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Viviamo la Quaresima

Dell’Archimandrita Donato Oliverio
Ogni anno la Quaresima si offre a noi quale occasione per approfondire la propria fede e riconsiderare la propria vita, fino a cambiarla. Ed è proprio attraverso le forme e lo spirito della sua liturgia quaresimale che la Chiesa ci guida ad un incontro particolarmente intenso con il Signore. Il silenzio diventa occasione e strumento per dare priorità alla Parola di Dio, per conferirle una centralità rispetto all’intera giornata in modo che sia veramente ascoltata, accolta, meditata, custodita e, quindi, realizzata con intelligenza. Vano si rivela l’ascolto della Parola se non è accompagnato da quel silenzio che fa tacere le altre voci e sa subordinarle alla Parola se non è accompagnato da quel silenzio che fa tacere le altre voci e sa subordinarle alla Parola. Il silenzio, inoltre, è necessario per far nascere una parola umana autorevole, comunicativa, penetrante, ricca di sapienza e di capacità di comunione: quante volte, invece, ci pare di ascoltare parole ‘vane’ perché non originate dal silenzio, parole vuote di senso che altro non sono che rumore, affiorare vociante dei peggiori sentimenti che ci abitano. ‘La bocca ‘ ci dice il Vangelo ‘ parla dalla pienezza del cuore’ e solo il silenzio interiore può far tacere pensieri, immagini, giudizi, mormorazioni, malvagità che nascono nel cuore umano.Così, secondo san Basilio, solo ‘l’uomo capace di silenzio è fonte di grazia per chi ascolta e sa donare agli altri parole di pace e di consolazione’.
‘La Quaresima, scrive il Santo Padre Benedetto XVI nel messaggio 2011, è per la Chiesa un tempo liturgico assai prezioso e importante, in vista del quale sono lieto di rivolgere una parola specifica perché sia vissuto con il dovuto impegno. Attraverso le pratiche tradizionali del digiuno, dell’elemosina e della preghiera, espressioni dell’impegno di conversione, la Quaresima educa a vivere in modo sempre più radicale l’amore di Cristo. Il digiuno, che può avere diverse motivazioni, acquista per il cristiano un significato profondamente religioso: rendendo più povera la nostra mensa impariamo a superare l’egoismo per vivere nella logica del dono e dell’amore; sopportando la privazione di qualche cosa – e non solo di superfluo – impariamo a distogliere lo sguardo dal nostro ‘io’, per scoprire Qualcuno accanto a noi e riconoscere Dio nei volti di tanti nostri fratelli. Nel nostro cammino ci troviamo di fronte anche alla tentazione dell’avere, dell’avidità di denaro, che insidia il primato di Dio nella nostra vita. Per questo la Chiesa, specialmente nel tempo quaresimale, richiama alla pratica dell’elemosina, alla capacità, cioè, di condivisione. La pratica dell’elemosina è un richiamo al primato di Dio e all’attenzione verso l’altro, per riscoprire il nostro Padre buono e ricevere la sua misericordia. In tutto il periodo quaresimale, la Chiesa ci offre con particolare abbondanza la Parola di Dio. Meditandola ed interiorizzandola per viverla quotidianamente, impariamo una forma preziosa e insostituibile di preghiera, perché l’ascolto attento di Dio, che continua a parlare al nostro cuore, alimenta il cammino di fede che abbiamo iniziato nel giorno del Battesimo’.

Macchia Albanese: Meditazione sull’Inno Akathistos

PARROCCHIA ‘SANTA MARIA DI COSTANTINOPOLI
MACCHIA ALBANESE (CS)
 
Meditazioni Quaresimali
 
 
DOMENICA 20 MARZO 2011 ORE 17.00
 
Celebrazione del Vespro quaresimale, cui seguirà la Meditazione del Rev.mo Papàs Pietro Lanza, Rettore del Seminario Maggiore Eparchiale di Lungro, sull’INNO AKÀTHISTOS in onore della Madre di Dio, tesoro innologico inestimabile della tradizione liturgica bizantina.
 
