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Agenda della Pastorale Giovanile (giugno-dicembre 2011)

EPARCHIA DI LUNGRO                                                  
                 UFFICIO
PASTORALE GIOVANILE
                                                                                                                                                                                                                                                                         
                                                                                                                                                              
AGENDA PASTORALE GIOVANILE
Calendario appuntamenti : giugno ‘ dicembre 2011
 
-fino il 15 giugno 2011 iscrizioni squadre x Torneo di calcetto tra parrocchie. (giugno/luglio, date da concordare coi sacerdoti)
 
-16, 18 Giugno 2011 ‘ Concorso Palio delle Regioni (under 14), Lungro/ S. Cosmo Albanese
 
– 28-31 LUGLIO ‘ Agorà dei giochi senza confini, Montepaone/Montauro (CZ) età da 0-99, si gioca in squadre da 10 ragazzi (e); importante avere accompagnatori adulti per ogni parrocchia partecipante.
 
– 10-24 Agosto  JMJ MADRID + gemellaggio Zaragoza, viaggio in pullman (tutto compreso: costo 600′)
 
– 2 – 12 settembre 2011
Loreto – Centro Giovanni Paolo II – ANCONA
Agorà Dei Giovani Del Mediterraneo – X Edizione ‘ gratuito per 2 giovani
L’eucaristia per la vita quotidiana      ░ info: www.medagora.org
 
– 30 settembre (pom.), 1-2 ottobre (pom.)
 Convegno regionale di Pastorale Giovanile, possono partecipare alcuni giovani impegnati nelle parrocchie in modo gratuito.
 
 
– 10 novembre al 13 novembre 2011 – XII Convegno Nazionale del Servizio Nazionale per la Pastorale Giovanile ‘ ROMA, Domus Mariae (possono partecipare alcuni giovani dell’Eparchia)
 
– 28 dic. -1 gennaio 2012 ‘ Incontro Europeo dei Giovani ‘ Taizè.BERLINO, gruppi da organizzare nelle parrocchie, tutti i dati su www.taize.fr
 
                                                                                                                                                            P. Elia
                                                                                                                                            Responsabile Diocesano 
                                                                                                                                           per la Pastorale Giovanile 
tel.098384130, 3338656441 oppure mail: theotokos2005@libero.it )

Pasqua è la nostra gioia!

       dell’Archimandrita Donato Oliverio.
 
       Seguendo il Pentekostarion, nei vari testi vengono delineati i grandi temi teologici e spirituali della Chiesa che guida il popolo cristiano al rinnovamento pasquale.
“Avendo visto la Risurrezione di Cristo, prostriamoci dinanzi al Signore Gesù!”
 Pasqua è la nostra gioia. E’ mediante la sua potenza che noi acquistiamo il nostro essere Chiesa, nella vita unica del solo Corpo, quello di Cristo.
La gioia della Chiesa ci permette di vederci gli uni e gli altri in Dio e di rallegrarci del nostro prossimo, come conviene a persone che si vogliono bene. La Pasqua ci riempie dello Spirito Santo, che è la gioia dell’amore. E’ il dono che ricevono gli pneumatofori come coronamento della vita ascetica. Anche il nostro cuore si apre al giubilo dell’amore, esprimendosi con il bacio e il saluto di Pasqua: Christòs anèsti!
Le offese personali, i pensieri malvagi si sciolgono in questa luce.
E’ possibile, per chi ama, non perdonare? il perdono non è forse la gioia maggiore? Esso ci assimila a Dio, il quale perdona il figlio prodigo col banchetto di nozze. Pasqua è il perdono universale nella gioia dell’amore. L’amore pasquale ci fa accedere all’amore di Dio, che supera ogni comprensione.
La gioia dell’amore fa ardere il cuore, come quello dei due discepoli, quando avevano visto e sentito Colui che camminava accanto ad essi. Ecco che di nuovo Egli è in mezzo a noi, invisibilmente manifesto.

