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40° Anniversario della Caritas Italiana

     dell’Archimandrita Donato Oliverio
 
     Nel quarantesimo anniversario della fondazione, Caritas Italiana si interroga sul senso delle oltre 14.000 opere sociali e sanitarie ecclesiali, con un occhio alla storia e uno al futuro che si presenta carico di sfide: da una parte la scelta preferenziale degli ultimi, con le tante attività caritative ecclesiali in tutta Italia, dall’altra il ruolo educativo, meno noto, ma altrettanto fondamentale.
     Tre le parole scelte da Caritas Italiana per il suo anniversario: memoria, fedeltà, profezia.
 
 
 
 
 
 

PASSO PAROLA: Incontro diocesano di giovani

     L’Ufficio diocesano per la Pastorale Giovanile, guidato da Zoti Elia ha organizzato questo  incontro che si svolgerà a Vaccarizzo Albanese domenica 20 novembre dalle ore 10 alle ore 17 con il seguente programma:
 
ore 10,00, Accoglienza
ore 10,20, La vita buona (Palazzo Marino)
ore 11,30, Divina Liturgia
ore 13,00, pranzo al sacco
ore 13,30, visita turistica
ore 14,30, trofeo (calcio, pallavolo, giochi ludici)
 

Passo Parola del 20 novembre 2011 è un’iniziativa del servizio per la pastorale giovanile che si propone di aiutare i ragazzi a fare esperienza di Gesù e della Sua Chiesa. Parteciperanno anche ragazzi dalle parrocchie della provincia di Catanzaro e Vibo V. già l’anno scorso impegnate in questo progetto nelle loro diocesi. Sarebbe bello organizzare almeno altri due incontri nell’arco dell’anno per ‘starci’anche nella zona di Lungro e Frascineto.
Destinatari privilegiati di questo progetto sono i ragazzi di età compresa tra i 8 e i 19 anni dell’Eparchia di Lungro. Passo Parola è particolarmente raccomandato a quanti non amano restare in panchina ma vogliono regalarsi una vita senza confini.
 
Pronti a rispondere a chiunque ci domandi ragione della speranza che è in noi (cfr 1 Pietro. 3,15), convinti che per i giovani di oggi le parole di ieri risuonano spesso come prive di senso, se vogliamo continuare ad essere buoni evangelizzatori per domani, è necessario reinventare per loro un linguaggio comprensibile. Guai a noi se cessassimo di predicare la buona novella che riscalda i cuori e che brucia le labbra. Per rendere di nuovo interessante l’annuncio evangelico per i giovanissimi e per i giovani di oggi, destinati a diventare gli adulti di domani, è necessario saperli avvicinare nel loro contesto esistenziale, in quello che amano, per come si esprimono e continuare ad approfondire con loro il messaggio di questa buona novella che salva.
 
Passo parola, dunque, è una proposta di INCONTRO offerta ai giovanissimi attraverso giornate di cammino a cuore aperto, per condividere un’esperienza senza confini, che non si propone di cambiare loro la vita, ma di aiutarli a vivere quelle esperienze che avranno il potere di farlo. E’ un cammino di evangelizzazione e di promozione umana a sfondo psicopedagogico che si propone di aiutare i partecipanti a innamorarsi della vita, avere fiducia nel prossimo e a renderli protagonisti della propria esistenza in un grande gioco di squadra e di relazioni sociali profonde.
È la Chiesa infatti la comunità educante chiamata attraverso i suoi centri pastorali a esercitare la responsabilità educativa verso i suoi figli.
 
