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Vicario Generale della Diocesi di Lungro

Vangelo di giovedì 20 giugno 2024

Matteo 12, 46-13,3a

 

Mentre egli parlava ancora alla folla, ecco, sua madre e i suoi fratelli stavano fuori e cercavano di parlargli. 

47Qualcuno gli disse: “Ecco, tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e cercano di parlarti”. 

48Ed egli, rispondendo a chi gli parlava, disse: “Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?”. 

49Poi, tendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: “Ecco mia madre e i miei fratelli! 

50Perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre”.

 Quel giorno Gesù uscì di casa e sedette in riva al mare. 

2Si radunò attorno a lui tanta folla che egli salì su una barca e si mise a sedere, mentre tutta la folla stava sulla spiaggia.

3Egli parlò loro di molte cose con parabole. 

 

46Si ai i flit gjindjavet, njo se e jëma e vëllezërit e tij rrijin jashtë dhe kërkojin t’i flisjin.

47Dhe një i tha: “Njo, jot’ëmë e tu vëllezër rrinë jashtë dhe duan të të flasin”.

48Dhe ai, ture u përgjegjur atij çë kish folur, i tha: “Kush është mëma ime e kush janë vëllezërit e mi?”.

49E si ndëjti dorën mbi dishipujt e tij, tha: “Njo mëma ime e vëllezërit e mi;

50sepse kushdo bën vlimën e Atit tim, çë është ndër qiejt, ai është për mua vëlla, motër e mëmë”.

 

1Tek ajo ditë Jisui, si dolli nga shpia, rrij ulët afër detit.

2E u mblodhëtin rreth atij shumë gjindë, aq sa patë të hipej mbi një barkë; atjè u ul, dhe gjithë gjindja qëndroi te zalli.

3Dhe i foli atyre mbi shumë shërbise me përrabulla.

20 giugno San Metodio, Vescovo di Tiro martire

È un autore poco noto della patristica cristiana del III secolo, conosciuto soprattutto per aver commentato Origene. Di Metodio non conosciamo molti dati biografici, giacché Eusebio di Cesarea non lo ha citato nella sua opera[1], la Storia Ecclesiastica, e le uniche informazioni su di lui ci sono giunte dal De viris illustribus di San Girolamo[2]. Metodio nacque in Licia, nell’Asia Minore, attorno al 250 e divenne vescovo di Olimpo[3][4][5] (e/o di un’altra sede,[3] quali Filippi[5] o Tiro[4]). Morì martire nelle ultime persecuzioni romane, forse sotto Diocleziano, nel 311. Metodio aveva una cultura filosofica molto ampia e fu infatti un importante teologo e uno scrittore assai prolifico. Ha un posto importante nella storia della letteratura teologica, in quanto fu uno strenuo avversario delle idee di Origene. Nelle sue opere attaccò la dottrina origenista secondo la quale il corpo degli uomini, al momento della resurrezione, non sarà lo stesso che essi avevano in vita; avversò anche l’altra dottrina (di stampo platonico) che affermava la preesistenza dell’anima alla nascita fisica, e infine si oppose fermamente alla teoria (sempre origenista) dell’eternità del mondo. Tuttavia, è certo che Metodio avesse un grande rispetto per Origene, e riconosceva il suo grande contributo alla teologia della Chiesa.

Come Origene, anche Metodio venne notevolmente influenzato dalla filosofia di Platone, e diede grande importanza all’interpretazione allegorica della Scrittura.

Delle sue opere ci è pervenuto il dialogo Il simposio delle dieci vergini, a imitazione del Simposio di Platone, e (in traduzione slava) i trattati Sul libero arbitrio e Aglaofonte o Sulla resurrezione, in cui controbatte le concezioni cosmologiche e antropologiche di Origene. È andata perduta invece la confutazione del libro di Porfirio Contro i cristiani, che si sarebbe chiamata, appunto, Contro Porfirio, insieme ad alcune opere esegetiche. Comunque, la maggior parte delle sue opere pervenuteci si trova in uno stato frammentario.

Vangelo di mercoledì 19 giugno 2024, memoria di San Giuda Taddeo apostolo

Gv 14, 21-24

 

21Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui”.

22Gli disse Giuda, non l’Iscariota: “Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi, e non al mondo?”. 

23Gli rispose Gesù: “Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. 

24Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.

21Ai çë mban kumandamentet e mi dhe i ruan, ky më do mirë mua; e ai çë më do mirë mua do të jetë i dashur mirë nga Ati im; edhe u do t’e dua mirë e do t’i buthtohem atij.

22I thot Judha, jo Iskarjoti: “O Zot, si vete çë ti do të na buthtohesh neve e jo jetës?”.

23Jisui ju përgjegj e i tha: “Nëse një më do mirë mua do të gjegjënj fjalën time, e Ati im e do mirë atë, e na vimi tek ai e do të rrimi tek ai.

24Ai çë s’më do mirë mua nëng i ruan fjalët e mia; e fjala çë ju gjegjni nëng është imja po e Atit çë më dërgoi.

19 giugno San Giuda Taddeo apostolo

San Giuda Taddeo era fratello di San Giacomo il minore, cugino secondo la carne di Nostro Signore Gesù Cristo.

Dopo la discesa dello Spirito Santo andò a predicare nella Mesopotamia, nell’Arabia, in Siria, nell’Idumea, in Libia e morì in Persia con suo fratello Simone.

Ha lasciato un’epistola che è l’ultima delle 7 cattoliche, ed è diretta ai giudei dispersi dopo la distruzione di Gerusalemme sotto Vespasiano.

Estratto da Orologhidion di Grottaferrata del 1935