Cenni su Castroregio

di Papàs Nicola Vilotta
 
Il paese di Castroregio (Cosenza) sorge su un “cocuzzolo” a mt. 820 sul livello del mare
Jonio. Il Casale (Centro) Castrum Regium  era preesistente ed era dedicato a “S.
Maria ad Nives” alla cui protezione i nuovi abitanti si affidarono. Infatti non
è senza significato che i nuovi Villaggi Albanesi sono stati costruiti attorno
ad antichi Monasteri; e ciò non soltanto per lavorare le terre incolte e
talvolta abbandonate, ma soprattutto per ripristinare il luogo sacro. Tutt’ora
la Parrocchia porta il titolo di “Sancta Maria ad Nives”, protettrice del
paese. (G. Galasso: “La Calabria del 1500′ in Atti del 3° Congresso Storico
Calabrese
, Napoli, 1964). Il 14 luglio 1985, domenica, è stata consacrata
la nuova Chiesa parrocchiale, dedicata come la vecchia, a “Sancta Maria ad
Nives”. I lavori furono iniziati alla fine del 1979 con la demolizione del
vetusto e fatiscente Sacro Edificio. La precarietà della costruzione, l’incuria
dei tempi passati, la vetustà avevano ridotto quasi un rudere il vecchio
Edificio. Le alluvioni, poi, che hanno devastato l’intera zona negli anni 1972-
73, hanno inferto il colpo più grave rendendolo addirittura impraticabile,
perchè pericoloso. E’ per questi motivi che il Vescovo di Lungro mons.
Giovanni Stamati e l’Arciprete papàs Nicola Vilotta, sensibili alle aspettative
della popolazione tutta, hanno promosso e seguito i lavori. Nel Progetto che
è stato realizzato dagli ingegneri Giulio ed Ernesto Scura, gli elementi
architettonici e decorativi della Chiesa hanno rispecchiato, in tutto, il rito
e stile Bizantino-greco. Inoltre, perchè la nuova Chiesa non venisse a
cozzare con le costruzioni adiacenti e potersi ben intonarsi con il resto
dell’abitato, la tamponatura delle pareti esterne è stata realizzata con
muratura di pietrame a faccia e vista e con l’uso delle stesse pietre locali
del vecchio Edificio.  In seguito, la Chiesa ad una sola navata, è stata
arricchita di una artistica ed elegante Iconostasi in legno di noce lavorato a
mano, opera di un falegname di Vaccarizzo Albanese, Serembe Giuseppe, detto
Lenino, nato il 23-02-1926 a Vaccarizzo Albanese. Le tele, dipinte ad olio
nel 1800, dell’Annunciazione,  S. Nicola,  S. Lucia, S. Matteo, S. Marco e S.
Giovanni Evangelista si possono ammirare nella suddetta Chiesa. Le icone della
Mistica Cena,  Pantocrator, Vladimira, S. Nicola e S. Giovanni Battista
dell’iconografo greco Stefano Armakolas. – Le dodici festività, S. Antonio
Abate, Odighitria, S. Antonio di Padova, (S. Rocco, S. Lucia sono esposte nella
Cappella di S. Rocco), la “Deisis”- Preghiera – con a destra Maria Santissima e
a sinistra S.Giovanni Battista di Attilio Vaccaro. Icone realizzate dal 1985 al
2000.  Nel catino la Platitera, nell’arco trionfale il Mandilion; lateralmente l’Annunciazione, S. Pietro e S. Paolo; una grande icona della Natività e dell’Anàstasis-Resurrezione e l’icona della protettrice “Maria Santissima della Neve”  (Shën  Mëria e Borës)  dell’iconografo albanese Josif Droboniku negli anni 2005-2008. Anche la facciata, sormontata dal Campanile con cupola bizantina, è decorata da un mosaico la “Platitera” di Tonino Cuccaro di Trebisacce  (1986-87). La Cappella di S. Rocco, restaurata negli anni 1979-80, dotata di Iconostasi e delle icone di S. Rocco e di S. Lucia opera di Attilio Vaccaro, è stata costruita nel 1657 in occasione della peste. Tra il fitto bosco di farnie, cerri, roveri ed elci, a quattro chilometri dal paese è stato eretto
nel 1953 e completamente ristrutturato negli anni 1987-88, un piccolo Santuario
in onore della Protettrice del paese.
Da Castroregio si gode un panorama meraviglioso: La Valle del torrente- fiume
Ferro, la frazione Farneta, Oriolo, Nocara, Montegiordano; dalla Calabria
alla Lucania: Colobrado, Rotondella, Policoro; dalla Lucania alla Puglia: A
120 chilometri di distanza, nelle giornate limpide, si intravede
Taranto.