Il Parroco                                                                            Il Diacono
Papàs Gennaro Ferrari                                                    Francesco Godino

13 marzo: I Domenica di Quaresima, dell’Ortodossia

In questa prima domenica della Grande Quaresima dei digiuni nelle Chiese di tradizione bizantina si commemora il ristabilimento del culto delle iconi. In oriente, per più di cento anni, a partire dal regno di Leone Isaurico (717-741) e fino al regno di Teofilo (829-842), la Chiesa fu sconvolta dalla persecuzione degli iconoduli, i difensori del culto delle immagini, da parte degli iconoclasti, che volevano distruggere le immagini sacre.

L’origine della diatriba e del pensiero iconoclasta è da ricondurre al divieto di produrre immagini di Dio, come espresso nelle scritture dell’Antico Testamento (vedi: Esodo 20,4-5 e Deuteronomio 4,15-19), al disgusto provato da molti a causa dalla degenerata venerazione delle immagini, che in molti casi erano considerate veri e propri idoli e al rapporto con il nascente e dilagante Islam.

Dopo alterne e dolorose vicende, dove sostenitori e avversatori del culto delle immagini ebbero in mano il potere politico, nel 787 si giunse alle definizioni del Concilio II di Nicea, dove fu stabilito il principio che, con l’incarnazione del Verbo di Dio, Dio è diventato visibile, sperimentabile e quindi raffigurabile: con l’incarnazione del Verbo il divieto di non fare immagini di Dio è stato superato.

Ma una completa e definitiva soluzione della questione iconoclasta si ebbe con la morte dell’imperatore iconoclasta Teofilo, quando la sua vedova Teodora, dopo aver deposto il patriarca Giovanni Grammatico, convocò, assieme al figlio Michele e al nuovo patriarca Metodio,  per l’11 marzo 843 un sinodo a Costantinopoli, dove si ristabilì definitivamente il culto delle immagini sacre. La regina, dopo aver venerato l’Icona della Madre di Dio, davanti all’assise sinodale enunciò queste parole: “Se qualcuno non offre rispetto al culto delle sacre Iconi, non adorando loro come se fossero degli dei, ma venerandole con amore come immagini dell’archetipo, sia anatema“. In seguito, la prima domenica dei digiuni, lei e il figlio Michele fecero una processione con tutto il clero e la corte imperiale portando tra le mani le restaurate iconi, che di nuovo furono poste nelle chiese per essere venerate.

Da allora le Chiese di tradizione bizantina nella prima domenica di Quaresima portano in processione le iconi e proclamano il Synodicon, ossia una rielaborazione degli atti del secondo Concilio di Nicea. Questa domenica è detta dell’Ortodossia per il trionfo della vera dottrina sull’eresia iconoclasta che, distruggendo le immagini, negava l’incarnazione del Verbo di Dio.

www.calendariobizantino.it

 

XIV Assemblea Diocesana di Azione Cattolica

XIV Assemblea Diocesana di Azione Cattolica dell’Eparchia di Lungro
 
Civita, 13 marzo 2011,
I Domenica di Quaresima, ‘l’Ortodossia’,
Sala Parrocchiale ore 15,30
 
 
Ore 15,30 Arrivi e saluti
 
ore 16,00
 
Luca Torcasio “Essere AC oggi, nella parrocchia, nella comunità paesana, negli ambiti di vita”,
 
Kikina Martino, presidente diocesano ‘3 anni di cammino’
 
Angela Castellano ‘L’altro bilancio”
 
Interventi                                               
 
Votazioni per il Rinnovo del Consiglio Diocesano

AC Firmo: Ipotesi per un percorso per famiglie

 

 

Azione Cattolica ParrocchialeS. Maria Assunta in cielo in Firmo

 

 
 
 
 
        Firmo, domenica, 27 febbraio,
                       ore 16,00
 
              Salone della casa Parrocchiale
 
 
È vita:Vita Vera, Vita Fragile, Vita Piena
 
 
Ipotesi per un percorso per famiglie
con
Francesca Salvador
 
Introduce   Margherita Viaforapresidente parrocchiale
 
 II incontro
 
Con l’attivazione dell’area specifica a ‘Famiglia e Vita’, l’AC intende intensificare il suo servizio alla società e alla Chiesa, cercando di raccogliere e rilanciare la ‘questione antropologica’, emersa con forza al Convegno ecclesiale di Verona. Coscienti dell’importanza che riveste la famiglia quale luogo privilegiato ed insostituibile di incontro tra vita e fede, sono stati elaborati quattro possibili percorsi su cui sviluppare e valorizzare il ‘Progetto Nazareth’, già affidato alla responsabilità diocesana e parrocchiale nel 2004.

