrezione nostra, sia gloria.   
 
Tropario dei martiri
I màrtires su Kìrie, *en ti athlìsi aftòn *stefànos ekomìsanto tis aftharsìas* ek su tu Theù imòn; *èchontès tin ischìn su, *tus tirànnus kathìlon, *èthravsan ke dhemònon *ta anìschira thràsi. *Aftòn tes ikesies, Christè o Theòs, *sòson tas psichàs imòn.
 
Dёshmorёt tёnd, o Zot* po nё tё tyrin luftìm * fituan kurorёn e mos-shatёrrimit *nga Ti Perёndia ynё; *tue pasur fuqinё tёnde *pёrultin tiranёt *mundёn edhe tё djelvet sulmet e pavlershme; *Me lutjet e tyre, o Krisht Perёndi, *shpirtrat tanё shpёtona.
 
I tuoi martiri, o Signore, nella lotta hanno conseguito la corona dell’immortalità da Te, nostro Dio. Infatti per mezzo della tua potenza, essi hanno sconfitto i tiranni ed hanno infranto l’audacia impotente dei demòni. Per la loro intercessione, o Cristo Dio, salva le anime nostre.
 
 Kondakion
O katharòtatos naòs * tu Sotìros, * i politìmitos pastàs * ke Parthènos, * to ieròn thisàvrisma tis dhòxis tu Theù * sìmeron isàghete * en to ìko Kirìu, * tin chàrin sinisàgusa * tin en Pnèvmati thìo; * in animnùsin àngheli Theù; * àfti ipàrchi skinì epurànios.
 
Më i pastruari tempull i Shpëtimtarit * dhe më e shëjta nuserore * e Virgjëreshë * thesari i shëjtë i lavdisë së Perëndisë tonë * sot është e kallur * në shtëpinë e Zotit, * me të tue qellur * hirin e Shpirtit Shëjtë. * Atë e himnojnë ëngjëjt e Perëndisë, * se Ajo është * tënda përmbiqiellore.
 
Il tempio purissimo del Salvatore, il preziosissimo tàlamo e Vergine, il tesoro sacro della gloria di Dio viene introdotto in questo giorno nella casa del Signore, recando con sé la grazia dello Spirito divino; a Lei inneggiano gli Angeli di Dio: Questa è tabernacolo sovraceleste.
Apostolo                     Lettera agli Efesini (4,1-7)
 
Fratelli, vi esorto io, il prigioniero del Signore, a comportarvi in maniera degna della vocazione che avete ricevuto, con ogni umiltà, mansuetudine e pazienza, sopportandovi a vicenda con amore, cercando di conservare l’unità dello Spirito per mezzo del vincolo della pace.
Un solo corpo, un solo Spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. Un solo Dio Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, agisce per mezzo di tutti, ed è presente in tutti. A ciascuno di voi, tuttavia, è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo.
 
Vangelo                                         Luca ( 12, 16-21)
 

In quel tempo Gesù disse questa parabola:
La campagna di un uomo ricco aveva dato un buon raccolto.
Egli ragionava tra sé: Che farò, poiché non ho dove riporre i miei raccolti?
E disse: Farò così: demolirò i miei magazzini e ne costruirò di più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni.
Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; riposati, mangia, bevi e datti alla gioia.
Ma Dio gli disse: Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato di chi sarà?
Così è di chi accumula tesori per sé, e non arricchisce davanti a Dio‘.

10 Novembre 2012. San Demetrio Corone. Ordinazione Presbiterale

Sabato 10 novembre, nella stupenda Chiesa di San Demetrio Megalomartire, della omonima Parrocchia in San Demetrio Corone, il nostro Vescovo, S.E.Rev.ma Mons. Donato Oliverio, ordinerà Presbitero il Reverendo Diacono Sergio Straface.
 
Lodiamo e glorifichiamo il Signore Iddio per questo nuovo ministro che dona alla nostra Chiesa.
 
S.E. il Vescovo, all’inizio della celebrazione conferirà l’ordine minore del lettorato al seminarista Mario Cribari di San Benedetto Ullano.
 
Auguriamo agli ordinandi di progredire nel cammino di divinizzazione, glorificando il Signore in ogni tempo e in ogni luogo. 

11 novembre 2012

Domenica 11 novembre 2012                                 Domenica XXIV (VIII di Luca)
 
Memoria dei Santi Menà, Vittore e Vincenzo martiri. Santa Stefania martire. San Teodoro Studita.
San Bartolomeo da Rossano.
 
Apolytikia
 
TONO VII
 
Katèlisas to Stavrò su ton thànaton; * inèoxas to listì ton paràdhison; * ton Mirofòron ton thrìnon metèvales; * ke tis sis Apostòlis * kirìttin epètaxas, * òti anèstis, Christè o Theòs, * parèchon to kòsmo to mèga èleos.
 
Dërmove me Kryqen tënde vdekjen, * i hape parrajsin kusarit; * e ndërrove vajin e gravet Mirofore, * dhe Apostulvet të tu * porosi i dhe të predhikojnë, * se Ti u ngjalle, o Krisht Perëndi, * dhe jetës i fale të madhen lipisi.
 
