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Messaggio Pasqua 2013 del Vescovo Donato

Lettera al Popolo di Dio dell’Eparchia di Lungro per la Santa Pasqua

“Cristo è risorto dai morti, con la morte ha distrutto la morte

donando la vita a coloro che giacevano nei sepolcri”

Desidero rivolgere a tutti voi il mio augurio cordialissimo di Buona Pasqua.

È un augurio sincero, che nasce dal legame che ci unisce tutti strettamente in Cristo, nel quale riponiamo la nostra fiducia e la nostra speranza.

Quest’anno la Pasqua ci coglie mentre viviamo con gioia l’elezione del nuovo Papa, dopo il luminoso pontificato di Benedetto XVI.

Sappiamo di aver ricevuto con lui il pastore buono, generoso e saggio che confermerà la Chiesa nell’unità, nell’amore e nella pace.

A nome di tutta l’Eparchia ho fatto giungere al Santo Padre tutto il nostro affetto, la nostra filiale comunione e obbedienza. Fin d’ora pregheremo per la sua persona e le sue intenzioni, anche a motivo del particolare legame della Diocesi con i nostri emigrati in Argentina dove il cardinale Bergoglio, arcivescovo di Buenos Aires, era Ordinario per i fedeli di rito orientale residenti in Argentina.

Invito tutti i fedeli a ringraziare il Signore perché ha scelto Francesco come vicario di Cristo. Affidiamo il suo ministero al glorioso Patriarca S. Giuseppe e a S. Francesco d’Assisi, grande riformatore della Chiesa che diede la grande regola ai suoi frati di osservare il Vangelo. L’elezione di un Papa argentino di origine italiana che ha scelto il nome Francesco è un grande esempio di rinnovamento per la Chiesa mondiale.

“È il giorno delle resurrezione! Risplendiamo di luce o popoli. È Pasqua del Signore, Pasqua! Cristo, Dio nostro, ha trasferito dalla morte alla vita, dalla terra al cielo, noi che cantiamo l’inno della vittoria”. Così il celebre Canone Pasquale di S. Giovanni Damasceno, una delle più alte creazioni della poesia liturgica bizantina.

Queste parole contengono tutta la teologia pasquale: Cristo con la sua vittoria redentiva ha rinnovato il mondo.

Tutto il mondo è risorto con la resurrezione del Signore, poiché Cristo quale capo della nuova umanità, è la vita di tutto l’universo. Egli è il nuovo Adamo, l’uomo nuovo, sul quale tutto si fonda.

Ecco perché abbiamo bisogno della Pasqua, abbiamo bisogno di risorgere, abbiamo bisogno che risorga la speranza per una nuova vita, che risorga una passione per poter non solo superare i momenti difficili, ma per poter costruire un futuro migliore per tutti, particolarmente per i più giovani.

È urgente che il Vangelo di Pasqua parli al cuore dei giovani e degli anziani di una vita nuova, che parli al cuore delle donne e degli uomini di un mondo migliore; che indichi a chi non l’ha mai ascoltato la via di un mondo più umano che abbatta la crescita dell’egoismo e ravvivi la solidarietà e l’impegno per gli altri. Abbiamo bisogno di celebrare ancora la resurrezione per vincere le ingiustizie, le oppressioni, le catena del male che ci avvinghia tutti.

“È il giorno della resurrezione! – grida la Chiesa con la voce dell’innografo – Risplendiamo di luce in questa solennità e abbracciamoci gli uni gli altri. Chiamiamo fratelli, anche quelli che ci odiano. Perdoniamo tutto nel giorno della resurrezione”. E tutti si scambiano l’abbraccio di pace con il saluto pasquale dicendo: “Christòs anèsti – Cristo è risorto! – Krishti u ngjall e si risponde: Alithòs anèsti – È veramente risorto! – Vёrteta u ngjall” e ci si saluta così per tutto il tempo pasquale.

La resurrezione è un’energia d’amore che viene messa dentro la vita per aiutarci a vivere nella giustizia e nell’amore; la resurrezione deve toccarci nel profondo perché il mondo cambi, e perché anzitutto cambino i nostri cuori. È vitale, per tutti noi, vivere sperando, nutrirci di cose buone, di amore, di comprensione, di parole e di atteggiamenti che siano espressioni dell’Amore.

Il Vangelo di Pasqua parla di una vita nuova, più umana e più bella per tutti. La Pasqua annuncia che l’amore ha vinto il male, la mitezza ha vinto la violenza, la vita ha vinto l’ultimo nemico che è la morte. Ecco perché l’augurio che faccio per la Pasqua è quello che la speranza non solo non muoia, ma possa risorgere e possa invadere il cuore di tutti.

Lungro, 21 marzo 2013

 

+ Donato Oliverio

Vescovo

Circolare del Vescovo Donato, 7 marzo 2013

Al Rev.mo Clero,

alle Religiose e Fedeli laici

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Carissimi,

una delle vie che la Quaresima ci invita a percorrere, come parte del cammino della vita e come preparazione alla gioia della Pasqua, è il pentimento che trova il compimento alla fine della Quaresima, “Ora che abbiamo raggiunto la seconda metà del digiuno, fa’ che rendiamo manifesto l’inizio della vita divina; e quando saremo arrivati alla fine del nostro sforzo, potremo ricevere la beatitudine che non viene mai meno”. Il giovedì della quinta settimana, al Mattutino, udiamo ancora il Grande Canone di S. Andrea di Creta.

La Domenica quarta sta sotto il titolo di S. Giovanni Climaco, il Padre autore della celebre “Scala del Paradiso”, eremita, poi abate del monastero greco del Sinai (649). Come si va al Paradiso? Cristo Signore è l’unico che come Via Verità e Vita possa indicarlo: con la fede del padre del giovane epilettico: lettura di Mc. 9,17-31, che i discepoli non possono curare, e per il quale occorre preghiera e digiuno, proprio quella preghiera e quel digiuno che Cristo ha vissuto per noi.

Maria Egiziaca è la figura proposta nella Domenica quinta, quale figura della perfetta penitente. L’Evangelo è Mc. 10, 32-45, cioè il secondo annuncio della Passione e Resurrezione di Cristo, e con la disputa dei fratelli Giacomo e Giovanni per occupare i primi posti nel regno di Cristo. Cristo insegna che chi vuole essere primo deve farsi servo dei fratelli, come lui si è fatto, il Figlio dell’uomo regale venuto a “dare la sua vita in riscatto dei molti”.

Coronamento degno è la Domenica delle Palme, che introduce già nell’atmosfera tesa della Grande Settimana. La Chiesa rilegge tutto questo in chiave drammatica attraverso i tropari, che pongono in bocca ai fedeli i sentimenti veri che debbono animare la fede.