Il contributo dei Patrioti di Frascineto – Eianina nel Risorgimento Italiano

 

PROGRAMMA
 
 
Ore 16,30 ‘   Biblioteca A Bellusci – Via Pollino, 84
 Apertura sezione testi sul Risorgimento
 
Ore 17,00 ‘
Visita alle residenze dei patrioti di Frascineto e Eianina
 
Ore 18,00 ‘ Auditorium ‘ A. Croccia’ Scuola Media ‘ E- Koliqi’- Rinfresco
 
Ore 18,30 ‘ Auditorium ‘ A. Croccia’ Scuola media ‘ E- Koliqi’
 
Inizio convegno
 
INTERVENTI
 
Coordina :          Ing. Tommaso Ferrari
Saluti:            Arch. Francesco Pellicano Sindaco    di Frascineto
                           Prof.ssa Maria Francesca Camodeca  Dirigente Istituto Comprensivo ‘ E. Koliqi
 
Papàs Antonio Bellusci : Il ruolo del clero all’unità d’Italia
Ing. Tommaso Ferrari: I personaggi politici di Frascineto nel Risorgimento
Avv. Tommaso Bellusci: Le ondate migratorie ed il diritto di insediamento degli arbereshe in Italia
Prof.ssa Eva Catizone: Il ruolo delle donne di Calabria nel Risorgimento
 
Ore 20,00 ‘ Buffet con degustazione prodotti tipici
 
Nel corso del convegno il coro degli alunni della Scuola media si esibirà in liriche e melodie del Risorgimento Italiano.
 
Giovedi’ 2 Giugno 2011
 
Sede Biblioteca A. Bellusci ‘ Via Pollino- n. 84
Auditorium ‘ A. Croccia’ Scuola media ‘ E- Koliqi’
La cittadinanza è invitata a partecipare 
 

 

Eianina: Festeggiata la “Madonna di lassù”

 
di Pasquale Pisarro
 
Dopo i solenni festeggiamenti pasquali a Frascineto, secondo le funzioni di tutta l’Eparchia di rito bizantino-greco di Lungro, nonché con le pluricentenarie Vallje (danze, ridde) del martedì “dei Latini” immediatamente successivo, si sono conclusi pure nella frazione di Eianina quelli particolari in onore della Madonna di Lassù (Shen Meria Ketje Lart). I medesimi si svolgono la seconda settimana dopo Pasqua. Sono consistiti nelle debite celebrazioni religiose nella chiesa di San Basilio Magno, di cui è parroco il papàs Domenico Randelli, e non nel sito della Madonna di Lassù (a 500 metri di distanza), perchè lo stesso è stato dichiarato dal Comune di Frascineto temporaneamente pericolante. Quanto agli aspetti civili si sono potute ammirare le antichissime e fascinose Vallje (cinque gruppi, tra cui quello degli alunni dell’Istituto Comprensivo “E. Koliqi”), alle quali facevano da cornice le rappresentanze folkloristiche “arbereshe” di San Benedetto Ullano e di Vena di Maida (Catanzaro). La “Madonna di Lassù” per i fedeli locali è la Vergine delle armi custodita nell’asceterio a lei dedicato e di cui rimangono solo pochi segni sopra il centro abitato Frascineto-Eianina.