Nell’immaginario collettivo i giovanissimi di oggi vengono spesso percepiti come un problema da risolvere o una sfida educativa su cui scommettere. Le situazioni di disagio sociale, che pure sono tante e varie, non bastano per descrivere negativamente le nuove generazioni. L’incertezza e l’inquietudine, il relativismo e la secolarizzazione che travolgono quanto di bello, di buono e di grande è in ogni persona, allontanano da Dio e tanti rischiano la loro vita costruendo la loro esistenza sulla sabbia.
<<I giovani di oggi non ascoltano più i genitori, sono corrotti, vuoti, incapaci di assumersi responsabilità, fannulloni, non saranno capaci di conservare la nostra cultura … >>. Sembra di leggere articoli recenti di giornali; si tratta invece di leggere citazioni di Socrate (470 ‘ 399 a.C.), di Esiodo ( 720 a.C.), e l’ultima, vecchia di più di 3.000 anni, è stata trovata su una terracotta di argilla nelle rovine di Babilonia.
Tanti adulti, come nel passato, parlano anche oggi con molta facilità dei giovani e della perdita di valori nelle giovani generazioni, eppure, valori come famiglia, lavoro, amicizia e religione non sono estranei alla maggioranza dei nostri ragazzi. Spesso rappresentano le percentuali più alte delle indagini sociologiche.
Oggi manca l’ascolto. E se ascoltassimo un po’ meglio i giovani d’oggi?

Mons. Salvatore Nunnari è stato eletto Vice-Presidente della Conferenza Episcopale Calabra

      di Zoti Mario Aluise
    
     Durante l’assemblea della Conferenza Episcopale Calabra, svoltasi nei giorni 10-12 ottobre, nel Seminario Teologico Regionale di San Pio X a Catanzaro, i Vescovi calabresi, sotto la presidenza di S. E. Rev.ma Mons. Vittorio Mondello, in sostituzione di Mons. Ciliberti, hanno eletto Mons. Salvatore Nunnari Vice ‘Presidente della CEC, fino al compimento del quinquennio.
     L’Archimandrita Donato Oliverio, Delegato ad omnia per l’Eparchia di Lungro, ha rivolto all’Arcivescovo Nunnari il seguente messaggio: “Nell’apprendere la nomina di S. E. monignor Salvatore Nunnari a vice presidente della Conferenza Episcopale Calabra, l’Eparchia di Lungro degli italo-albanesi dell’Italia continentale formula voti augurali ed auspica un fecondo lavoro che segni una rinnovata vitalità a favore delle Chiese di Calabria”.
    

CONFERENZA EPISCOPALE CALABRA – Sessione Autunnale – Catanzaro 10-12 ottobre 2011

Nei giorni 10-12 ottobre, nel Seminario Teologico Regionale di San Pio X a Catanzaro, si è svolta l’assemblea dei vescovi calabresi, sotto la presidenza di S. E. Rev.ma Mons. Vittorio Mondello, Arcivescovo Metropolita di Reggio Calabria ‘ Bova. Presenti tutti i vescovi residenziali, compreso l’Amministratore diocesano di Cassano, mons. Francesco Oliva, e i vescovi emeriti Mons. Cantisani, Rimedio e Lupinacci.
In apertura di seduta il Presidente ha rivolto un pensiero grato al Santo Padre per la Sua Visita Pastorale a Lamezia Terme e alla Certosa di Serra San Bruno. Lo ha ringraziato per la speranza data ai Calabresi con i suoi discorsi, soprattutto per l’incoraggiamento rivolto ai giovani che soffrono per la disoccupazione. Si è congratulato, poi, con Mons. Cantafora per l’ottima riuscita della manifestazione. Altro plauso ha rivolto a mons. Bertolone, alle Istituzioni e a tutti coloro che hanno preparato l’accoglienza a Serra San Bruno.
Successivamente ha fatto riferimento alla riunione del Consiglio permanente della CEI dello scorso mese di settembre, lodando ancora il discorso del Card. Bagnasco, che ha saputo sintetizzare la situazione che l’Italia sta vivendo.
È stato, in seguito, deciso, di chiedere al Santo Padre che ritorni in Calabria in occasione del centesimo anniversario della fondazione del Seminario Regionale San Pio X di Catanzaro e del cinquantesimo della proclamazione di San Francesco di Paola a Patrono della Calabria. È stata preparata una lettera, che sarà inviata a lui fra giorni.
In sostituzione di Mons. Ciliberti, fino al compimento del quinquennio, Mons. Salvatore Nunnari è stato eletto Vice ‘Presidente della CEC.
Si è preso atto della firma del Protocollo d’intesa tra la CEC e la Presidenza della Giunta Regionale per la valorizzazione dei beni culturali di proprietà ecclesiastica. Tutti ne hanno preso atto auspicando che gli organi statali e regionali tengano in maggior conto gli organi paritetici delle Diocesi.
È stato approvato il bilancio consuntivo e preventivo del Seminario San Pio X, discutendo anche dell’opportunità di alienare l’immobile ove esso è costituito o restaurarlo.
È stato discusso e approvato anche il bilancio consuntivo e preventivo dell’Istituto Teologico Calabro, e si è preso atto della sua crescita culturale. Lo stesso è stato fatto per il CER. I vescovi hanno incoraggiato la costituzione di un Centro Studi sulla Dottrina sociale della Chiesa, da armonizzarsi con il costituendo Forum di docenti universitari cattolici in Calabria.
Si è deciso di procedere, nella Chiesa delle Visitandine a Reggio Calabria, alla consacrazione della Calabria al Sacro Cuore di Gesù durante la riunione CEC del prossimo mese di febbraio.
Si è discusso sul recente Convegno di pastorale giovanile, che è stato valutato positivamente. È seguito anche un confronto tra i vescovi sull’impegno della Chiesa per i giovani.
Mons. Milito ha illustrato il lavoro svolto per la costituzione dell’archivio della CEC, che è ormai in dirittura d’arrivo.
È stato approvato in modo definitivo lo Statuto dell’Associazione ‘Metodo Billings’.
Per la liquidazione della ‘FACITE’ è stata accettata la relazione fatta da Mons. Ignazio Schinella.
Si è proceduto alle seguenti nomine: Avv. Giovanni Lacaria a componente, per conto della CEC, al Comitato di sorveglianza ‘Por Calabria FESR 2007-2013’; l’ing. Tito Arno confermato a delegato regionale per l’edilizia di culto; Don Ernesto Malvi nominato assistente MASCI; Don Mino Ciano assistente AC giovani; Don Tommaso Scicchitano assistente AC ragazzi; Don Michele Buccieri confermato assistente AC adulti; Don Franco Milito assistente MEIC.
 