Forse la migliore sintesi ci è offerta dai due Apolitytikia del Vespro della Domenica delle Palme, che insieme con il Kontàkion sono cantati nella Liturgia della Domenica stessa:

Prima della tua Passione

hai fatto risorgere Lazzaro dai morti, o Cristo Dio,

per confermare la fede nella comune resurrezione.

Perciò anche noi come i fanciulli, portando simboli di vittoria,

gridiamo a te, Vincitore della morte:

Osanna nel più alto dei cieli,

benedetto Colui che viene nel Nome del Signore.

La Quaresima così sfocia naturalmente nel Mistero della Pasqua, che è Morte e Resurrezione del Signore, è dono dello Spirito, è Ascensione al Padre, è dono dello Spirito della Vita, è presenza indefettibile  agli Apostoli ed a noi con essi, è promessa della Seconda e Terribile Venuta. Celebrata nella Parola e nell’Eucaristia della Chiesa, che “accettata la Croce” segue il Signore dovunque egli vada.

PAPA BENEDETTO XVI “Un umile operaio nella vigna del Signore” e le CHIESE ORIENTALI CATTOLICHE

Papa Benedetto XVI , nel mese di novembre 2011, chiede di pregare incessantemente  per le Chiese Orientali Cattoliche: “affinchè la loro venerabile tradizione sia conosciuta e stimata quale ricchezza spirituale per tutta la Chiesa”.

“Le Chiese Orientali Cattoliche hanno il compito particolare di promuovere l’unità tra i cristiani, in particolare con gli ortodossi”, ha affermato Benedetto XVI, il 15 dicembre 2006.

A vent’anni dalla promulgazione del Codice dei Canoni della Chiese Orientali, il 9 ottobre 2010 Benedetto XVI ha detto: “In proposito, i sacri canones della Chiesa antica, che ispirano la vigente codificazione orientale, stimolano tutte le Chiese orientali a conservare la propria identità, che è allo stesso tempo orientale e cattolica. Nel mantenere la comunione cattolica, le Chiese orientali cattoliche non intendevano affatto rinnegare la fedeltà alla loro tradizione. Come più volte è stato ribadito, la già realizzata unione piena delle Chiese orientali cattoliche con la Chiesa di Roma non deve comportare per esse una diminuzione nella coscienza della propria autenticità ed originalità.

Pertanto, compito di tutte le Chiese orientali cattoliche è quello di conservare il comune patrimonio disciplinare e alimentare le tradizioni proprie, ricchezza per tutta la Chiesa. Inoltre gli stessi sacri canoni dei primi secoli della Chiesa costituiscono in larga misura il fondamentale e medesimo patrimonio di disciplina canonica che regola anche le Chiese ortodosse. Pertanto, le Chiese Orientali Cattoliche possono offrire un peculiare e rilevante contributo al cammino ecumenico”.

“Testimoni viventi delle origini”: con queste parole Benedetto XVI ha definito il ruolo centrale delle Chiese Orientali Cattoliche, il 9 giugno 2007, precisando che “senza un costante rapporto con la tradizione delle origini”, “non c’è futuro per la Chiesa di Cristo”. “Sono in particolare le Chiese Orientali – ha spiegato il Papa – a custodire l’eco del primo annuncio evangelico… Il loro patrimonio spirituale, radicato nell’insegnamento degli Apostoli e dei Padri ha generato venerabili tradizioni liturgiche, teologiche e disciplinari, mostrando la capacità del ‘pensiero di Cristo’ di fecondare le culture e la storia”. Esprimendo quindi “vicinanza” e “profonda considerazione” per le Chiese Orientali Cattoliche, Benedetto XVI ha raccontato di aver intrapreso, sulla scia dei suoi predecessori, un pellegrinaggio ideale “verso il cuore dell’Oriente”. Per questo motivo – ha spiegato – ha assunto il nome di un Papa, Benedetto XV, “che tanto amò l’Oriente” e che 94 anni fa istituì l’Eparchia di Lungro degli Italo-Albanesi.

Queste e altre considerazioni per dire: Grazie Papa Benedetto XVI.

COLLETTA PER LE OPERE DELLA TERRA SANTA

Il 26 febbraio 2013, in vista della tradizionale Colletta di Quaresima in favore dei cristiani di Terra Santa, il Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, il Cardinale Leonardo Sandri, ha fatto pervenire una lettera all’episcopato della Chiesa Cattolica.

Un testo che invita i vescovi a promuovere nelle proprie diocesi, in occasione del Venerdì Santo, che quest’anno cade il 29 marzo, una raccolta di offerte interamente destinata ai cristiani di Terra Santa. La Colletta del Venerdì Santo è essenziale per la vita dei cristiani del Medio Oriente che, dove vivono, sono una minoranza spesso discriminata. Infatti, si tratta del più tangibile segno di solidarietà che noi cristiani d’Occidente possiamo manifestare loro; i soldi raccolti vengono utilizzati anche per l’aiuto alle famiglie in difficoltà e per le esigenze di anziani e bambini.

In questo Anno della fede la Chiesa cerca di rispondere con segni concreti, alla bruciante sete di libertà dei popoli del Medio Oriente.

 PELLEGRINAGGIO DIOCESANO A ROMA

In occasione dell’Anno della Fede l’Eparchia di Lungro si recherà a Roma, in pellegrinaggio, per pregare e confessare la fede sulla tomba degli Apostoli Pietro e Paolo e per salutare il nuovo Papa.

Il pellegrinaggio – guidato da me sottoscritto, accompagnato dai presbiteri  – si terrà dal 21 al 22 maggio c.a. e raccoglierà uno dei suggerimenti pastorali dati dalla Congregazione per la dottrina della fede per vivere bene questo anno speciale. “Nell’Anno della fede occorre incoraggiare i pellegrinaggi dei fedeli alla Sede di Pietro, per professarvi la fede in Dio Padre, Figlio e Spirito Santo, unendosi con colui che è chiamato a confermare nella fede i suoi fratelli”.

GIORNATA DELLA GIOVENTÙ

Martedì 25 giugno c.a. ci diamo appuntamento a S. Cosmo Albanese per la XXVIII Giornata Diocesana della Gioventù.

“Andate e fate miei discepoli tutti i popoli” (Mt. 28,19).

L’Ufficio per la pastorale giovanile propone un itinerario di incontri da concordare, che accompagnerà la preparazione di questa giornata ma, soprattutto, aiuterà ad approfondire la dimensione missionaria come parte integrante della vita di fede dei giovani cristiani.

 RITIRO DEL CLERO

Giovedì 21 marzo, con inizio alle ore 9,30, si terrà il Ritiro di Clero nella Parrocchia “S. Giovanni Battista” ad Acquaformosa, Chiesa Madonna della Misericordia, con la meditazione tenuta da P. Pino Stancari. Invoco su ciascuno di Voi e sulle Vostre Comunità la Benedizione del Signore, augurando la Pace del Signore Risorto.