Chirotonia Presbiterale del Diacono Luigi Francesco GODINO

            di Ernesto TROTTA
 
Sabato 30 aprile 2011, a conclusione della settimana luminosa del Rinnovamento, la Parrocchia di S. Atanasio il Grande in Santa Sofia d’Epiro, ha avuto la grazia di vivere un momento d’intensa gioia e commozione: l’ordinazione sacerdotale del Diacono Luigi Francesco Godino.
Nella splendida cornice della chiesa dedicata al grande Patriarca di Alessandria, che proprio in quei giorni i Sofioti celebrano con fede proclamandolo Colonna portante della Chiesa Cattolica, una grande moltitudine di fedeli si è radunata per accompagnare nella preghiera il neo ‘ sacerdote, riecheggiando le parole del Salmo che cantiamo con gioia nel Penticostario: ‘Questo è il giorno fatto dal Signore, esultiamo e rallegriamoci in esso’.
Come la Pasqua è chiamata giustamente ‘Festa delle Feste’, così la data del 30 aprile rappresenta la conferma di un anno straordinario, che ci vedrà gioire di nuovo in occasione dell’ordinazione sacerdotale del Diacono Nicola Miracco Berlingieri, il prossimo 18 giugno.
A presiedere la solenne Divina Liturgia pontificale era l’Arcivescovo Metropolita di Cosenza ‘ Bisignano e Amministratore Apostolico dell’Eparchia di Lungro, Mons. Salvatore Nunnari, attorniato dai confratelli nell’Episcopato Mons. Cyril Vasil SJ, Segretario della Congregazione per le Chiese Orientali, Mons. Jan Babjak SJ, Arcivescovo di Presov in Slovacchia, Mons. Ercole Lupinacci, Vescovo Emerito di Lungro e pastore per lunghi anni della nostra chiesa eparchiale. A rappresentare il venerando cenobio di S. Maria in Grottaferrata c’era l’Archimandrita Esarca, Padre Emiliano Fabbricatore.
Hanno concelebrato inoltre l’Archimandrita Delegato Ad Omnia per l’Eparchia di Lungro, P. Donato Oliverio, il Parroco di S. Atanasio il Grande, P. Vincenzo Carlomagno e il suo coadiutore P. Viorel Adrian Hancu, il Rettore del Seminario Eparchiale di Cosenza P. Pietro Lanza e il vice ‘ Rettore P. Raffaele De Angelis, numerosi sacerdoti provenienti dalla nostra Eparchia e da altre diocesi, i Diaconi P. Arcangelo Capparelli, P. Luigi Fioriti e P. Nicola Miracco Berlingieri, i Chierici e i Seminaristi.
A compiere il rito della chirotonia sul novello sacerdote è stato l’Arcivescovo Cyril, già Rettore del Pontificio Istituto Orientale di Roma, dove P. Francesco ha condotto e perfezionato i suoi studi negli ultimi anni.
Era presente inoltre anche una nutrita delegazione della parrocchia di Santa Maria di Costantinopoli in Macchia Albanese, guidata dal parroco P.   Gennaro Ferrari.
In questa piccola comunità P. Francesco ha servito da Diacono e continuerà a prestare il suo servizio pastorale come presbitero.
Alla fine della Divina Liturgia, il neo ‘ ordinato ha ringraziato tutti i presenti per la preghiera e la partecipazione e ha rivolto un pensiero commosso e riconoscente al padre Ferruccio, scomparso nel 2005, e all’Archimandrita Giovanni Capparelli, esempio di autentico uomo di Dio e modello di vita per coloro che vogliono intraprendere la sequela Christi.
Inoltre ha ricordato con affetto la Signora Anna Maria Pizzi, che con dedizione e umiltà ha dedicato la sua vita alla liturgia e ha insegnato a tanti giovani l’amore per le nostre preziose tradizioni liturgiche.
A Padre Francesco, alla sua famiglia e alla sua amata sposa Aurora facciamo i più fervidi auguri per il suo ministero sacerdotale e gli assicuriamo le nostre preghiere.
 
Christòs Anèsti.
 