Hai annientato con la tua Croce la morte; hai dischiuso al buon ladrone il Paradiso; hai mutato in gaudio il pianto delle Mirofòre, e ai tuoi Apostoli hai comandato di annunziare che Tu, Cristo Dio, sei risorto, elargendo al mondo la grande misericordia.
 
Tropario dei martiri
I màrtires su Kìrie, *en ti athlìsi aftòn *stefànos ekomìsanto tis aftharsìas* ek su tu Theù imòn; *èchontès tin ischìn su, *tus tirànnus kathìlon, *èthravsan ke dhemònon *ta anìschira thràsi. *Aftòn tes ikesies, Christè o Theòs, *sòson tas psichàs imòn.
Dёshmorёt tёnd, o Zot* po nё tё tyrin luftìm * fituan kurorёn e mos-shatёrrimit *nga Ti Perёndia ynё; *tue pasur fuqinё tёnde *pёrultin tiranёt *mundёn edhe tё djelvet sulmet e pavlershme; *Me lutjet e tyre, o Krisht Perёndi, *shpirtrat tanё shpёtona.
I tuoi martiri, o Signore, nella lotta hanno conseguito la corona dell’immortalità da Te, nostro Dio. Infatti per mezzo della tua potenza, essi hanno sconfitto i tiranni ed hanno infranto l’audacia impotente dei demòni. Per la loro intercessione, o Cristo Dio, salva le anime nostre.
 Kondakion
O katharòtatos naòs * tu Sotìros, * i politìmitos pastàs * ke Parthènos, * to ieròn thisàvrisma tis dhòxis tu Theù * sìmeron isàghete * en to ìko Kirìu, * tin chàrin sinisàgusa * tin en Pnèvmati thìo; * in animnùsin àngheli Theù; * àfti ipàrchi skinì epurànios.
Më i pastruari tempull i Shpëtimtarit * dhe më e shëjta nuserore * e Virgjëreshë * thesari i shëjtë i lavdisë së Perëndisë tonë * sot është e kallur * në shtëpinë e Zotit, * me të tue qellur * hirin e Shpirtit Shëjtë. * Atë e himnojnë ëngjëjt e Perëndisë, * se Ajo është * tënda përmbiqiellore.
 
Il tempio purissimo del Salvatore, il preziosissimo tàlamo e Vergine, il tesoro sacro della gloria di Dio viene introdotto in questo giorno nella casa del Signore, recando con sé la grazia dello Spirito divino; a Lei inneggiano gli Angeli di Dio: Questa è tabernacolo sovraceleste.
 
APOSTOLO (2 Lettera ai Corinti 4, 6-15)
Fratelli, Dio che disse: ‘ Rifulga la luce dalle tenebre’, rifulge nei nostri cuori, per far risplendere la conoscenza della gloria divina, che rifulge sul volto di Cristo.
Però noi abbiamo questo tesoro in vasi di creta, perché appaia che questa potenza straordinaria viene da Dio e non da noi.
Siamo infatti, tribolati da ogni parte, ma non schiacciati; siamo sconvolti, ma non disperati; perseguitati ma non abbandonati; colpiti, ma non uccisi, portando sempre e dovunque nel nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo.
Sempre infatti noi che siamo vivi veniamo esposti alla morte e a causa di Gesù, perché anche la vita di Gesù sia manifestata nella nostra carne mortale. Di modo che in noi opera la morte, ma in voi la vita.
Animàti tuttavia da quello spirito di fede di cui sta scritto: ‘ Ho creduto, perciò ho parlato’, anche noi crediamo e perciò parliamo, convinti che Colui che ha risuscitato il Signore Gesù, risusciterà anche noi con Gesù e ci porrà accanto a lui insieme con voi.
Tutto, infatti, è per voi perché al grazia, ancora più abbondante ad opera di un maggior numero moltiplichi l’inno di lode alla gloria di Dio.
 
Vangelo (Luca 10, 25-37)
 
In quel tempo un dottore della legge si alzò per metterlo alla prova: «Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?».  
Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Che cosa vi leggi?».  Costui rispose: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso».  
E Gesù: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai».
 Ma quegli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è il mio prossimo?».  Gesù riprese:
«Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò nei briganti che lo spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto.  
Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e quando lo vide passò oltre dall’altra parte.  
Anche un levita, giunto in quel luogo, lo vide e passò oltre.  
Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n’ebbe compassione.  Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui.  Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all’albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno.  
Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato nei briganti?».  
Quegli rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ lo stesso».

4, 5, 6 Novembre. San Demetrio Corone. Preparazione all’Ordinazione Presbiterale del Diacono Sergio

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Domenica 4 novembre,
 
 
Preghiera e meditazione del Protopresbitero Papàs Pietro Lanza, Protosincello dell’Eparchia e Rettore del Seminario Maggiore Eparchiale.
 
 
 
Lunedì 5 novembre,
 
 
Preghiera e meditazione di Papàs Raffaele De Angelis, Arciprete di Acquaformosa e Vice Rettore del Seminario Maggiore Eparchiale.
 
 
 
Martedì 6 novembre,
 
Preghiera e meditazione del Protopresbitero Papàs Vittorio Scirchio, Arciprete di San Giorgio Albanese.
 
 
 
Tutti gli incontri si terranno nella Chiesa Parrocchiale di San Demetrio Megalomartire e inizieranno alle ore 16.30.
 
 
 
Gloria a Dio!