 

Lungro, 07 marzo 2013

 

+ Donato Oliverio

Vescovo

Circolare del Vescovo Donato, 11 gennaio 2013

Al Rev.mo Clero,

 alle Religiose e Fedeli laici

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Carissimi,

ogni Anno Nuovo porta con sé l’attesa di un mondo migliore. In tale prospettiva, preghiamo il Signore Dio, di concederci la concordia e la pace. Il testo del Messaggio del Santo Padre per la 46° Giornata Mondiale della pace ha per tema: “Beati gli operatori di pace”. Rileviamo la concretezza del messaggio di Benedetto XVI, che è estremamente aderente alla realtà. Il Papa constata l’esistenza di molteplici operatori di pace, in mezzo a tanti conflitti, tensioni e violenze nel mondo; nella spiegazione della beatitudine evangelica “beati gli operatori di pace”, sottolinea come si tratti di una promessa che è certezza, in quanto proviene da Dio, che già si realizza in questa vita. Indica il Papa chiaramente cosa devono fare gli operatori di pace: promuovere e difendere la vita nella sua integralità, quindi in tutte le dimensioni della persona umana; richiama l’attenzione sui problemi più urgenti, la retta visione del matrimonio, il diritto all’obiezione di coscienza, la libertà religiosa, la questione del lavoro e della disoccupazione, la crisi finanziaria, il ruolo della famiglia nell’educazione. L’aspetto educativo-pedagogico sta sempre a cuore alla Chiesa, la quale ha fra i suoi compiti quello di “formare le coscienze”.

IL PRESIDENTE DELL’AZIONE CATTOLICA ITALIANA HA VISITATO L’EPARCHIA DI LUNGRO

Martedì 8 gennaio 2013, attorniato dagli associati dell’Azione Cattolica della nostra Eparchia e da un buon numero di presbiteri che ringrazio, ho accolto, nella Cattedrale di S. Nicola di Mira, il Presidente dell’Azione Cattolica Italiana, Prof. Franco MIANO.

Ringrazio la Prof.ssa Domenica MARTINO, Presidente Diocesana AC.

Ho rivolto al Presidente i più sentiti ringraziamenti, a nome di tutti i fedeli della nostra Eparchia, per il lavoro che quotidianamente svolge a favore dell’AC e che la sua visita possa essere di arricchimento per le nostre comunità.

L’augurio è che la presenza dell’AC nella nostra Eparchia, che è significativa, possa contribuire a rinnovare il volto missionario della nostra Chiesa, a iniziare dalle nostre parrocchie e che in ogni comunità possa nascere e crescere l’AC.

 SETTIMANA DI PREGHIERA PER L’UNITÀ DEI CRISTIANI

18-25 gennaio 2013

“Quel che esige il Signore da noi” (cfr. Michea 6, 6-8)

Quest’anno la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani ci invita a riflettere sull’importantissimo e ben noto testo del profeta Michea: “…In realtà il Signore ha insegnato agli uomini quel che è bene quel che esige da noi: praticare la giustizia, ricercare la bontà e vivere con umiltà davanti al nostro Dio”.

Noi, come seguaci del “Dio della vita e della pace”, secondo l’Innologia dell’Oriente cristiano, dobbiamo camminare nel sentiero della giustizia, della misericordia e dell’umiltà.

“Come coinvolgimento dell’intera Eparchia, si celebri regolarmente in ogni comunità parrocchiale la settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, adeguatamente preparata nel corso dell’anno con eventuali conferenze, gruppi di studio sugli altri cristiani e possibilmente con qualche presenza di fratelli non cattolici” (Sinodo Diocesano n° 305).

Domenica 20 gennaio a partire dalle ore 10,45

sarà trasmessa su RAI UNO dalla Cattedrale di Lungro,

la Divina Liturgia di S. Giovanni Crisostomo.

Siamo grati alla Conferenza Episcopale Italiana.

 

PENA CANONICA DI SOSPENSIONE TEMPORANEA NEI RIGUARDI DEL SACERDOTE GODINO FRANCESCO

In data 3 gennaio 2013 ho convocato il Consiglio Presbiterale Diocesano per trattare il doloroso caso del sacerdote Francesco Godino. Ho portato a conoscenza dei membri del Consiglio le lettere che gli ho scritto, nelle quali l’ho ammonito con fermezza e rimproverato paternamente, con la speranza di vederlo rientrare in sé stesso, come uomo, come battezzato, come sposo, come presbitero di questa Chiesa.

Ho dovuto dolorosamente prendere atto che gli sforzi attuati non sono risultati fruttuosi e che l’aiuto che gli è stato offerto non è valso a riportarlo sulla buona strada di un luminoso esempio di vita familiare e sacerdotale.

Visto e considerato che ha abbandonato sua moglie e non si è voluto ricongiungere ad essa e che si è allontanato dal luogo di missione, la Parrocchia Santa Maria di Costantinopoli di Macchia Albanese, provocando grave sconcerto dei fedeli, ho deciso di sospenderlo a divinis fino a quando non si ricongiungerà con colei che il Signore gli ha donato come corona e che lui ha accettato liberamente e consapevolmente e che gli ha donato l’imprescindibile consenso per accedere all’Ordine sacro.

IMEROLOGHION 2013

L’Eparchia di Lungro ha già messo in circolazione l’Imerologhion 2013, l’Ordo bizantino che regola le celebrazioni quotidiane dell’intero anno liturgico. È un servizio prezioso che l’Ufficio Liturgico Eparchiale rende alla Comunità. Quest’anno con una veste nuova.

Inoltre, in occasione dell’Anno della Fede – Viti i Besёs – una edizione tascabile dell’Imerologhion consente a chi lo utilizza di essere in sintonia con la vita della Chiesa e, ovunque ci si trova, di lodare il Signore in unione coi Santi venerati nel Calendario della nostra Chiesa bizantina e le preghiere di santificazione dei vari momenti della giornata.

Ringrazio Papàs Arcangelo Capparelli, direttore dell’ufficio liturgico eparchiale.

RADUNO DEI CATECHISTI DIOCESANI

Sabato 2 febbraio, Presentazione di Nostro Signore Gesù Cristo al Tempio, sono convocati in Cattedrale tutti i catechisti della Diocesi, alle ore 16,00.

Sarà un’occasione per ricordare il ventesimo anniversario della pubblicazione del Catechismo della Chiesa Cattolica con la consegna del compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica ed il mandato catechistico; inoltre per meglio valorizzare strumenti catechistici nell’ottica orientale consegneremo ai nostri catechisti un sussidio come strumento utile per il loro servizio alla Parola: Il Credo Niceno-Costantinopolitano.

Si auspica un rinnovato impegno da parte dell’Ufficio Catechistico che ha il dovere di curare la formazione dei catechisti sul piano dei contenuti della fede.