Catanzaro, 10 ottobre 2011

XXIV Assemblea diocesana: invito, programma e documento finale

EPARCHIA DI LUNGRO
XXIV Assemblea Diocesana
e
Corso di aggiornamento teologico
II SINODO INTEREPARCHIALE
Eparchie di Lungro e di Piana degli Albanesi
E Monastero Esarchico di S.M. di Grottaferrata
 
ORIENTAMENTI PASTORALI
E NORME CANONICHE
 
S. Cosmo Albanese
Casa del Pellegrino
29 ‘ 30 ‘ 31 agosto 2011
 
 
            Al Rev.mo Clero, Religiose e Fedeli laici.
            Carissimi,
                                   Vi invito a prendere parte all’Assemblea Annuale Diocesana e al Corso di Aggiornamento Teologico che si terranno a S. Cosmo Albanese nella Casa del Pellegrino.
            Sono invitati a partecipare tutte le componenti dell’Eparchia: Sacerdoti, Religiose, Chierici, Insegnanti di Religione, Catechisti, Studenti dell’Istituto di Scienze Religiose e tutti i laici impegnati in Parrocchia.
            ‘ORIENTAMENTI PASTORALI e NORME CANONICHE del II Sinodo Intereparchiale’.
            Il Sinodo Intereparchiale, come risultato tangibile, ricco di contenuti dottrinali e normativi, viene a interpellare la nostra disponibilità personale e comunitaria. Entra nella vita di questa Chiesa e disegna la strada dinanzi a noi per fare nuova la storia di Chiesa italo-albanese che annuncia il mistero di Cristo, lo celebra nell’oggi e rende testimonianza nella comunione.
            Il Sinodo è per tanti un’esperienza che ha lasciato segni indimenticabili di cammino insieme, nella Chiesa del Signore, per rinnovare, pregare e riscoprire la missione.
Il Sinodo vi ha visti riuniti per una Chiesa immersa nella storia, radicata nel tempo e sul territorio con il profondo desiderio di essere capace di dare risposte credibili alla gente del nostro tempo. Voi avete fatto l’esperienza di essere Chiesa particolare, sotto l’azione dello Spirito, che si è interrogata sulla sua fedeltà alla missione, sui suoi ritardi, sulle nuove prospettive, alla luce del Concilio Vaticano II, del Codice dei Canoni delle Chiese Orientali e della propria tradizione.
Vogliamo accogliere sulla nostra Chiesa una nuova venuta dello Spirito, che genera tensione forte, rinnova abitudini e suscita attese feconde.
I vede bene che il suo messaggio più luminoso si compendia nell’esigenza di suscitare un clima e uno stile di rinnovamento spirituale, pastorale e strutturale. La consegna del Libro sinodale nelle mani di tutti è un fatto carico di futuro per la storia della Chiesa italo-albanese.
Ne dobbiamo prendere atto tutti; non posso non sottolineare il ruolo di responsabilità primaria dei presbiteri.
A tutti Voi chiedo la preghiera perché il Signore illumini tutti noi, affinché, con mente pura e cuore sincero, possiamo accogliere e comprendere ciò che lo Spirito ci dirà in questo incontro ecclesiale.
Invocando la Benedizione di Dio, Vi saluto con affetto.
            Lungro, 11 luglio 2011
                                                                                              + Padre Salvatore Nunnari
                                                                                              Arcivescovo Metropolita
                                                                                              Amministratore Apostolico
 