La Liturgia ci prepara alla Grande Quaresima.

Dell’Archimandrita Donato Oliverio
Prima di celebrare la Pasqua, ‘feste delle feste’, la Chiesa ci indica il cammino della penitenza e della consapevolezza del peccato per renderci degni della salvezza, della remissione dei peccati e della rinascita che Cristo ha offerto agli uomini con la sua morte e resurrezione. Gli inni liturgici vogliono ispirare una fervente preghiera e una vera conversione, perché si possa celebrare con cuore puro la festa gioiosa della Pasqua: a questo servono le cinque settimane di quaresima, assieme alle quattro precedenti.
Nella prima domenica prequaresimale [quest’anno il 13 febbraio, ndr], la DOMENICA DEL FARISEO E DEL PUBBLICANO, veniamo ammoniti ad abbandonarci non all’autocompiacimento, ma solo alla grazia di Dio. ‘Non preghiamo alla maniera dei farisei, o fratelli, perché chi si esalta sarà umiliato. Pieni di umiltà quindi restiamo dinanzi al Signore’‘.
Se la prima domenica mette in rilievo la necessità di un autentico atteggiamento di penitenza, la seconda domenica, quella del FIGLIOL PRODIGO [20 febbraio] richiama alla bontà inesauribile di Dio verso tutti i peccatori autenticamente pentiti che si rivolgono a Lui. Il ‘ritorno alla casa paterna‘ è necessario per chiunque si sia allontanato dal Padre per una ‘libertà spirituale‘ malintesa.
In armonia con il profondo sentimento comunitario della Chiesa, a questo punto si ricordano coloro che si sono addormentati nella fede e coloro che sono stati strappati prematuramente alla vita. A questa COMMEMORAZIONE DEI DEFUNTI è dedicato il sabato prima della terza domenica prequaresimale [26 febbraio].
Nella terza domenica [27 febbraio, Domenica di Carnevale] si volge la mente al ritorno del Signore e al GIUDIZIO UNIVERSALE, di cui nessuno conosce il tempo. Ognuno viene ammonito a dare ascolto alle richieste di Dio, cioè ad esercitare l’amore e la misericordia nei confronti del prossimo, in particolare verso i bisognosi.
Segue poi la quarta ed ultima domenica prequaresimale, la DOMENICA DEI LATTICINI [6 marzo]. Gli inni liturgici ricordano la cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso. Al centro di questa liturgia c’è l’invito del Signore a essere pronti a perdonare gli altri: ‘Perché se perdonerete agli uomini le loro colpe, il vostro Padre celeste perdonerà anche a voi’‘.

XIX Giornata Mondiale del Malato

11 Febbraio 2011
XIX Giornata Mondiale del Malato
 
 ‘Dalle sue piaghe siete stati guariti (1 Pt 2, 24)’
 
 
Giovedì 10, alle ore 16,00,
nella Cappella della Casa di Cura “Don Milani” di Lungro,
verrà celebrata la Divina Liturgia. 
 
Venerdì 11, alle ore 16,00,
nella Cappella dedicata ai “Ss. Medici Cosma e Damiano”
dell’ospedale di Lungro
verrà celebrato il sacramento dell’Olio Santo (Unzione degli infermi).
 
Subito dopo si terrà una riflessione sul tema:
“Dalle sue piaghe siete stati guariti” (1 Pt 2,24)
 
Invitiamo tutti a partecipare alla celebrazione
della Giornata Mondiale del Malato.
 
                                                                           I Cappellani
                                                                            Sac. Mario Aluise
                                                                             Sac. Gabriel Otvos