GIORNATA DEL MALATO

“Va e anche tu fa’ lo stesso” è il tema scelto dal Santo Padre per il Messaggio in occasione della XXI Giornata Mondiale del Malato.

Noi celebriamo la Giornata, Domenica 10 febbraio, alle ore 16,00 nel Santuario dei Ss. Medici Cosma e Damiano con l’Ufficio del Vespro.

RITIRO DEL CLERO

Giovedì 31 gennaio, nella Chiesa di San Girolamo di Castrovillari, con inizio alle ore 9,30 avrà luogo il Ritiro di Clero assieme ai Sacerdoti della Diocesi di Cassano all’Jonio.

Raccomando di partecipare, dando testimonianza di comunione e amore fraterno.

Sin d’ora ringraziamo Mons. Nunzio Galantino, per l’ospitalità e per la benevolenza, con il quale manteniamo una comunione affettiva ed effettiva.

 

Invoco su ciascuno di Voi e sulle Vostre Comunità la benedizione del Signore.

Lungro, 11 gennaio 2013

 

+ Donato Oliverio

Vescovo

Circolare del Vescovo Donato, 11 dicembre 2012

Al Rev.mo Clero,

alle Religiose e Fedeli laici

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Carissimi,

avvicinandosi a celebrare le imminenti grandi festività, auguro di vero cuore una partecipazione piena alla “grande Gioia”, annunciata dall’Angelo per la Nascita di Gesù Cristo.

Il Natale di Gesù Cristo richiama al credente la propria redenzione. Le espressioni di gioia e di festa che assumono multiformi colorazioni popolari secondo i diversi paesi, mi auguro che accentuino il mistero della “benevolenza” di Dio.

Nell’indagare le ragioni della incarnazione del Verbo di Dio, che “per noi uomini e per la nostra salvezza discese dai cieli e si fece uomo”, i Santi Padri scrivono che “Noi siamo stati il motivo della sua incarnazione”.

Per ristabilire l’uomo ad immagine e somiglianza di Dio, era necessario restaurare nell’uomo l’immagine di Dio e trasfigurarlo a sua somiglianza. “Perciò venne personalmente il Verbo di Dio, come immagine del Padre, per riformare l’uomo secondo l’immagine divina”. Appunto per questo egli prese un corpo mortale, per poter distruggere in sé stesso la morte e così gli uomini potessero essere rinnovati ad immagine di Dio.

La celebrazione del Natale pertanto ci riporta al centro del mistero cristiano e ci ripropone la vocazione divina, che è quella dei figli di Dio, redenti a prezzo del sangue di Cristo e destinati a vivere in “novità di vita”.

L’incarnazione del Verbo di Dio “per rialzare l’icona decaduta dell’uomo” (Apolytikion della Vigilia di Natale) offre la prospettiva essenziale di un nuovo comportamento nei rapporti fra le persone e le comunità. L’uomo restaurato a immagine di Dio è destinato a diventare a sua somiglianza, a “crescere”, secondo l’espressione di S. Paolo, secondo la “misura” di Cristo stesso, vera Immagine di Dio.

CONFESSO LA MIA FEDE

Il Credo Niceno-Costantinopolitano

La nostra Eparchia ha scelto il Simbolo Niceno-Costantinopolitano come riferimento all’Anno della Fede che Papa Benedetto XVI ha promulgato per tutte le Chiese nel cinquantesimo anniversario dell’apertura del Concilio Ecumenico Vaticano II.

Abbiamo preparato un sussidio che consegniamo ai nostri catechisti come uno strumento utile per il loro servizio alla Parola, un modello nell’ottica orientale di introduzione alla fede.

È il nostro contributo secondo le peculiarità della tradizione che viviamo e che ci rende compagni di viaggio di tanti nostri fratelli nel mondo.

Ringrazio il diacono Luigi Fioriti che ha curato l’edizione, e Fr. Roberto dei Fratelli delle Scuole Cristiane che ha realizzato le tavole.

RITIRO DEL CLERO

Giovedì 20 dicembre, con inizio alle ore 9,30 si terrà il Ritiro di Clero nella Parrocchia “S. Giovanni Battista” ad Acquaformosa, Chiesa Madonna della Misericordia, con la meditazione tenuta da P. Carmelo Giuffrida sj.

 

Invoco su ciascuno di Voi e sulle Vostre Comunità la Benedizione del Signore.

Lungro, 11 dicembre 2012

 

+ Donato Oliverio

Vescovo

Messaggio Natale 2012 del Vescovo Donato

Lettera al Popolo di Dio dell’Eparchia di Lungro per il Santo Natale

Nascesti dalla Vergine, o Cristo,

Sole di giustizia!

E la stella Ti rivelò nella grotta

che ospitava l’Incontenibile,

guidando i Magi

a prostrarsi dinnanzi a Te.

Con essi anche noi Ti magnifichiamo,

o Datore di vita, e diciamo:

“Gloria a Te”! (dal Vespro di Natale)

La festa del Santo Natale è patrimonio dei cristiani delle diverse denominazioni, dei loro riti e delle loro tradizioni teologiche, liturgiche, iconografiche e popolari. Noi tutti accogliamo nel giorno di tale festa il Salvatore e Redentore la cui nascita, quella che avvenne un tempo a Betlemme e che segnò il suo ingresso nella nostra storia, continua a celebrarsi nel mistero, per portare a compimento l’economia della salvezza individuale e collettiva dell’umanità e del creato.

Molto sentita a livello popolare, la ricorrenza del Natale corre però il rischio di perdere il suo senso forte per diventare occasione di festeggiamenti solo esterni. La Chiesa pertanto, da madre vigile e maestra, viene in aiuto ai suoi figli affinché sintonizzino il loro cuore e la loro memoria sulla dimensione spirituale e teologica di un evento di cui essi stessi sono beneficiari e di cui sono chiamati ad essere anche attori.

Il cibo che la Chiesa propone, a questo scopo, per un sano ed efficace nutrimento è la sua liturgia. Pazientemente costruita attraverso i secoli dai Padri, essa è la voce perenne della Tradizione. La liturgia offre due alimenti: il primo, fatto di testi biblici e di testi patristici il più delle volte in bellissimi versi, è contenuto nei libri liturgici; il secondo, fatto di immagini e di icone, rallegra della sua bellezza il cuore e la mente dei fedeli.

Mi viene spontaneo pensare alla gioia che è il Natale: “Ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo,…” (Lc. 2,10)

È triste che un cristiano non si lasci permeare da questo frutto dello Spirito. Natale è la festa della gioia grande, poiché da questo fatto si realizzerà la salvezza per l’umanità intera. La festa del Natale è la festa del Dio con noi; allora scoppia la gioia, la gioia vera, quella grande, unica, assoluta. Dio con noi, per sempre che non ci lascia più: l’umanità non è più sola; ecco il motivo dell’esplosione di gioia.