PROGRAMMA
Lunedì 29 agosto 2011
 
Ore 7,30       Divina Liturgia concelebrata, presieduta da S.E. Mons. Ercole Lupinacci, Vescovo emerito dell’Eparchia
Ore 8,30       Colazione
Ore 10,30    Saluto di Padre Salvatore Nunnari, Amministratore Apostolico
                        I Relazione dell’Archimandrita Manel NIN, Rettore del Pontificio Collegio Greco e Professore di Liturgia orientale presso l’Ateneo S. Anselmo di Roma,  sul tema:
                        IL DIRITTO PARTICOLARE DELLA CHIESA ITALO-ALBANESE: TEOLOGIA E LITURGIA
                        BIZANTINA COME ANNUNCIO DEL VANGELO
Ore 12,45    Preghiera dell’Ora sesta
Ore 13,00    Pranzo
Ore 15,30    Vespro
Ore 17,00    Gruppi di studio
Ore 19,30    Pausa
Ore 20,00    Cena
                                               Serata di fraternità
 
Martedì 30 agosto 2011
 
Ore 7,30       Divina Liturgia
Ore 8,30       Colazione
Ore 9,30       II Relazione del Prof. Nicola CORDUANO, dottore in Diritto Canonico, sul tema:
IL DIRITTO PARTICOLARE DELLA CHIESA ITALO-ALBANESE: RINNOVAMENTO E PROSPETTIVE PASTORALI
Ore 11,00    Gruppi di studio
Ore 12,45    Preghiera dell’Ora sesta
Ore 13,00    Pranzo
Ore 15,30    Vespro
Ore 16,30    Gruppi di studio
Ore 19,30    Pausa
Ore 20,00    Cena
                                               Serata di fraternità
 
Mercoledì 30 agosto 2011
 
Ore 7,30       Divina Liturgia
Ore 8,30       Colazione
Ore 9,30       III Relazione di Mons. Natale LODA, Professore di Diritto Canonico delle Chiese Orientali presso la Pontificia Università Lateranense, sul tema:
                        IL DIRITTO PARTICOLARE DELLA CHIESA ITALO-ALBANESE COME STRUMENTO DELLA NUOVA EVANGELIZZAZIONE
Ore 11,00    Gruppi di studio
Ore 12,45    Preghiera dell’Ora sesta
Ore 13,00    Pranzo
Ore 15,30    Vespro
Ore 16,30    Relazione dei gruppi di studio seguita da interventi.
 
Conclusione e Documento finale
 
NOTE TECNICHE
 
1.     Gli arrivi e le sistemazioni sono previsti per la sera del 28 agosto.
2.     La quota complessiva dei tre giorni è di ‘ 20,00.
3.     La quota verrà versata alla Segreteria dell’Assemblea all’arrivo.
4.     I Rev.mi Presbiteri porteranno il parato completo per le celebrazioni e i libri liturgici.
5.     Per chi non pernotta, ma usufruisce dei soli pasti, la quota è di ‘ 5,00 a pasto.
 