Lecce: La Domenica delle Palme in una cornice particolare

di Rocco Boccadamo
 
 
Quest’anno, l’osservatore di strada che scrive, ha espressamente rinunciato a presenziare alla rituale processione con palme e rami d’ulivo per le strade del quartiere in cui abita, orientandosi, invece, ad assistere alla celebrazione eucaristica in un sito e in un’atmosfera dall’impronta speciale. Il riferimento è alla Parrocchia di S. Nicola di Mira, nota, soprattutto, come Chiesa Greca, situata nell’omonima piazzetta nel centro storico di Lecce, a poche centinaia di metri di distanza dalla più famosa Basilica di S. Croce e dagli adiacenti Palazzo dei Celestini e Palazzo Adorno.
Per chi non conoscesse il monumento, si tratta di un piccolo, sfavillante gioiello, nella vasta collana di tesori d’architettura religiosa che si spande nel capoluogo salentino. L’aria che vi si respira è d’autentico misticismo, induce ad una profonda introspezione interiore.
L’edificio, di origini antiche, fu ricostruito ex novo in epoca neoclassica, dal 1765, a beneficio della colonia di mercanti greci e albanesi che risiedeva in città.
La facciata si staglia semplice e, insieme, elegante; all’interno, invece, spicca una pregevole iconostasi, transetto o parete divisoria ‘ una volta presente in tutte le basiliche cristiane, ora rimasto solamente nelle chiese ortodosse e in quelle cattoliche di rito greco ‘ che separa il presbiterio dalle navate.
L’iconostasi era ed è ancora destinata, anche, all’esposizione delle immagini devozionali; con attinenza specifica alla chiesa greca di Lecce, la struttura appare tempestata di pregevoli pitture su legno, con quattro tavole, a fondo d’oro, effigianti la Vergine col Bambino, Cristo Sommo Sacerdote, S. Giovanni Battista e S. Nicola di Mira.
In omaggio e in aderenza alla nazionalità dei primi utilizzatori del tempio, i riti si celebrano soprattutto in lingua greca, però con l’uso dell’italiano in taluni, fondamentali  passaggi. Rispetto ai testi adoperati nelle chiese cattoliche di rito romano, qui, si succedono formule più articolate e complete; da osservare, inoltre, che, alle letture, si alternano, sovente, canti e invocazioni in greco e che, nelle fasi maggiormente solenni, si aggiunge, da parte del celebrante e/o dei ministri officianti,  una gestualità sui generis, quale, ad esempio, il librare, sopra l’altare, di una tovaglietta a modo di colomba (Spirito Santo) o lo sventolio di una sorta di ventaglio.
La stessa dispensa domenicale per i fedeli è composta non in italiano, ma, su tre colonne, in greco, albanese e italiano. Dal foglietto relativo alla Domenica delle Palme 2011, giorno in cui si fa pure memoria di S. Simeone ieromartire, vescovo di Seleucia ‘ Ctesifonte in Persia, sottoposto a martirio nel Grande e Santo Venerdì del 341 d.c. insieme con 1150 altri cristiani, sono tratti, in greco e in italiano, i seguenti tre versetti introduttivi:
Igàpisa òti Isakùsete Kìrios tis fonìs tis dheìseòs mu.
Amo il Signore perché egli ascolta la voce della mia preghiera.
Epìstefsa, dhiò elàlisa, egò dhè etapinòthin sfòdhra.
Ebbi fede perciò parlai a Dio, ma ero afflitto oltremodo.
to Exomologhìsthe Kirìo, òti agathòs, òti is ton eòna to èleos aftù.
Celebrate il Signore perché egli è buono, perché in eterno è la sua misericordia.
Notazione peculiare, la parrocchia di S. Nicola di Mira di Lecce non è incardinata nella locale arcidiocesi, bensì  nella diocesi, anzi eparchia, di Lungro (Cosenza), retta, fino a poco tempo fa, dal vescovo Monsignor Ercole Lupinacci, andato in pensione recentemente, e, quindi, affidata, al momento, alle cure di Monsignor Nunnari, Arcivescovo di Cosenza, in veste d’ Amministratore Apostolico. Responsabile della parrocchia, è il proto presbitero Nik Pace, originario di Frascineto (Cosenza), a Lecce, ormai da diversi anni, e quindi ben conosciuto, anche per il suo ruolo d’insegnante di religione in alcune scuole cittadine. 
Sinceramente, la Chiesa Greca di Lecce merita una visita, magari accompagnata, perché no, da una pausa di concentrazione spirituale.