Senza dubbio l’esistenza umana, anche in questo Natale 2012, è sintesi realistica di gioia e di dolore, di fatica e di speranza; l’anno passato è stato davvero difficile. La crisi attanaglia tutti. Chiediamo a Dio che benedica noi tutti perché il tempo della crisi possa significare non un momento di sconfitta, ma di rinascita. Il mistero del Natale è mistero di rinascita, è invito pressante a non vivere per noi stessi.

“…oggi nella città di Davide vi è nato un Salvatore…Andiamo fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere”. E “senza indugio” si avviarono verso quel Bambino. E lo trovarono: “E trovarono Maria e Giuseppe e il Bambino adagiato nella mangiatoia” Quei pastori sono un esempio per tutti noi.

Il Natale, da parte nostra, deve essere appunto quello dei pastori, ossia muoverci verso quel Bambino, andare a vederlo. Davanti ai nostri occhi c’è quel Bambino che la madre Chiesa ci presenta. Non restiamo dove siamo, non lasciamoci trascinare dall’abitudine. Muoviamoci verso quel Bambino e accogliamolo nel cuore. Natale significa perciò far rinascere Cristo nei nostri cuori, ossia far rinascere in noi l’amore. Mentre l’indifferenza, l’inimicizia, l’odio e la violenza sembrano crescere sempre più, abbiamo bisogno del Natale, ossia che rinasca l’amore, che rinasca la solidarietà, la fraternità tra le persone e tra i popoli. E’ questo il Natale di cui noi e il mondo abbiamo bisogno. Per quei pastori fu davvero straordinario. Quel Natale cambiò la loro vita, sentirono la gioia di essere amati, cercati da Dio. Per questo l’evangelista nota che se ne tornarono pieni di gioia glorificando e lodando Dio per quello che avevano visto e udito.

È questo il Natale che auguro a tutti voi, a ciascuno di voi.

Buon Natale e Buon Anno ricolmo di bontà e di gioia nell’amore.

Natale 2012

 

+ Donato Oliverio

Vescovo

Circolare del Vescovo Donato, 7 novembre 2012

Al Rev.mo Clero,

alle Religiose e Fedeli laici

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Carissimi,

dopo quattro mesi di servizio episcopale, e dopo i numerosi incontri personali e comunitari che hanno intensificato la nostra condivisione, voglio ancora una volta rinnovare il mio grazie al Signore per il Vostro servizio generoso, che oggi deve affrontare notevoli difficoltà: conosco la fatica del ministero pastorale, l’amarezza che talvolta rimane dentro di fronte alla rete vuota dopo una notte di pesca. Voglio incoraggiarVi a prendere ancora il largo, e con rinnovata fiducia nella potenza dello Spirito Santo che nell’ordinazione presbiterale abbiamo ricevuto come fonte del nostro Sacerdozio ministeriale: “…riempi del dono del tuo Spirito Santo questi tuoi servi che ti sei compiaciuto di promuovere al grado del presbiterato affinchè diventino degni di stare senza macchia davanti al tuo Altare, di annunciare il Vangelo, di celebrare la parola della tua verità, di rinnovare il tuo popolo….”.

Non dobbiamo mai dimenticare che la gratitudine al Signore si può e si deve tradurre in una testimonianza gioiosa, che è un aspetto qualificante della pastorale vocazionale della vita di un prete.

È interessante notare una preoccupazione crescente che si avverte all’interno delle nostre comunità: quella di avere Sacerdoti che siano vere guide spirituali e padri nella fede, mediante l’annuncio competente e innamorato della Parola di Dio, la celebrazione vissuta della Divina Liturgia e dei Sacramenti, la guida autorevole della comunità, la prontezza all’ascolto e all’accompagnamento spirituale di giovani e meno giovani. Per noi presbiteri, quest’attesa di tanti fedeli laici non può che essere invito a un serio esame di coscienza. Senza dubbio la risposta a questa problematica richiede una rinnovata assunzione di responsabilità da parte di ciascun presbitero. Però è chiaro che dobbiamo sostenerci a vicenda, mediante iniziative pastorali già collaudate.

Concludo raccomandando come mezzo sicuro e indispensabile per il cammino di santità sacerdotale la confessione regolare e accurata, che salverà il sacerdozio dalla superficialità, dalle illusioni e dalla tiepidezza.

SINODO DEI VESCOVI E NUOVA EVANGELIZZAZIONE

Tra gli autorevoli interventi dei Padri Sinodali emerge l’intervento pronunciato da S. Em. il Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali. Il cardinale, facendo riferimento ai nn. 74 e 75 dell’Instrumentum laboris, ha ringraziato il Santo Padre per aver introdotto le Chiese orientali cattoliche al Sinodo sulla nuova evangelizzazione col dono dell’Esortazione apostolica Ecclesia in Medio Oriente.

“Le Chiese Orientali, sottolinea il porporato, sono riconosciute come ‘testimoni viventi delle origini’ dal Concilio stesso (Orientalium Ecclesiarum, 1).

Il Beato Giovanni Paolo II le ha presentate come secondo polmone dell’unico Corpo di Cristo e Papa Benedetto le ha segnalate come portatrici dell’autenticità cristiana per la Chiesa intera, la quale guarda con sicurezza al futuro solo se rimane ancorata a ciò che è ‘fin dal principio’. Esse non possono rinunciare alla piena configurazione ecclesiale che il Concilio ha loro assicurato, e nemmeno alla specifica missione dell’unità di tutti i discepoli di Cristo, specie orientali, loro affidata. Col sostegno del Santo Padre e della nostra Congregazione, si prodigheranno, pertanto, affinchè siano loro accordate ovunque le formule di presenza e di giurisdizione almeno essenziali, in attesa di quelle più adeguate… Grazie, confratelli latini, per l’accoglienza che riservate agli orientali Cattolici come protagonisti della nuova evangelizzazione. Desideriamo che essi siano fino in fondo se stessi, con la loro articolazione spirituale, rituale e disciplinare. A bene di tutti crescerà prorompente l’opera dello Spirito, l’unico garante della piena unità nella pluriformità”.

CONVEGNO AVIS REGIONE CALABRIA

Nel quadro del programma per l’Anno della Fede, l’Eparchia di Lungro e il Presidente AVIS di Lungro, Dott. Gennaro BENARDINO, hanno organizzato per Sabato 17 novembre, ore 16,30 un convegno a più voci, nel Cinema Parrocchiale di Acquaformosa, su: Donatori di Sangue, Testimoni di Fede.

L’Associazione Volontari Italiani del Sangue AVIS, ha contribuito a sviluppare nella coscienza sociale sentimenti di altruismo e generosità attraverso la donazione del sangue come atto di umana solidarietà ed esemplare dovere civico. Con l’opera spontanea dei suoi aderenti ha gettato il seme del moderno volontariato.