Nota bene: per le prenotazioni telefonare ai seguenti numeri entro il 25 agosto 2011:      0981-947234    – 338.793.74.39.

La Dormizione della Santissima Madre di Dio

     di Papàs Francesco Godino
 
     Così se il Figlio, il primogenito dell’umanità è il primo uomo che abbia raggiunto il cielo sedendosi alla destra del Padre in anima e corpo, dopo di Lui festeggiamo e ricordiamo che anche la sua santa Madre ha raggiunto viva la patria beata. Però, mentre celebriamo l’Ascensione quaranta gironi dopo Pasqua, come dice la Sacra Scrittura, non sappiamo il motivo per cui la Chiesa abbia istituito il 15 agosto la suddetta festa. Tuttavia tale decisione dev’essere antichissima, visto che la data corrisponde ed è comune alle due Chiese, d’Oriente e d’Occidente, il che fa supporre che fu stabilito prima che sorgessero screzi tra di esse. La Sacra Scrittura, come dicevamo prima, non ci dice niente, quindi dobbiamo basarci su quello che ci dice la tradizione, che riguardo a questa festa è antichissima e ampia: Maria si addormentò e gli Apostoli composero il corpo con l’intenzione di seppellirlo. Più tardi, riaprendo la bara, non lo trovarono più; e si sentirono perciò autorizzati ad arguire che, come il Figlio suo divino, anch’Ella fosse stata portata via dagli Angeli in cielo. Questa tradizione che originariamente era viva solo presso la chiesa di Gerusalemme, più tardi si divulgò in tutta la chiesa universale. San Giovanni Damasceno, afferma che questa tradizione,  limitata un tempo solo alla Chiesa di Gerusalemme, dopo il Concilio di Calcedonia si divulgò in tutta la Chiesa. Alla realizzazione di questo Concilio Ecumenico, il quarto, ebbe un ruolo importante anche santa Pucherìa o Pulchèria, imperatrice romana d’Oriente, figlia di Arcadio e moglie dell’imperatore Marciano. Essa influì in senso cristiano nella politica e nella legislazione di Marciano e, come sua specifica attività si prodigò a fondare ospedali e ospizi, e come sant’Elena (vissuta un secolo prima), eresse molte chiese, tra cui la Basilica delle Blacherne a Costantinopoli, dedicata alla Santissima Madre di Dio. In questa Basilica Pulcheria aveva intenzione di raccogliere e conservare tutte le reliquie della Santissima Vergine. Alla realizzazione di questo piano collaborarono con Pulcheria anche i Padri del Concilio di Calcedonia e chiesero al vescovo di Gerusalemme, Giovenale, quali reliquie e quali tradizioni si conservassero di Maria in Gerusalemme. E fu cosi che si venne a sapere che le uniche reliquie di Maria venerate a Gerusalemme erano una veste e le bende sepolcrali e che in Gerusalemme non si erano mai venerati resti del corpo mortale di Lei. Si divulgò quindi la tradizione che Ella fosse rimasta viva fino a quel momento: Maria si era addormentata e gli Apostoli tornati a Gerusalemme da ogni parte del mondo, ne avevano raccolto il corpo, chiudendolo in una bara. Degli Apostoli però mancava Tommaso, il quale giunse in ritardo dalle Indie.  Quando aprirono il sarcofago per far vedere anche a lui in santo corpo, non lo trovarono più e si sentirono quindi di avere l’autorità di concludere che Ella si era svegliata ed era stata portata via dagli angeli in cielo. Insieme agli Apostoli erano giunti a Gerusalemme anche altri importanti personaggi, alcuni collaboratori degli apostoli, vescovi insigni, come Dionisio e Ieroteo da Atene.
Dal Concilio di Calcedonia dunque, la tradizione dell’Assunzione di Maria viva in cielo, da tradizione particolare di Gerusalemme, divenne tradizione comune di tutta la cristianità. Questa visse in Gerusalemme per quattrocento anni, fino al Concilio di Calcedonia, poi si mantenne viva in tutta la Chiesa per altri quindici secoli e solo recentemente Papa Pio XII, nel 1950, facendo uso del suo carisma di interprete della fede di tutta la Chiesa, con la Bolla ‘Munificentissimus Deus‘, e rendendo conto che anche Papa Pio IX aveva definito il dogma dell’Immacolata Concezione di Maria, senza bisogno di convocare un Concilio universale, definì che è dogma di fede per tutti i cristiani che la Vergine Santissima Madre di Dio, fu assunta in cielo. In greco il nome di questa solennità, che è celebrata sia dalla Chiesa d’Oriente che d’Occidente, è Koimisis, cioè Dormizione; ma anche in latino prima si diceva: Dormitio Virginis; poi è prevalso il nome:  Assunzione in Cielo che riassume meglio il mistero contemplato in questa festa.