SENSIBILIZZAZIONE OFFERTE DEDUCIBILI

Le parrocchie hanno ricevuto i manifesti e i pieghevoli illustrativi con gli appositi bollettini di conto corrente postale per i fedeli che vogliono effettuare l’offerta per il sostentamento del clero. Ricordiamo ai fedeli che l’offerta per il sostentamento del clero, deducibile dalla dichiarazione dei redditi, è una via di condivisione fraterna.

INCONTRO DEI VESCOVI CATTOLICI ORIENTALI D’EUROPA

A metà novembre mi recherò a Zagabria per l’incontro annuale dei Vescovi Cattolici Orientali d’Europa che si svolgerà nei giorni 22-25 novembre a Zagabria e Križevci. Le sedute si svolgeranno nella sede della Conferenza Episcopale di Croazia.

RITIRO DEL CLERO

Giovedì 29 novembre, con inizio alle ore 9,30, si terrà il Ritiro di Clero nella Parrocchia “S. Giovanni Battista” ad Acquaformosa, Chiesa Madonna della Misericordia, con la meditazione tenuta da P. Carmelo Giuffrida sj.

Il Sindaco del Comune di S. Basile ha disposto con l’ordinanza n° 28/2012 la chiusura immediata delle Chiesa di Santa Maria Odigitria ed annessi locali per la salvaguardia della pubblica incolumità, essendosi verificato un evento sismico di magnitudo 5,0 in data 26.10.2012, che ha interessato il territorio del Comune di S. Basile.

 

Invoco su ciascuno di Voi e sulle Vostre Comunità la Benedizione del Signore.

Lungro, 07 novembre 2012

 

+ Donato Oliverio

Vescovo

Circolare del Vescovo Donato, 5 ottobre 2012

Al Rev.mo Clero,

 alle Religiose e Fedeli laici

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Carissimi,

siamo all’inizio di un nuovo anno pastorale. Il tempo scorre inarrestabile. E in questo scorrere incessante il Signore ci dona sempre la sua grazia. La Provvidenza Divina, infatti, ci concede ancora una volta l’occasione per fare del bene. Ognuno è chiamato a scoprire nella propria esistenza i doni di Dio, gli stimoli al bene, alla conversione personale, alla crescita nella vita di fede e di preghiera, ad una carità più vera: in una parola, alla santità.

Ma siamo anche chiamati come Chiesa a riconoscere il dono di Dio per guardare avanti con fiducia e nel segno di una rinnovata generosità: per camminare dietro a Lui, sui suoi sentieri.

In questi primi mesi del mio ministero episcopale a Lungro, ho cercato di mettermi in ascolto dello Spirito in modo molto semplice, come la Chiesa insegna: penso all’incontro con i Presbiteri, personalmente; con le comunità cristiane nelle Parrocchie dove mi sono recato. E non posso dimenticare le parole che il Santo Padre ha rivolto ai nuovi Vescovi partecipanti al convegno promosso dalle Congregazioni per i Vescovi e per le Chiese Orientali: “…siete chiamati a favorire e alimentare la comunione e la collaborazione tra tutte le realtà delle vostre diocesi. La carità vi spinga ad essere vicini ai vostri sacerdoti, con quell’amore paterno che sa sostenere, incoraggiare e perdonare. Siate particolarmente vicini alle famiglie…”.

La realtà che s’impone all’attenzione di tutti è il matrimonio e la famiglia, da sempre nucleo portante della convivenza. Per i cristiani, è segno del grande mistero sponsale che unisce Cristo e la Chiesa, Dio e l’umanità intera, in un vincolo di fedeltà e d’amore fino al dono della vita: “Questo mistero è grande; lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa” (Ef. 5,32).

“La famiglia cristiana in particolare è più che mai messa di fronte alla questione della sua identità profonda. Difatti, le proprietà essenziali del matrimonio sacramentale ed il modello cristiano della famiglia, della sessualità e dell’amore sono ai nostri giorni, se non contestati, almeno incompresi da certi fedeli. Vi è la tentazione di appropriarsi dei modelli contrari al Vangelo, veicolati da una certa cultura contemporanea, diffusa dappertutto nel mondo. L’amore coniugale è inserito nell’Alleanza definitiva tra Dio e il suo popolo, pienamente sigillata nel sacrificio della croce. Il suo carattere di dono reciproco di sé all’altro fino al martirio, è manifesto in alcune Chiese d’Oriente, dove ciascuno dei fidanzati riceve l’altro per “corona” durante la cerimonia del matrimonio, chiamata a giusto titolo ufficio dell’incoronazione. L’amore coniugale non è l’opera di un momento, ma il progetto paziente di tutta una vita”. (Benedetto XVI, Esortazione Apostolica Postsinodale, Ecclesia in Medio Oriente, 2012).

GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE

La Giornata Missionaria Mondiale, quest’anno si celebra domenica 21 ottobre, sul tema: “Chiamati a far risplendere la Parola di verità” (Lett. ap. Porta fidei, 6). Nel messaggio per la prossima Giornata Missionaria il Santo Padre ha voluto ricordare che la fede è un dono da accogliere nel cuore e nella vita, e di cui ringraziare sempre il Signore. Ma la fede è data perché sia condivisa; un talento consegnato perché porti frutto; una luce cui non è concesso di rimanere nascosta. La fede è il dono più importante che ci è stato fatto nella vita: non possiamo tenerlo solo per noi. “Tutti… hanno il diritto di conoscere il valore di tale dono e di accedervi”.

La celebrazione di tale Giornata quest’anno si carica di un significato tutto particolare. La ricorrenza del 50° anniversario dell’inizio del Concilio Vaticano II, l’apertura dell’Anno della Fede e il Sinodo dei Vescovi sul tema della nuova evangelizzazione concorrono a riaffermare la volontà della Chiesa di impegnarsi con maggiore coraggio e ardore nella missio ad gentes perché il Vangelo giunga fino agli estremi confini della terra.

Vi ricordo di trasmettere le offerte raccolte nella terza domenica di ottobre a questo Ufficio di Curia che provvederà a inoltrarle a Roma entro la fine dell’anno.

ORDINAZIONI PRESBITERALI

Come già annunciato, Domenica 14 ottobre c.a., – alle ore 10,00 – dei Santi padri del VII Concilio Ecumenico, conferirò l’ordinazione presbiterale al Diacono Angelo PRESTIGIACOMO, nella Parrocchia “S. Maria Assunta in Cielo” di Firmo.

Sabato 10 novembre c.a., – alle ore 10,00 – conferirò l’ordinazione presbiterale al Diacono Sergio STRAFACE, nella Parrocchia “S. Demetrio Megalomartire” di S. Demetrio Corone.

Accompagniamo con la preghiera il cammino degli ordinandi perché lo Spirito Santo li renda degni ministri dell’Altare e fedeli servitori del popolo di Dio.

RITIRO DEL CLERO

Giovedì 25 ottobre, nella Casa del Clero di S. Basile, alle ore 9,30 avrà inizio il Ritiro di Clero con la preghiera dell’Ora canonica; seguirà la meditazione che sarà tenuta da P. Pino Stancari.

 

In comunione di preghiera, con affetto vi benedico.

Lungro, 5 ottobre 2012

 

+ Donato Oliverio

Vescovo

Circolare del Vescovo Donato, 16 luglio 2012

Al Rev.mo Clero,

 alle Religiose e Fedeli laici

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Carissimi,

un saluto cordiale ed affettuoso accompagnato da rispetto e stima per tutti voi.

Sono grato a voi delle tante espressioni di affetto e di vicinanza espresse nei miei confronti fin dalla notizia della mia nomina a vostro Pastore.

Grazie pure della calorosa ed amichevole accoglienza che ho ricevuto in Cattedrale, significata dall’abbraccio fraterno nello stile del Cristo che chiama “amici” i suoi discepoli.

Mi sento veramente sostenuto dalla vostra stima, riconoscente per i preziosi consigli ed osservazioni costruttive che mi avete fatto. Conosco la realtà interna dell’Eparchia, con le sue luci e le sue ombre, le sue gioie e le sue preoccupazioni.

Sono ammirato per il lavoro che quotidianamente svolgete, tra il nostro popolo, che vi ama e vi vuole sempre più impegnati nell’evangelizzazione e nuova evangelizzazione.

Siate, innanzitutto, fieri e lieti del vostro servizio, pur con tutti i limiti e le fragilità. I Presbiteri anziani siano riconoscenti a Dio per i tanti, decisivi anni della loro vita donata al Signore e alla comunità. Dio premia oltre nostro calcolo ed è Lui che feconda il nostro lavoro ben al di là dei nostri bilanci.

I Presbiteri giovani offrano con gioia le loro energie, ma nell’umiltà e nella gratuità di un servizio affidatoci, memori sempre che “senza di lui non potremo far nulla”.

Le energie poi potranno crescere nella misura in cui sapremo collaborare uno con l’altro. Pronti ad aiutare ed aperti sempre a programmare insieme le iniziative per la gioia di tutti.

Poi, aumentando la qualità della nostra testimonianza. Spesso, si parla più con i fatti che con le parole. Un sorriso, un gesto di accoglienza, una parola ben misurata, uno stile di vita sobrio ed essenziale, la chiarezza di obiettivi pastorali anche nelle situazioni più complicate, tutto questo creerà delle testimonianze efficaci e solide.

Infine, uno stile pastorale che affronti il futuro in termini nuovi.

NOMINA DEL PROTOSINCELLO

Dovendo costituire il Protosincello=Vicario generale, perché presti aiuto al Vescovo eparchiale nel governo dell’intera Eparchia, in data 15 luglio c.m., a norma del CCEO cann. 245-247 e del diritto particolare art. 467 del II Sinodo Intereparchiale, ho nominato mio Vicario Generale il Protopresbitero Pietro Lanza.

Lo conosco come persona degna di fiducia per rettitudine, raccomandabile per sana dottrina, prudenza ed esperienza amministrativa pluridecennale e provato equilibrio.

ORDINAZIONI SACRE

Domenica 14 ottobre c.a., dei Santi Padri del VII Concilio Ecumenico, conferirò l’ordinazione presbiterale al Diacono Angelo PRESTIGIACOMO, nella Parrocchia “S. Maria Assunta in Cielo” di Firmo.

Sabato 10 novembre c.a., conferirò l’ordinazione presbiterale al Diacono Sergio STRAFACE, nella Parrocchia “S. Demetrio Megalomartire” di S. Demetrio Corone.

 

XXV ASSEMBLEA ANNUALE DIOCESANA

e Corso di Aggiornamento Teologico

ICONOSTASI E LITURGIA CELESTE

Una prospettiva cattolica orientale per la nuova evangelizzazione

III sessione del Convegno internazionale

29-31 agosto 2012 – S. Cosmo Albanese

Vi invito a prendere parte alla terza sessione del Convegno Internazionale “Iconostasi e Liturgia Celeste. Una prospettiva cattolica orientale per la nuova evangelizzazione”, che si terrà in occasione della nostra XXV Assemblea Annuale Diocesana e Corso di Aggiornamento Teologico. Il prestigioso Convegno è stato organizzato dalla Chiesa Cattolica Bizantina in Italia, la nostra Eparchia e quella di Piana degli Albanesi, in collaborazione con il Pontificio Istituto Orientale, il quale con piena convinzione ha aderito al progetto.

Riceverete il programma nei prossimi giorni.

Che il Signore ci benedica e ci accompagni sempre nel nostro cammino.

Lungro, 16 luglio 2012

 

+ Donato Oliverio

Vescovo

Circolare del Vescovo Donato, 7 febbraio 2013

Al Rev.mo Clero,

 alle Religiose e Fedeli laici

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Carissimi,

la Quaresima ci offre ancora una volta l’opportunità di riflettere sul cuore della vita cristiana: la carità. Infatti questo è un tempo propizio affinché, con l’aiuto della Parola di Dio, rinnoviamo il nostro cammino di fede, sia personale che comunitario. È un percorso segnato dalla preghiera e dalla condivisione, dal silenzio e dal digiuno, in attesa di vivere la gioia pasquale.

La Quaresima si comprende se riferita alla Pasqua: quaranta giorni di preparazione e di attesa.

Il Triòdion, il libro liturgico bizantino del tempo quaresimale contiene questa prospettiva.

“Secondo la tradizione bizantina, la liturgia eucaristica in Quaresima si celebra solo il sabato e la domenica e nella festa dell’Annunciazione; gli altri giorni sono aliturgici.

Il mercoledì e il venerdì si celebri la liturgia dei Presantificati. Si celebri nei giorni stabiliti l’Ufficiatura dell’Akathistos”. (Dichiarazioni e Decisioni della 1ª Assemblea Eparchiale di Lungro, nn.125-126).

La Quaresima è un periodo denso di riflessione per la conversione, un periodo di rinnovamento interiore, di purificazione, di attesa della liberazione che procura la presenza del Risorto con la celebrazione eucaristica all’alba del giorno di Pasqua. Di questo periodo, il digiuno è la caratteristica principale, digiuno come attesa.

Il digiuno si conclude nella celebrazione eucaristica del giorno di Pasqua, il banchetto pasquale. L’attesa è finita. La gioia è grande. Il perdono cancella il peccato. La vita ha vinto la morte. L’assenza si consuma nella presenza.