Ordinazione Presbiterale del Diacono Arcangelo Capparelli

            di Giovanni Giuseppe Capparelli
 
 
Axios. È degno.
Prima il vescovo ordinante, poi i concelebranti ed infine il popolo, ripetono ‘É degno’.
Accompagnato prima da due diaconi fin davanti alla Porta Santa e poi condotto per mano da padre Basilio e padre Giovanni, il diacono Arcangelo Capparelli viene introdotto nel vima. Qui l’eparca Sotir, dal passo incerto, ma dalla figura ieratica, dalla mente ferma e dalla parola dolce e sapida, gli impone le mani sul capo e prega: ‘O Dio che sei grande nella forza, imperscrutabile nell’intelligenza e mirabile nei disegni per i figli degli uomini. Tu stesso, o Signore, riempi del dono del tuo Spirito Santo questo tuo servo che ti sei compiaciuto di promuovere al grado del presbiterato affinché diventi degno di stare senza macchia davanti al tuo altare, di annunciare il Vangelo del tuo regno, di celebrare la parola della tua verità, di presentarti doni di sacrifici spirituali, di rinnovare il tuo popolo con il lavacro della rigenerazione. Così quando si presenterà alla seconda venuta del grande Dio e Salvatore nostro Gesù Cristo, tuo Figlio Unigenito, riceverà dalla abbondanza della tua bontà la ricompensa del buon uso del suo incarico’.
È il 16 luglio 2011, ad Acquaformosa, nella Chiesa di incomparabile bellezza di San Giovanni Battista, sotto l’occhio vigile di Cristo Pantocrator, della Theotokos, del vecchio Simeone, il diacono Arcangelo Capparelli è ordinato sacerdote. Celebra la Divina Liturgia l’eparca di Piana degli Albanesi, Sotir Ferrara, vi partecipa l’arcivescovo di Cosenza e Amministratore Apostolico dell’eparchia di Lungro, Salvatore Nunnari. Molti i sacerdoti – alcuni provenienti da parrocchie latine, altri dall’eparchia di Piana degli Albanesi, quasi tutti quelli della nostra eparchia -, che hanno concelebrato la divina liturgia.
Tutta la popolazione di Acquaformosa, con emozione, ha accompagnato uno dei suoi figli a consacrarsi totalmente al Signore.
L’ufficio divino è stato un attimo, intenso, infinito.
Il canto sussurrato fino a prorompere nell’Axios. È degno.
            Il padre arcivescovo ha indicato al nuovo sacerdote che la sua casa, oltre alla chiesa, dovrà essere la strada, dove incontrerà i fratelli lontani, poveri, rassegnati, disperati che attendono aiuto materiale e spirituale.
Un cammino difficile, per tutti, come difficile è percorrere ogni strada della terra. Ma l’incedere sarà leggero se ogni pensiero, ogni azione, ogni gesto sarà fatto a gloria di Dio, altrimenti tutto sarà vano.
Quando Sant’Agostino si convertì sentiva così forte l’attrazione verso il Divino che decise di isolarsi e vivere nella solitudine dove stare sempre in contatto con Dio attraverso lo studio e la preghiera. Poi invece fu costretto dal vescovo di Ippona ad ordinarsi e diventare sacerdote per condurre il suo gregge. E la sua vita divenne così come la descrive in un suo sermone: «Correggere gli indisciplinati, confortare i pussillanimi, sostenere i deboli, confutare gli oppositori, guardarsi dai maligni, istruire gli ignoranti, stimolare i negligenti, frenare i litigiosi, moderare gli ambiziosi, incoraggiare gli sfiduciati, pacificare i contendenti, aiutare i bisognosi, liberare gli oppressi, mostrare approvazione ai buoni, tollerare i cattivi e [ahimè] amare tutti».
Illuminanti, come sempre, le parole di Zoti Vincenzo Matrangolo che in occasione del cinquantesimo anniversario della sua ordinazione sacerdotale così annotava nel suo diario: «È passato più di mezzo secolo di vita sacerdotale. Quant’acqua sotto i ponti! Quali e quante circostanze. Quali intrecci di avvenimenti, incontri, ansie, lotte, fatiche, riuscite, insuccessi, ignoranze, difficoltà, torture o macerazioni interiori. Quanti scacchi, inciampi, rallentamenti di percorso. Quanta presenza dello Spirito Santo, del Cristo, il mio vero Egumeno! Del Padre che è nel cielo! Quanta liturgia! Quanto sudore di anima per uscire dal tunnel della nebbia delle passioni, delle cognizioni ignoranti per entrare nella cognizione esperienziale e percettiva della Presenza di una Luce vera, che spinge ed attrae in avanti e in alto, come una barca che va senza remi e senza strumenti umani.
Rosmini dice che la riforma della Chiesa consiste nella preghiera, prosegue nello studio, si esprime nell’obbedienza. Lo stesso Rosmini dice in punto di morte all’amico Manzoni che il segreto della sua vita era stato questo: ‘adorare, tacere, gioire!’ È un programma valido!».
            Tutta la popolazione di Acquaformosa ha reso grazie a Dio che suscita santi operai per la sua vigna e ha augurato a padre Arcangelo un fecondo apostolato a servizio degli uomini e a gloria di Dio.
 
                                                                                 
 
 

Ordinazione Presbiterale del Diacono Nicola Miracco Berlingieri

di Papàs Francesco Godino
 
     Sabato 18 giugno 2011 nella Chiesa di Sant’Atanasio il Grande in Santa Sofia d’Epiro, per Grazia Divina e attraverso l’imposizione delle mani di Sua Ecc.za Rev.ma Ercole Lupinacci, Eparca emerito della nostra Diocesi di Lungro, ha ricevuto la Chirotonia Presbiterale il rev.mo Diacono Nicola Miracco Berlingieri. Era presente e presiedeva la Divina Liturgia Mons. Salvatore Nunnari, Arcivescovo Metropolita di Cosenza-Bisignano e Amministratore Apostolico di Lungro. La cerimonia molto suggestiva e particolare secondo la tradizione bizantina dell’ordinazione presbiterale, fu inoltre arricchita da una massiccia partecipazione di fedeli i quali attorno all’ordinando hanno glorificato Dio Padre per questo ulteriore dono che Egli ha voluto concedere alla comunità e alla nostra Chiesa. Accompagnati dal Rettore, il rev.mo Archimandrita P. Manel Nin e dal Vicerettore P. Giovanni Xantakis, hanno partecipato anche gli alunni del Pontificio Collegio Greco di Roma, dove Nicola compì i suoi studi e tutt’ora mantiene solidi e riconoscenti rapporti di riconoscenza e di stima, verso i superiori e verso i suoi compagni di studio. La preparazione a questo grande evento è stata preceduta da un triduo in suo onore, con la celebrazione del Vespro e una meditazione. La prima sera ha presieduto Papàs Pietro Lanza, Rettore del nostro Seminario Maggiore Eparchiale, nel quale Nicola ha trascorso quest’ultimo anno e dove ancora continuerà a prestare il suo servizio come presbitero assieme ad ulteriori incarichi che gli saranno affidati. Il secondo giorno ha celebrato il rev.mo Papàs Piero Rose, Parroco di Cantinella e compagno di studi per 13 anni di Nicola, da Grottaferrata al Collegio Greco, il quale ha espresso sentimenti di amicizia e di vicinanza spirituale all’ordinando, ripercorrendo qualche vecchio ricordo della vita seminariale trascorsa insieme. Zoti Piero ha inoltre diretto magistralmente la corale durante la celebrazione della Divina Liturgia, insegnando ai nostri parrocchiani il commovente tono quinto (plagale primo) dell’Anafora. Il terzo giorno invece a presiedere il santo Vespro e ad offrirci una ricca e toccante meditazione sulla vita sacerdotale è stato il rev.mo Papàs Raffaele De Angelis, Parroco di Acquaformosa e Vicerettore del nostro Seminario Maggiore, il quale con Nicola ha condiviso la formazione nel Collegio Greco. Papàs Nicola, da sempre così chiamato dagli amici,  visibilmente emozionato per il dono ricevuto e per la grande dimostrazione di affetto della sua comunità, ha ringraziato tutti coloro che hanno contribuito alla sua lunga formazione spirituale e umana. Noi rendiamo grazie a Dio, Padre Onnipotente, perché visitando la Sua vigna la fa prosperare e la fortifica giorno dopo giorno, per Sua benevolenza e filantropia.