Per esplicitare questa prospettiva, a conclusione della celebrazione eucaristica, il giorno di Pasqua nelle chiese bizantine si suole leggere un discorso catechetico attribuito a S. Giovanni Crisostomo. Vi predomina il tema del banchetto. Ecco l’invito:

“Voi che avete digiunato e voi che non lo avete fatto, gli uni e gli altri oggi rallegratevi. La Tavola è imbandita. Gustate ogni cosa senza scopi nascosti. Il vitello grasso è abbondante. Che nessuno si allontani dalla Tavola senza essersi saziato. Tutti assaporino le ricchezze della misericordia”.

Quest’anno, nel contesto dell’Anno della fede, il tema del messaggio del Santo Padre si focalizza sul rapporto tra fede e carità: “Credere nella carità suscita carità. Abbiamo conosciuto e creduto l’amore che Dio ha in noi”. Fede e carità vanno insieme, e dunque Vangelo e opere vanno insieme. Quanto vale nell’esperienza personale, vale anche per la Chiesa in quanto comunità.

La fede vera non si dà senza le opere; chi crede impara a darsi all’altro. La carità suscita la fede, e dunque è testimonianza.

“La Quaresima, – sottolinea Benedetto XVI, – è un tempo propizio per spalancare lo sguardo del nostro cuore verso i fratelli più bisognosi, condividendo con essi del nostro. In questo particolare momento storico, occorre sottolineare l’importanza di una carità informata, documentata, attenta ai numerosi contesti di povertà, miseria, sofferenza… dal peggioramento delle condizioni di vita di molte famiglie, anche a seguito della crisi economica e finanziaria che colpisce molti Paesi dell’Europa e non solo, con l’aumentare della disoccupazione, soprattutto giovanile, fino ai contesti dove il lavoro c’è ma è sfruttato, sottopagato, e senza le tutele minime, tali da garantire la dignità del lavoro stesso e, di conseguenza, della persona umana”.

Credo che questo Messaggio sia perciò di grande attualità. Non solo perché si situa nell’Anno della Fede e dunque in questo contesto è bene ricordare che fede e carità sono due facce della stessa medaglia, cioè la nostra appartenenza a Cristo. Ma è attuale anche perché in questa fase storica, in cui l’uomo fatica a riconoscere se stesso e a trovare una via per il futuro, la parola del Papa presenta una proposta unitaria, un percorso di vita nel quale l’accoglienza di Dio ingenera accoglienza dell’altro in tutte le sue dimensioni, espressioni ed esigenze e così la Chiesa può essere faro di una umanità rinnovata e quindi contribuire all’avvento della “Civiltà dell’Amore”.

VISITA “ad Limina Apostolorum”

Nelle sessione invernale della Conferenza Episcopale Calabra (CEC) riunitasi a Reggio Calabria nei giorni 4, 5 e 6 febbraio, il presidente S.E. Mons. Vittorio Mondello, Arcivescovo Metropolita di Reggio Calabria-Bova, ha iniziato il suo intervento riassumendo i momenti salienti della Visita ad limina e ringraziando il Santo Padre per la sua amabilità e per le parole di incoraggiamento espresse a tutti noi.

Il Papa ci ha paternamente ascoltati. Ognuno di noi ha avuto modo di presentare al Santo Padre brevemente il cammino della propria Chiesa, che con sollecitudine segue la vita ed il cammino di tutte le Chiese. Naturalmente il colloquio è accompagnato, come da antica tradizione, da una relazione scritta che contiene i dati, i numeri, le attività e una descrizione accurata sulla propria Chiesa.

Nel descrivere la situazione, ho avuto modo di dire al Santo Padre che la nostra Eparchia, sempre fedele alla Sede Apostolica, rende visibile in Calabria la bellezza della Chiesa che, come corpo unico, respira con i suoi due polmoni, in piena comunione e sintonia con le altre 11 Diocesi sorelle, del primo millennio della storia della Chiesa, quando greci e latini, nella differenza delle lingue e tradizioni, lodavano lo stesso Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo, sotto la guida paterna e unitaria del Papa di Roma.

Questa particolare testimonianza profetizza la realizzabilità e la bellezza dell’unità dei cristiani.

Le nostre comunità, ho detto a Benedetto XVI, potrebbero essere valorizzate come palestre per sperimentare dal vivo situazioni di unità già vissuta.

E ancora: nelle parrocchie dove sono andato in questi sei mesi, ho incontrato chierici e laici che, corroborati e sostenuti dalla ricchezza spirituale basata sugli insegnamenti dei Padri della Chiesa, diffusi dai buoni e zelanti sacerdoti della Diocesi, sono pieni di energie belle e vive, che, nei luoghi e nel quotidiano, si impegnano per il bene delle persone e a maggior gloria di Dio.

Assieme agli altri confratelli abbiamo parlato della disoccupazione giovanile, della pietà popolare, delle bellezze della Calabria e del rinnovato impegno nell’evangelizzazione.

Benedetto XVI, che è rimasto molto attento a quanto ciascun Vescovo riferiva ha raccomandato: “il maligno non dorme, noi siamo chiamati a non dormire con la nostra fede”.

Il Papa ha mostrato “una grande preoccupazione per il problema della disoccupazione giovanile” mettendo in evidenza che a una fede profonda corrisponde una rinascita in tutti i settori.

Riconoscenti al Signore per tanti doni di grazia e di luce, nel confermare la nostra piena comunione di preghiera e di fedeltà a Sua Santità Benedetto XVI, restiamo confermati dal Suo magistero e dalla Sua Apostolica Benedizione, che i nostri fedeli hanno accolto con devozione filiale.

VEGLIA DIOCESANA DI PREGHIERA MISSIONARIA

L’Ufficio Missionario Diocesano anche quest’anno ha programmato per la terza Domenica di Quaresima – Adorazione della Santa e Vivificante Croce – una Veglia diocesana di preghiera missionaria.

Ci incontreremo Domenica 3 Marzo p.v. a Cosenza, nella Chiesa Parrocchiale del Santissimo Salvatore, alle ore 16,45.

Siamo grati a S.E.R. Mons. Giuseppe Morosini, Vescovo di Locri-Gerace, Presidente della Commissione Regionale per la Cooperazione fra le Chiese, che terrà la meditazione.

RITIRO DEL CLERO

Mercoledì 20 febbraio, con inizio alle ore 9,30, si terrà il Ritiro di Clero nella Parrocchia “S. Giovanni Battista” ad Acquaformosa, Chiesa Madonna della Misericordia con la meditazione tenuta da S.E. Monsignor Luigi Bettazzi, Vescovo emerito di Ivrea. È tra le figure più significative del cattolicesimo italiano. Ha partecipato al Concilio Vaticano II in quanto ausiliare del Cardinale Lercaro. Tra i pochissimi testimoni viventi di quel grande evento che cambiò la storia della Chiesa Cattolica.

 

Invoco su ciascuno di Voi e sulle Vostre Comunità la Benedizione del Signore,

Lungro, 07 febbraio 2013

 

+ Donato Oliverio

Vescovo