Esprimiamo solidarietà alla Cooperativa Sociale Valle del Marro – Libera Terra di Polistena, gesto concreto del Progetto Policoro e associata a Libera

COORDINAMENTO REGIONALE PER LA CALABRIA

Ufficio per i Problemi sociali e il Lavoro
Pastorale Giovanile
Caritas
 

«FAREMO RINASCERE LA SPERANZA»
Il Progetto Policoro Calabria esprime solidarietà alla Cooperativa sociale
Valle del Marro – Libera Terra

 
 

Nella notte del 19 giugno sono stati dati alle fiamme sette dei 14 ettari di uliveto coltivati dalla
Cooperativa Valle del Marro ‘ Libera Terra su terreni confiscati alle cosche della Piana di Gioia Tauro
(RC). «Il grave episodio che ha colpito la cooperativa Valle del Marro, nata come gesto concreto
nell’ambito del Progetto Policoro della Conferenza Episcopale Italiana, non ci può esimere da una
risposta personale e comunitaria per affermare la voglia di riscatto e di speranza della nostra gente, dei
tanti giovani che gravitano attorno a questo faro di luce e legalità, del diritto di vivere in un territorio dove
la malavita deve aver chiaro che la società civile vuole far crescere ambiti di legalità e sussidiarietà che
contribuiscano a rendere feconda la giusta aspettativa di vita nuova di questa terra». Il sac. Girolamo
Ronzoni, direttore regionale di Pastorale Sociale e il Lavoro, insieme al sac. Antonino Pangallo, delegato
regionale Caritas, al sac. Angelo Draisci, delegato regionale di Pastorae Giovanile e Monica Tripodi,
segreteria regionale del Progetto Policoro hanno interpretato il comune sentire di tutti gli animatori delle
dodici Diocesi calabresi, dopo il vile gesto di chiara matrice intimidatoria che ha colpito la cooperativa
Valle del Marro ‘ Libera Terra, che opera nella Piana di Gioia Tauro. «Piena solidarietà, non solo morale,
ma anche operativa esprimiamo ai nostri amici della Valle del Marro, impegnandoci fin da subito per
costruire insieme alla direzione nazionale del Progetto Policoro, ogni forma di sostegno e di comunione e
vicinanza con questa realtà che nella Piana di Gioia Tauro, rappresenta davvero una terra fertile di legalità
e giustizia». Nei prossimi giorni, infatti, tutto il coordinamento regionale insieme agli animatori di
comunità delle diocesi calabresi, saranno nei terreni della cooperativa per un momento di preghiera,
lavoro e testimonianza insieme ad altri giovani. «Chi vuole far morire la speranza troverà in noi tutti, e in
molti altri della società civile, quella luce di speranza che rinascerà, non solo simbolicamente, da quei
terreni che qualcuno vuole far soffocare nel fumo di un incendio. La nostra forza sta nella comunione e
nello sforzo unitario di costruire percorsi per riaffermare e consolidare il cambiamento che si può e si
deve operare, facendo radicare forte il senso di speranza in tutti e ad ogni latitudine».

 
Coordinamento Regionale Progetto Policoro Calabria
Animatori di Comunità per le Diocesi Calabresi